La regola delle cento parole
Sapere se una pulzella è libera o impegnata? Nessun problema... e nessuno strategemma retorico-psicologico è necessario per carpire la preziosa informazione. Basta contare. Recenti studi di carattere etnografico sostengono che nell'approccio di un grazioso essere femminile basti ascoltare l'eloquio femmineo. Il maschio dovrÃ* attivare solamente una limitata area dell'emisfero sinistro per accorgersi se la locuzione "il mio ragazzo" viene pronunciata dall'esemplare del ***** opposto entro le prime cento parole scambiatesi dai due soggetti a partire dall'inizio dell'interlocuzione. Non è, inoltre, necessario affrontare determinati temi durante la discussione: che la conversazione verta sulle preferenze musicali, sulle attitudini culinarie e sull'ermeneutica nella retorica preplatonica, la locuzione chiave sull'appartenenza della ragazza ad un altro maschio entrerÃ* "a gamba tesa" nel discorso che lo si voglia o meno. A scopo di esemplificazione riportiamo qui due episodi che rappresentano i due estremi della tesi qui sostenuta ponendo prima delle singole parole il numero progessivo dall'inizio dell'incontro (i nomi sono di fantasia).
Caso A, cosiddetto "a bruciapelo":
M - (1) Ciao, (2) piacere (3) Vercingetorige.
F - (4) Ah, (5) ti (6) chiami (7) come
(8) il (9) mio (10) ragazzo!
Caso B, cosidetto "zona Cesarini":
M - ...(78) Perchè (79) sai (80) mi (81) piace (82) molto (83) l'(84)arte (85) dell'(86)Ottocento, (87) sono (88) iscritto (89) al (90) Club (91) dei (92) Neo-Post-Impressionisti (93) di (94) Cologno (95) Monzese...
F - (96) Anche
(97) il (98) mio (99) ragazzo!
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