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Il giornale del Padrone?Originariamente Scritto da Pietro Calabrese
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La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
l`unita` o lo stalinista corriere della seraOriginariamente Scritto da Pietro Calabrese
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repubblica
p.s.
in genere la "stampa" critica...
per esempio quella che ha fatto approfondimenti sull`utilizzo del fosforo bianco a falluja (ARMA DI DISTRUZIONE DI MASSA) da parte degli americani "nostri" alleati.
sapete di che hanno parlato vespa e mentana?
della franzoni
E quindi per protestare contro le multinazionali che passano al vaglio il sapere rinuncio a comprare un libro che aumenti il mio sapere?Originariamente Scritto da mammarosabattetutti
Descritta all'Harvard Medical School come sindrome dell'automartellamento di palle.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Però, non avrei mai detto un testa a testa Corriere-Repubblica (per ora)![]()
"Credo nel potere del riso e delle lacrime come antidoto all'odio e al terrore." C. Chaplin
Always looking at the sky...
Ho usato il termine ''nemico'', magari infelice solo per comodita'. Comprare del salame o quant'altro e' un atto che esula dal contesto politico. Generalmente la mia scelta ricade su quei prodotti che piu' mi soddisfano, secondo parametri personali. Anche l'acquisto di un libro per me e' come acquistare un qualsiasi prodotto: nel momento in cui lo desidero ho gia' fatto una scelta a livello culturale, mi basta solo farlo mio. Nel caso di un quotidiano, invece, compro cultura ''fresca'', notizie, fatti, commenti. Se il ''capo'' mi dimostra di essere schierato in un certo senso, va da se' che tutte le belle cosine che lui mi ha confezionato nel suo giornale a me appaiono sotto una luce di lettura consona alla sua scelta. Non volendo avere nulla a che spartire con certe ideologie (cosa lecita, mi pare) decido di non accostarmici piu'. Punto e basta. Il resto, commenti sulla mia intelligenza compresi, son cose che eviterei di rimarcare, per non creare equivoci nel ns rapporto e per non dar la stura a forumisti poco lucidi.Originariamente Scritto da Jadan
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Come se fosse antani...
always looking at the sky
''E' nei ritagli ormai del tempo che penso a quando tu eri qui''
Vasco.
come se uno facesse il Pesto con l'Edera...
(Claudioricci, lunedi' 8 gennaio 2007)
no, ma se pubblicato da piu` case scelgo quella meno compromessa...Originariamente Scritto da Jadan
vale per l`editoria come per qualsiasi altra cosa...
senza esasperazioni inutili![]()
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no?Originariamente Scritto da nucleo
secondo me era scontato invece!
always looking at the sky
Ciao Tub!
Milano, 8 marzo 2007. Ore
9. L’annuncio del direttore,
Paolo Mieli, che il Corriere
della Sera sarÃ* schierato con il
centrodestra alle prossime elezioni,
ha scatenato il finimondo. A Milano
la circolazione è bloccata da ore: i
tipografi hanno occupato via Solferino al
grido di«Giù le mani dal Corrierone
». I giornalisti hanno proclamato uno sciopero a oltranza.
Nel comunicato
sindacale si ricorda la storica
imparzialitÃ* del quotidiano: «È un
patrimonio della Nazione e che non
può essere in nessun modo svenduto
a una fazione politica». Poi un
messaggio a Mieli: «Questa è un'altra
storia». A commento un'ironica
vignetta di Giannelli che mostra Berlusconi entrare in
sala Albertini chiedendo:
«Ma davvero Demetrio ha
giocato anche per voi?».
Prima reazione di Enzo Biagi: «La
Repubblica è in pericolo». Risponde
Ezio Mauro:«No,il Paese è inpericolo,
La Repubblicasta benone».Replica
di Enzo Biagi: «Allora mi potete
fare un contratto di collaborazione?
».Selva di microfoni davanti a Ettore
Mo che domanda: «Ma parlare
dell'inquinamento del rio Yangtzi è
di destra o di sinistra?». Il comitato
di redazione s'incatena al portone e
proclama lo sciopero della fame:
«Sempre meglio che mangiare la
sbobba della destra», dice uno striscione.
Duro intervento del vicedirettore
Di Vico: «Siamo passati al centrodestra
ed è subito cominciata la
riduzione dei consumi».
Roma,8 marzo 2007.Ore12. I sindacat isono entrati
in sciopero.Grande
manifestazione a piazza San Giovanni:
trecentomila secondo la questura,
tre milioni secondo gli organizzatori.
Un solo striscione:«Giù le mani
dalla testata». Appena sentono
parlare di testate si affacciano i no
gobal che sfasciano alcune edicole
al grido di «scribacchini servi del potere
»e«Mieli fascista sei il primo della
lista». Organizzato un convegno
dal titolo: «Meglio l'olio di ricino o il
Mieli?». Il popolo dei fax organizza
una raccolta di firme. Le femministe
proclamano l’8 marzo giornata mondiale
della mimosa appassita. Distribuiti
volantini dal suggestivo titolo:
«Più mesta che festa, tutti i giornalisti
come Nesta». Segue dibattito se
Nesta è preso a simbolo dei difensori
(accezione positiva) o dei dipendenti
di Berlusconi (accezione negativa).
Roma, 8 marzo 2007. Ore 14. Gli
altri quotidiani escono in edizione
straordinaria. L'UnitÃ* è listata a lutto:
«Il futuro è nero», titola a caratteri
cubitali. L'editoriale è di Furio Colombo:
«Non ci resta che andare in
montagna a combattere: io scelgo
Saint Moritz». Giorgio Bocca scrive
un veemente articolo in prima pagina:
«Mi dicono che il Corriere della
Sera ora è di Berlusconi. Ma perché
non lo era giÃ*?», si chiede. L'Economist
titola «Two Unifits», in copertina
le foto di Mieli e Berlusconi insieme.
Giungono notizie dei primi rifugiati
all'estero: Beppe Severgnini a
Londra, Umberto Eco ad Alessandria
(d'Egitto), Nanni Moretti in Australia
(«almeno lì ci sono caimani
originali»). L'unico felice è Marco
Travaglio: guarda caso aveva pronto
un istant book. Sempre lo stesso,
magli ha cambiato il titolo: «Da Starace
a Storace, breve storia dell'informazione
di regime». Sta vendendo
benissimo.
Milano, 8 marzo 2007, ore 16. Poco
fa nuovo appello dei giornalisti
del Corriere: «Siamo sopravvissuti
al fascismo, alla P2, alla rubrica di
Alberoni e alla noia degli articoli di
Ronchey. Riusciremo a sopportare
questa svolta?». Giovanni Sartori
scrive una lunga lettera aperta:
«Proporzionale nelle urne, sproporzionati
nelle redazioni», dove si sostiene
che per un giornale scegliere
il centrodestra significa, di fatto, legittimare
Goebbels. Selva di dichiarazionidi
tutti i politici del centrosinistra.
Diliberto: «Sulle tastiere si stendono
mani insanguinate». Caruso:
«Cercasi redattore disperato uso kamikaze.
Astenersi perditempo».
Qualcuno cerca di dare fuoco al palazzo di
via Solferino.Sui muri lasciata
una scritta: «Corriere rosso di sera,
bel tempo di spera».
Roma, 8 marzo 2007. Ore 18. Durante
la registrazione di Portaaporta,
clamorosa confessione di Mieli:
«Il Corriere si schiera col centrodestra?
È stato un refuso, un errore tipografico.
Io avevo scritto: il Corriere
si schiera, come sempre, con il
centrosinistra. Lo avevamo giÃ* fatto
l'anno scorso». Immediato respiro
di sollievo in tutta Italia, sospesi gli
scioperi, rientrano le proteste. La situazione
torna alla calma. Fioccano
i primi commenti: «L'indipendenza
del giornale non è più a rischio, scelta
equilibrata, succede in tutto il
mondo, che c'è da preoccuparsi?».
Finita la registrazione il direttore comincia
a scrivere il suo editoriale
per il giorno successivo: «Noi e la libertÃ*
di stampa, un'Unione fortissima
». Applausi in tutto il Paese.
La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
In più mi arriva gratis tutte le mattine sulla mia scrivania...Originariamente Scritto da Adriano 60
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