Io dico di sì..
Leggete cosa scrive un tifoso juventino..
Cominciamo da qui: sono juventino, costante spettatore e regolarmente pagante un abbonamento televisivo. Ne consegue che sull'argomento sono fazioso, come su tanti altri. Meglio dichiararlo apertamente perchè preferisco l'accusa di essere "di parte" al risolino che, sotto ai baffi, si riserva al ridicolo. A Travaglio, ad esempio, che ieri sera ha candidamente confessato che le sue simpatie per i bianconeri sono cessate nel 1994, all'indomani dell'ingresso di Big Luciano in SocietÃ*: al contrario suo, io posso permettermi di non erigere barricate a difesa della mia personale castitÃ* morale e, di conseguenza, mi concedo il lusso di camminare in societÃ* con qualche macchia di sugo sulla camicia che continuo a preferire a quelle sulla coscienza. Ma torniamo a Moggi. Il suo caso, come sottolineano giustamente i terribili gemelli, meriterebbe di essere descritto in un documento multilingue e distribuito all'estero perchè spiega molto del nostro Paese e permetterebbe ai parrucconi delle grandi testate straniere di avere in mano la chiave di lettura autentica per decrittare l'italo pensiero. La versione in lingua italiana potrebbe essere questa: 1. Moggi è il caso o un caso? La risposta buona è la seconda. Moggi rappresenta la sublimazione del "contratto sociale" che vincola i paesani dello stivale. Un mix di consociativismo e di piccola (o grande) mafia fatta di relazioni interpersonali autentiche e millantate dove le regole del gioco sono in costante fase di definizione. E' il nostro modo di intendere la competizione, cioè un'arena nella quale si decide di entrare soltanto con la certezza che l'avversario sia stanco e ferito. Tutti sanno che è così, pubblico compreso, ma fino a quando lo spettacolo regge nessuno protesta. Anzi, si applaude convinti perchè l'applauso giustifica le proprie magagne apre le porte ad un domani in cui, magari, potremmo essere richiesti, o desiderare, di entrare nella "famigghia". E' il modo "normale" in cui si decidono carriere, promozioni, appalti e incarichi pubblici. L'importante è che tutto avvenga senza troppa pubblicitÃ* per garantirsi il sonno della coscienza (a patto di averne una). L'Italia è un Paese che applica la regola della "pari collateralitÃ*" al posto della "pari opportunitÃ*" e, di conseguenza, ragiona prevalentemente in termini di clan. 2. E l'indignazione popolare? Anche questa è perfettamente organica alla terza via italiana perchè finisce per costituire una specie di rito di purificazione collettiva. In tutte le societÃ* tribali come la nostra, il sacrificio simbolico serve a dare una ripulita alla morale dei singoli. Da noi, va detto per essere sinceri, si tratta di pratiche vissute con notevole intensitÃ*, ma incruente. Il soggetto viene messo per un certo periodo alla gogna, sbeffeggiato, deriso, bersagliato di ortaggi e poi rilasciato dopo il predicozzo. Nel frattempo, tutti hanno avuto la loro parte di gloria e consumato la catarsi personale e sociale. Finita la funzione, ognuno torna a casa con l'imene ricucito che, qui, significa essere vergini a tutti gli effetti. ChissÃ* perchè un certo tipo di schema che prevede la relazione: siamo tutti peccatori, i peccatori confessano segretamente le malefatte per evitare la punizione severa, dopo l'ammissione segreta se la cavano tutti con un'Ave e un Pater e ottengono una nuova licenza per peccare abbia riscosso un successo così ampio e duraturo. Ovviamente, arricchito dallo sdegno per chi pecca. 3. Esistono gli innocenti? Dipende dal punto dal quale si osservi la situazione e dall'ambito in cui la si voglia relegare. Nel caso specifico, gli innocenti "truffati" sono molti. Le altre societÃ*, quelle apparentemente escluse dal sistema, anche se per alcune il sospetto di estraneitÃ* fa a CA**Otti con le decine di milioni investite nel settore. Il Milan, per esempio, deve aver dormito per 12 anni sebbene abbia vinto in Italia quasi come la Juventus. Gentile omaggio di Lucianone? Galliani, di solito, di cosa si occupa? E' un ingenuo? L'unico al di sopra di ogni sospetto è Moratti, per evidenti incapacitÃ* personali. Ma sono innocenti anche i tifosi, quelli che gridano alla truffa e, alla domenica, si prendono a mazzate fuori dagli stadi, accompagnano con i "booo" i calciatori di colore, cantano "Devi morire!" al calciatore rimasto a terra, ma sono sensibili quando si parla di corruzione. Sono innocenti anche i giornalisti, quelli che danno i voti buoni ai calciatori disponibili a rilasciare interviste, a quelli famosi o solo semplicemente simpatici, ma pronti a massacrare chi sta fuori dal coro o non fa audience: Totti prende 9 anche quando sta in panchina mentre Suazo, che ha segnato 22 reti giocando a Cagliari, quando ne fa due in una partita prende 6,5. Sono innocenti i magistrati che indagano, tipo Guariniello, che è passato dalla polvere degli archivi alla ribalta delle prime pagine per aver tenacemente condotto inchieste mirate durate anni che hanno portato esclusivamente assoluzioni piene. E' innocente la politica, che si dÃ* un gran da fare per impiantarsi sulle poltrone delle federazioni sportive e poi dice di essere all'oscuro di tutto, si indigna, costituisce commissioni di indagine e commissaria se stessa per la doverosa assoluzione. Alla fine, qualcuno deve salire sull'altare e pagare per tutti: fortunatamente per lui, il prezzo non è mai fuori portata. Basta cambiare ambito, e si può constatare quanto la vicenda sia simile a troppe altre (qualcuno ricorda Fiorani, Consorte, Tanzi, Cragnotti?). 4. Come si esce da questo tunnel? Certo, non grazie all'organo giudiziario. La magistratura italiana fa parte della combriccola e agisce da sacerdote officiante. Intercettano, pubblicano, scatenano la piazza badando bene a non scontentare mai i propri referenti. Raccolgono indizi, elaborano il teorema e poi cercano di farci entrare la realtÃ*: dei fatti e della veritÃ* non importa nulla a nessuno, specie in certi casi e per certi ambienti. Altrettanto certamente, non grazie alla politica, ambiente dove il clan si esprime al meglio. Ancora più certamente non motu proprio delle varie dirigenze, perchè quasi tutti i vertici sono lì grazie al sistema: distruggerlo significherebbe autodistruggersi. Basterebbe che si cominciasse con l'individuale presa d'atto che questo sistema non conviene. Una partita giocata correttamente non presuppone regali costosi, bollette telefoniche astronomiche, arbitri incapaci che per fare carriera servono i potenti (anche senza sollecitazioni esterne), giocatori scadenti che non fanno divertire nessuno, spot continui che ti ricordano che c'è la partita in televisione, guadagni dei calciatori commisurati agli effettivi meriti, meno costi per le societÃ*, biglietti e abbonamenti TV meno cari e via di seguito. Sarebbe tutto più divertente e più a buon mercato per tutti.
Uscendo dal caso Moggi, ci si può immaginare cosa possa significare avere dirigenze imprenditoriali all'altezza, docenti all'altezza, politici all'altezza? E, facendo un ulteriore sforzo, qualcuno ha mai fatto il conto di quanto costi a questo Paese il privilegio, anche quello minimo, e quanto effettivamente renda? Spendendo la metÃ* di quello che costa la logica della corporazione, vivremmo tutti un molto meglio e anche - perchè no? - un pochino più liberi
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classico distillato di qualunquismo, secondo me.
ogni categoria ha persone oneste e disoneste, persone che si impegnano e persone che approfittano.
Purtroppo spesso questi argomenti sono usati per autogiustificazione.
Non lo dico contro la juve o controchichessia, ma la base per avere un calcio almeno un po sano, non puo' che partire dalla pulizia, e da altre cose...
anche a costo di mandare tute le squadre attualemente in A, in serie minori.
Val bene qualche anno di non calcio, se poi si puo' ricominciare con altre basi.
whatever it takes
Letto. E su molte cose posso anche convenire. Ma non facciamo l'errore di cadere in giustificazioni del tipo:Originariamente Scritto da Gravin
1) ha fatto così perché tutti fanno cosÃ*
2) ha fatto così perché il sistema è cosÃ*
3) sì, la Juve paga ma allora gli altri?
ecc. ecc.
Partirei da questo: la Juve ha sbagliato e pagherÃ*. Punto.
Dopo che avremo pagato avremo la possibilitÃ* di dire a TUTTI gli altri: e tu?
Ma dopo, non prima.
Mi auguro che le indagini proseguano e scoprano tutto lo scopribile. Sono strasicuro che altri nomi hanno tratto profitto negli ultimi 15 anni. Ma ciò non toglie che pagheremo. Purtroppo, e meritatamente.
La vera domanda, caro Miché, è se esisterÃ* ancora una Juve, la nostra Juve.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Non e'giusto che paghi solo la juve. Perche'non hanno fatto le intercettazioni all'Inter?la loro amicizia con Nucini non e'sospetta? gli ALTRI arbitri non sotto inchiesta,li hanno intercettatati? che ne sappiamo che l'Inter aveva tresche con gli altri , senz apassare attraverso Bergamo e Pai-retto ?
cioe' praticamente corrompere direttamnte un arbitro,che e'peggio di quel che ha fatto moggi, ove corruzione non se ne vede l'ombra. magari moratti per incapacita'personale sua ,e'onesto vermanete,ma perche'non hanno fatto le intercettaizion anche a loro? sono sfigati dicono,si,ma chi mi giura che sono onesti? il gol col massacro a buffon del 2002 valeva piu del rigor a ronaldo, come mai lo convalidarono dopo minuti di recupero? e quell'anno l'inter ebbe mille favori e nessuno disse nulla !
Non lo so. Perché di tutta questa storia sono tante le cose che non ho capito, ma una in particolare: qual è stata la ragione per cui a Napoli hanno cominciato a indagare su Moggi?Originariamente Scritto da SimoneMI
Cioè: un magistrato non si sveglia la mattina dicendo "chi indago oggi"? Lo fa perché ha avuto una notizia, o una segnalazione di reato. A quel punto parte per verificare se c'è qualcosa di vero ecc. ecc. .
Il magistrato, quindi, è partito da qualcosa che riguardava specificatamente Moggi. Roma è partita con la Gea. Ma qual era questa notizia di reato m'è sfuggito.
In ogni caso: le intercettazioni a Moratti non le hanno fatte. Non era al centro dell'indagine e, nel corso dell'indagine stessa, non sono emersi fatti che portassero a lui. Perché avrebbero dovuto farle?
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
il problema però è l'esatto opposto...Originariamente Scritto da paolo zamparutti
tali argomenti non verranno usati a mò di autogiustificazione ma, al contrario, come la summa della punizione ottenibile in questi casi.
Ovvero finirÃ* che il grande vecchio (cfr. Moggi) è stato scoperto e punito come si deve e tutti potranno dormire sonni tranquilli.
Io dico che pulire ogni tanto non è che che sia la pratica migliore, avere regole più sane che aiutino a sporcare di meno forse sì...
Esempi?
Tetti agli ingaggi, ai diritti tv da concertare collettivamente, agli sponsor, bilanci pubblici non solo per le quotate in borsa (una specie di consob per il calcio...), forse anche il professionismo per gli arbitri aiuterebbe, modifica del regolamento delle partite affinchè gli episodi pesino sempre meno (porte elettroniche e perchè no anche fuorigioco elettronico..), rigori che valgono "meno" del gol su azione, eccosì via......
Comunque, per tornare più ot, dico di sì, sono d'accordo con Michele, è difficile "sperare" in un calcio diverso quando i fatti attuali sono spesso il leit motiv della ns societÃ*.
Il problema è l'importanza assurda che mezza Italia dÃ* al calcio ed alle questioni ad esso correlate![]()
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due arbitri in campo, no guardalinee.Originariamente Scritto da Folly
le funzioni dei guardalinee possono essre tranquillamente eseguite dall'esterno ed in tempo reale, il sistema studiato dal cnr funziona alla meraviglia senza pedite di tempo. (ricordiamo che oggi l'errore che decide le partite è il fuori gioco, in genre 3/4 errori a partita spesso decisivi)
due arbitri in capo per ovviare ai problemi cronici: distanza dall'azione e visuale coperta, mancanza di luciditÃ* da fatica nei momenti topici (finale partita).
Arbitri professionisti, che pagano di tasca propria i propri errori, e col professionismo tempo pieno ed allenamenti non sono tecnici, ma anche tattici sullo stile di quanto faceva collina.
Radiazione a chiunque telefona agli arbitri, omaggi o cose del genere e separazione totale fra squadre e arbitri.
whatever it takes
Mi pare un po' qualunquista, perchè l'Italia non è come descritta in quella lettera. E' troppo facile così...
Detto questo, mi soffermo solo su questo punto:
4. Come si esce da questo tunnel? Certo, non grazie all'organo giudiziario. La magistratura italiana fa parte della combriccola e agisce da sacerdote officiante. Intercettano, pubblicano, scatenano la piazza badando bene a non scontentare mai i propri referenti. Raccolgono indizi, elaborano il teorema e poi cercano di farci entrare la realtÃ*: dei fatti e della veritÃ* non importa nulla a nessuno, specie in certi casi e per certi ambienti.
Certo, in linea teorica sarei d'accordo anch'io...ma purtroppo mi pare che spesso nel nostro paese i sistemi (siano politico o calcistico), non sappiano e non vogliano riformarsi prima che arrivi di D-day.
Così è successo anche con il calcio. Sarebbero stati suff. nel corso degli anni, determinate riforme, aggiustamenti. Ma questo non è successo e la magistratura arriva quando tutte le remore sono cadute, quando il sistema non è più capace di autoriformarsi, quando il fuoco è giÃ* stato appiccato.
E per concludere penso che Moggi, seppure temuto e molto spettegolato, era anche molto ammirato nell'ambiente (presumo), perchè vincente.
E questo la dice lunga - l'ammirazione e la deferenza per Moggi - sull'incapacitÃ* etica del calcio di cambiare e sull'inevitabilitÃ* dell'intervento della Magistratura.
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quoto...Originariamente Scritto da NoSync
il discorso in generale mi sembra un po qualunquista..buttare dentro anche la magistratura poi..mah
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