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Risultati da 1 a 10 di 68
  1. #1
    Vento fresco L'avatar di strauch67
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    Predefinito Editoriale di Paolo Mieli

    Equilibrato e sottoscrivibile:

    " La scelta del 9 aprile
    Centrosinistra e centrodestra al voto
    di
    Paolo Mieli

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    A dispetto di quel che da tempo attestano, unanimi, i sondaggi, il risultato delle elezioni che si terranno il 9 e 10 aprile appare ancora quantomai incerto. È questo un buon motivo perché il direttore del Corriere della Sera spieghi ai lettori in modo chiaro e senza giri di parole perché il nostro giornale auspica un esito favorevole ad una delle due parti in competizione: il centrosinistra. Un auspicio, sia detto in modo altrettanto chiaro, che non impegna l’intero corpo di editorialisti e commentatori di questo quotidiano e che farÃ* nel prossimo mese da cornice ad un modo di dare e approfondire le notizie politiche quanto più possibile obiettivo e imparziale, nel solco di una tradizione che compie proprio in questi giorni centotrent’anni di vita.
    La nostra decisione di dichiarare pubblicamente una propensione di voto (cosa che abbiamo peraltro giÃ* fatto e da tempo in occasione delle elezioni politiche) è riconducibile a più di una motivazione. Innanzitutto il giudizio sull’esito deludente, anche se per colpe non tutte imputabili all’esecutivo, del quinquennio berlusconiano: il governo ha dato l’impressione di essersi dedicato più alla soluzione delle proprie controversie interne e di aver badato più alle sorti personali del presidente del Consiglio che non a quelle del Paese. In secondo luogo riterremmo nefasto, per ragioni che abbiamo giÃ* espresso più volte, che dalle urne uscisse un risultato di pareggio con il corollario di grandi coalizioni o di soluzioni consimili; e pensiamo altresì che l’alternanza a Palazzo Chigi - giÃ* sperimentata nel 1996 e nel 2001 - faccia bene al nostro sistema politico. Per terzo, siamo convinti che la coalizione costruita da Romano Prodi abbia i titoli atti a governare al meglio per i prossimi cinque anni anche per il modo con il quale in questa campagna elettorale Prodi stesso ha affrontato le numerose contraddizioni interne al proprio schieramento.
    Merito, questo, oltreché di Romano Prodi, di altre quattro o cinque personalitÃ* del centrosinistra. Il leader della Margherita Francesco Rutelli, che ha saputo trasformare una formazione di ex dc e gruppi vari di provenienza laica e centrista in un moderno partito liberaldemocratico nel quale la presenza cattolica è tutelata in un contesto di scelte coraggiose nel campo della politica economica e internazionale. Piero Fassino, l’uomo che più si è speso per traghettare, mantenendo unito e forte il suo partito, la tradizione postcomunista nel campo dominato dai valori di cui sopra. I radicalsocialisti Marco Pannella e Enrico Boselli che con il loro mix di laicismo temperato e istanze liberali rappresentano la novitÃ* più rilevante di questa campagna elettorale. Fausto Bertinotti, il quale per tempo ha fatto approdare i suoi alle sponde della nonviolenza e ha impegnato la propria parte politica in una nitida scelta al tempo della battaglia sulle scalate bancarie (ed editoriali) del 2005.
    Noi speriamo altresì che centrosinistra e centrodestra continuino ad esistere anche dopo il 10 aprile. E ci sembra che una crescita nel centrodestra dei partiti guidati da Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini possa aiutare quel campo e l’intero sistema ad evolversi in vista di un futuro nel quale gli elettori abbiano l’opportunitÃ* di deporre la scheda senza vivere il loro gesto come imposto da nessun’altra motivazione che non sia quella di scegliere chi è più adatto, in quel dato momento storico, a governare. Che è poi la cosa più propria di una democrazia davvero normale





    08 marzo 2006

    io ho vomitato sul sedile di un 737 AF (per chi non è pratico af=air france). figo, no? (Fedex dixit)

  2. #2
    Vento forte L'avatar di Fabio68
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    Predefinito Re: Editoriale di Paolo Mieli

    Citazione Originariamente Scritto da strauch67
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    " La scelta del 9 aprile
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    La nostra decisione di dichiarare pubblicamente una propensione di voto (cosa che abbiamo peraltro giÃ* fatto e da tempo in occasione delle elezioni politiche) è riconducibile a più di una motivazione. Innanzitutto il giudizio sull’esito deludente, anche se per colpe non tutte imputabili all’esecutivo, del quinquennio berlusconiano: il governo ha dato l’impressione di essersi dedicato più alla soluzione delle proprie controversie interne e di aver badato più alle sorti personali del presidente del Consiglio che non a quelle del Paese. In secondo luogo riterremmo nefasto, per ragioni che abbiamo giÃ* espresso più volte, che dalle urne uscisse un risultato di pareggio con il corollario di grandi coalizioni o di soluzioni consimili; e pensiamo altresì che l’alternanza a Palazzo Chigi - giÃ* sperimentata nel 1996 e nel 2001 - faccia bene al nostro sistema politico. Per terzo, siamo convinti che la coalizione costruita da Romano Prodi abbia i titoli atti a governare al meglio per i prossimi cinque anni anche per il modo con il quale in questa campagna elettorale Prodi stesso ha affrontato le numerose contraddizioni interne al proprio schieramento.
    Merito, questo, oltreché di Romano Prodi, di altre quattro o cinque personalitÃ* del centrosinistra. Il leader della Margherita Francesco Rutelli, che ha saputo trasformare una formazione di ex dc e gruppi vari di provenienza laica e centrista in un moderno partito liberaldemocratico nel quale la presenza cattolica è tutelata in un contesto di scelte coraggiose nel campo della politica economica e internazionale. Piero Fassino, l’uomo che più si è speso per traghettare, mantenendo unito e forte il suo partito, la tradizione postcomunista nel campo dominato dai valori di cui sopra. I radicalsocialisti Marco Pannella e Enrico Boselli che con il loro mix di laicismo temperato e istanze liberali rappresentano la novitÃ* più rilevante di questa campagna elettorale. Fausto Bertinotti, il quale per tempo ha fatto approdare i suoi alle sponde della nonviolenza e ha impegnato la propria parte politica in una nitida scelta al tempo della battaglia sulle scalate bancarie (ed editoriali) del 2005.
    Noi speriamo altresì che centrosinistra e centrodestra continuino ad esistere anche dopo il 10 aprile. E ci sembra che una crescita nel centrodestra dei partiti guidati da Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini possa aiutare quel campo e l’intero sistema ad evolversi in vista di un futuro nel quale gli elettori abbiano l’opportunitÃ* di deporre la scheda senza vivere il loro gesto come imposto da nessun’altra motivazione che non sia quella di scegliere chi è più adatto, in quel dato momento storico, a governare. Che è poi la cosa più propria di una democrazia davvero normale





    08 marzo 2006

    Anche conoscendo Mieli, non pensavo che il quotidiano della borghesia (illuminata) milanese si esponesse così in maniera aperta.

    Che qualcosa non andava lo si era visto giÃ* tra i brevi battibecchi di Della Valle e Berlusconi, in special modo nella fase della scalata a RCS dell'odontoiatra di Zagarolo (...), ma pensavo che lo dicesse tra le righe di votare apertamente per una parte politica.
    you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
    il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen

  3. #3
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    Predefinito Re: Editoriale di Paolo Mieli

    il solito quotidiano comunista
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  4. #4
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    Predefinito Re: Editoriale di Paolo Mieli

    Citazione Originariamente Scritto da strauch67
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    A dispetto di quel che da tempo attestano, unanimi, i sondaggi, il risultato delle elezioni che si terranno il 9 e 10 aprile appare ancora quantomai incerto. È questo un buon motivo perché il direttore del Corriere della Sera spieghi ai lettori in modo chiaro e senza giri di parole perché il nostro giornale auspica un esito favorevole ad una delle due parti in competizione: il centrosinistra. Un auspicio, sia detto in modo altrettanto chiaro, che non impegna l’intero corpo di editorialisti e commentatori di questo quotidiano e che farÃ* nel prossimo mese da cornice ad un modo di dare e approfondire le notizie politiche quanto più possibile obiettivo e imparziale, nel solco di una tradizione che compie proprio in questi giorni centotrent’anni di vita.
    La nostra decisione di dichiarare pubblicamente una propensione di voto (cosa che abbiamo peraltro giÃ* fatto e da tempo in occasione delle elezioni politiche) è riconducibile a più di una motivazione. Innanzitutto il giudizio sull’esito deludente, anche se per colpe non tutte imputabili all’esecutivo, del quinquennio berlusconiano: il governo ha dato l’impressione di essersi dedicato più alla soluzione delle proprie controversie interne e di aver badato più alle sorti personali del presidente del Consiglio che non a quelle del Paese. In secondo luogo riterremmo nefasto, per ragioni che abbiamo giÃ* espresso più volte, che dalle urne uscisse un risultato di pareggio con il corollario di grandi coalizioni o di soluzioni consimili; e pensiamo altresì che l’alternanza a Palazzo Chigi - giÃ* sperimentata nel 1996 e nel 2001 - faccia bene al nostro sistema politico. Per terzo, siamo convinti che la coalizione costruita da Romano Prodi abbia i titoli atti a governare al meglio per i prossimi cinque anni anche per il modo con il quale in questa campagna elettorale Prodi stesso ha affrontato le numerose contraddizioni interne al proprio schieramento.
    Merito, questo, oltreché di Romano Prodi, di altre quattro o cinque personalitÃ* del centrosinistra. Il leader della Margherita Francesco Rutelli, che ha saputo trasformare una formazione di ex dc e gruppi vari di provenienza laica e centrista in un moderno partito liberaldemocratico nel quale la presenza cattolica è tutelata in un contesto di scelte coraggiose nel campo della politica economica e internazionale. Piero Fassino, l’uomo che più si è speso per traghettare, mantenendo unito e forte il suo partito, la tradizione postcomunista nel campo dominato dai valori di cui sopra. I radicalsocialisti Marco Pannella e Enrico Boselli che con il loro mix di laicismo temperato e istanze liberali rappresentano la novitÃ* più rilevante di questa campagna elettorale. Fausto Bertinotti, il quale per tempo ha fatto approdare i suoi alle sponde della nonviolenza e ha impegnato la propria parte politica in una nitida scelta al tempo della battaglia sulle scalate bancarie (ed editoriali) del 2005.
    Noi speriamo altresì che centrosinistra e centrodestra continuino ad esistere anche dopo il 10 aprile. E ci sembra che una crescita nel centrodestra dei partiti guidati da Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini possa aiutare quel campo e l’intero sistema ad evolversi in vista di un futuro nel quale gli elettori abbiano l’opportunitÃ* di deporre la scheda senza vivere il loro gesto come imposto da nessun’altra motivazione che non sia quella di scegliere chi è più adatto, in quel dato momento storico, a governare. Che è poi la cosa più propria di una democrazia davvero normale

    08 marzo 2006

    Sottoscrivo questo articolo !
    L'alba del 29 Dicembre 2005...
    ...questa meraviglia della natura, colori che sembrano dipinti da una mano divina...questa alba è un soffio che ti entra nell'anima e non può che farti respirare felicità.

  5. #5
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    Predefinito Re: Editoriale di Paolo Mieli

    Citazione Originariamente Scritto da strauch67
    ...Per terzo, siamo convinti che la coalizione costruita da Romano Prodi abbia i titoli atti a governare al meglio per i prossimi cinque anni
    Certamente!

    -Mastella e Margherita: cattolici e statalisti (ex DC)
    -SDI + radicali: liberisti, anti-statalismo e super-laici
    -DS: iperstatalisti e progressisti
    -RC+CI: comunisti e intrisi di estremismo di sinistra


    -Pannella e RC vuole il matrimonio gay, Mastella non ne vuol sentir parlare.
    -Bertinotti e Pecoraro Scanio sono contro la TAV, Fassino e Prodi pensano sia indispensabile.
    -Rutelli e' per l'amicizia con gli americani, Diliberto vuol uscire dalla NATO.
    -Prodi e' per l'amicizia con Israele, Bertinotti e i suoi urlano Palestina libera.


    anche per il modo con il quale in questa campagna elettorale Prodi stesso ha affrontato le numerose contraddizioni interne al proprio schieramento.
    Seguro!
    Si è adagiato ai vari niet provenienti dall'estrema sinistra. (l'ala più pericolosa per la tenuta del suo futuro Governo)




    La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.

  6. #6
    Uragano L'avatar di C.R.
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    Predefinito Re: Editoriale di Paolo Mieli

    Citazione Originariamente Scritto da Adriano 60
    Certamente!

    -Mastella e Margherita: cattolici e statalisti (ex DC)
    -SDI + radicali: liberisti, anti-statalismo e super-laici
    -DS: iperstatalisti e progressisti
    -RC+CI: comunisti e intrisi di estremismo di sinistra


    -Pannella e RC vuole il matrimonio gay, Mastella non ne vuol sentir parlare.
    -Bertinotti e Pecoraro Scanio sono contro la TAV, Fassino e Prodi pensano sia indispensabile.
    -Rutelli e' per l'amicizia con gli americani, Diliberto vuol uscire dalla NATO.
    -Prodi e' per l'amicizia con Israele, Bertinotti e i suoi urlano Palestina libera.




    Seguro!
    Si è adagiato ai vari niet provenienti dall'estrema sinistra. (l'ala più pericolosa per la tenuta del suo futuro Governo)

    Rosica, Rosica...

    Pure er Corrierone v'ha abbandonato....



    Cl.
    "S'è la notizia fossi confermata sarò zio."

  7. #7
    Vento teso L'avatar di belli83
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    Predefinito Re: Editoriale di Paolo Mieli

    Citazione Originariamente Scritto da claudioricci
    Rosica, Rosica...

    Pure er Corrierone v'ha abbandonato....



    Cl.
    Ma l'intero mondo dell'informazione italiana non era in mano di Berlusconi?

  8. #8
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    Predefinito Re: Editoriale di Paolo Mieli

    Citazione Originariamente Scritto da belli83
    Ma l'intero mondo dell'informazione italiana non era in mano di Berlusconi?
    Quello della carta stampata ancora no; direi che in esso c'è una vaga
    "par condicio" .... alcuni a destra (Libero, l'inDipendente, la padania, il
    secolo d'Italia, il tempo, il giornale, abbastanza pure il messaggero...direi
    che vi potete accontentare senza frignare) altri no (repubblica, unitÃ*,
    corriere a quanto sembra - ma io nn riesco a crederci più di tanto...ci
    scrive troppa gente assai "Polista"...)

    Cl.
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  9. #9
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito Re: Editoriale di Paolo Mieli

    L'avevo acennato in altro post precedente dove si diceva e ridiceva che l'Informazione è tutta del Silvio.......
    Ennesima prova!
    Chi sono i "padroni" della grande stampa che fa l'informazione all'80% in Italia???
    De Benedetti, Agnelli, .......
    Opss ma le statistiche dicono il contrario ops!"
    Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
    Non posso che dir grazie a tanto Artefice!

  10. #10
    Vento fresco L'avatar di nucleo
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    Predefinito Re: Editoriale di Paolo Mieli

    Ma non era in mano alla sinistra ipocrita e violenta? Qualcuno mi aveva quasi convinto di questo
    "Credo nel potere del riso e delle lacrime come antidoto all'odio e al terrore." C. Chaplin


    Always looking at the sky...








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