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Il Times stupito: come si fa a votare Romano?
PER IL QUOTIDIANO LONDINESE, IL LEADER DELL'UNIONE È NOIOSO, GRIGIO, REDUCE DAI FALLIMENTI DI BRUXELLES E A CAPO DI UNA COALIZIONE IMPOSSIBILE DA SOSTENERE: ELEGGERLO È UNA SCELTA DA MASOCHISTI
MILANO Come può un noioso professore universitario, insipido e senza personalitÃ* ( tanto da guadagnarsi i soprannomi di Mortadella, becchino e pretone democristiano) con alle spalle un mandato come presidente della Commissione europea giudicato fallimentare dalla stampa continentale e un biennio da premier che gli è valso un odio ecumenico per la stretta fiscale che ha sì garantito l'ingresso nell'area Euro ma anche un aumento dei prezzi senza precedenti - come può uno così riuscire a diventare di nuovo capo del governo in un Paese europeo? Facile, non ha che da candidarsi in Italia. Questo, in sintesi, il ritratto che Ben Macintyre, giornalista e scrittore del Times, ha dedicato ieri a Romano Prodi sulle pagine del quotidiano londinese. Ritratto beffardo con momenti esilaranti come la descrizione delle reazioni del pubblico al comizio- tipo del Professore: gente che chiacchiera di nascosto, altri che si grattano o guardano il soffitto. Persino i carabinieri perdono compostezza e si mettono a giocherellare con la tastiera dei loro cellulari mentre Romano arranca in un discorso che cerca di risultare rassicurante attraverso l'ottusitÃ* più estrema: « Dobbiamo essere uniti per andare avanti... » .
L'ex presidente dell'Iri esce distrutto dalla penna di Macintyre: il Professore, per superare Berlusconi, non ha pensato due volte a formare una « coalizione di strabiliante eterogeneitÃ* » , che va dai cattolici ai comunisti duri e puri passando per verdi, radicali, no- global e pensionati. E per mostrare quanto bizzarra sia l'Unione, il giornalista britannico fa due esempi: Rosa Calipari e Marco Ferrando. Nel carrozzone di Prodi - spiega ai lettori inglesi - coabitano la vedova di un agente segreto ucciso in una sparatoria dai soldati americani e un trozkista che sostiene il diritto dei ribelli iracheni a sparare contro le truppe italiane in Iraq. D'accordo, poi Ferrando ha rinunciato alla candidatura, ma il punto è che nel centrosinistra sembra poterci entrare chiunque: ogni membro della coalizione, continua l'articolo del Times, è in disaccordo con gli altri su quasi ogni argomento, dalle politiche matrimoniali alla difesa dell'ambiente, e le 300 pagine del programma prodiano sono un trionfo di contorsionismo politico, ambiguitÃ* e incoerenza. Per il Cavaliere è stato perciò facile sbattere in faccia l'avversario queste contraddizioni: il Professore è ostaggio dell'estrema sinistra e non potrÃ* fare altro che aumentare il peso dello Stato su economia e societÃ* con nuove tasse. Macintyre ricorda la fine ingloriosa del precedente esecutivo Prodi, crollato per l'assenza del supporto da parte dei comunisti; Romano sa bene quanto il suo potere dipenda dai comunisti e non ha esitato a stringere con loro, scrive l'inglese, un « patto faustiano » ( cioè con Faust Bertinotti che però qui fa anche la parte del diavolo). Niente di nuovo per i nostri lettori, ma certo una novitÃ* per la stampa estera che, come ha raccontato domenica su queste pagine Nicholas Farrell, è schierata contro il Cavaliere. Anche ieri sul parigino e conservatore Le Figaro si poteva leggere la celebrazione del programma « serieux » del Professore. E la Frankfurter Allgemeine Zeitung ha dedicato a Prodi un'intera pagina - e alla polemica sui Trottel ( « stupidi » ) , come ha pudicamente tradotto il « ******** » di Silvio. Per tacere dell'Economist che oggi esce con l'invito agli italiani perché « licenzino Berlusconi » . Il Times invece, citando la promessa prodiana di ripristinare la tassa di successione a accennando al cuneo fiscale ( sul cui funzionamento anche Oltremanica non ci sanno dare sufficienti chiarimenti), completa la fotografia desolante del capo dell'Unione che rischia di diventare premier. Certo, si dirÃ*, perdere con questo avversario solleva dubbi sulla qualitÃ* dello sfidante Berlusconi. Ma a scegliere sono gli elettori. E se gli italiani preferiranno il grigiore di Prodi lo faranno perché sono masochisti. O « ******** » .

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