....ancora non hanno capito che stanno al governo, fanno la contromanifestazione contro sé stessi!


http://www.corriere.it/Primo_Piano/P...02/rizzo.shtml



ROMA - Innanzitutto il ritiro delle truppe. E poi anche l'abolizione della parata militare lungo i fori imperiali, esibizione muscolare e simbolo di guerra. I pacifisti che hanno organizzato la contromanifestazione per la festa della Repubblica lo chiedono espressamente: Napolitano segua l'esempio di Oscar Luigi Scalfaro che abolì la sfilata dei militari. Alla manifestazione hanno partecipato diversi esponenti di partiti che sostengono la maggioranza di governo, dal Prc ai Comunisti italiani ai Verdi. E da alcuni di loro arriva anche una critica a Fausto Bertinotti, che in veste di presidente della Camera ha presenziato alla parata dal palco delle autoritÃ*. Bertinotti si è appuntato al bavero una spilla con la bandiera arcobaleno della pace e ha auspicato che la parata si vesta in futuro dei colori della pace. Ma questo non è bastato a risparmiargli accuse e polemiche.


«BERTINOTTI DOV'E?» - «Parlamentari e dirigenti dei Comunisti italiani, dei Verdi e di Rifondazione - commenta Marco Rizzo, capodelegazione del Pdci al Parlamento europeo - oggi sono qui. Manca all'appello Fausto Bertinotti che ha preferito stare sul palco della parata militare. Ci pare purtroppo una posizione non coerente». Anche l'architetto Massimiliano Fuksas, da sempre simpatizzante di Rifondazione, ha criticato il «suo» ex segretario. «Cosa c'entra la Festa della Repubblica con questa parata di eserciti in armi? - ha detto in un'intervista al Corriere -. No, mi spiace: io, fossi in Bertinotti, non mi presenterei».«Che senso ha - aggiunge Fuksas - fare certi discorsi per anni, dichiararsi pacifista, partecipare a decine di manifestazioni e poi stare lì, accanto ai generali tromboni, ai politici guerrafondai? Immagino che avrá cambiato idea». Molto critico anche Francesco Caruso, leader dei Disobbedienti napoletani, eletto lo scorso aprile alla Camera proprio tra le fila del Prc: «Bertinotti si attiene al protocollo, io avrei disobbedito al protocollo ma è una mia deformazione professionale». Il parlamentare e no-global parla di «usurpazione della festa della Repubblica che è una manifestazione popolare» e ricordando che «il giorno delle forze armate è il 4 Novembre» si augura che il 2 Giugno torni «una festa della Repubblica e del popolo».
«SUBITO IL RITIRO» - La contromanifestazione, in ogni caso, non è un'atto d'accusa contro i militari: «Siamo qui per ricordare che non siamo contro le forze armate - ha precisato ancora Marco Rizzo -, ma anche per ribadire che i soldati italiani devono difendere il territorio nazionale e non partecipare a missioni di guerra, ad occupazioni militari, o a cosidette operazioni di esportazione della democrazia con le armi». Per Rizzo questa posizione è delineata dalla stessa Costituzione italiana «che all'articolo 11 vieta di risolvere le controversie internazionali con le armi». E proprio per questo motivo il Pdci si augura che fino a che non saranno ritirate le truppe da Iraq e Afghanistan la parata venga sospesa. «GiÃ* ai tempi di Scalfaro la parata militare fu abolita - ricorda il sottosegretario all’Economia, Paolo Cento, dei Verdi - lavoreremo perché nel 2007 non ci sia più: il 2 giugno è una festa civile».
IL CORTEO - Dopo aver esposto gli striscioni della pace, color arcobaleno, sul ponte di Castel Sant’Angelo, i pacifisti (alcune centinaia) sfilano in un tranquillo corteo verso largo Argentina. Alla manifestazione partecipano diverse associazioni pacifiste, tra cui Emergency, Arci, gli Statunitensi per la pace, le Donne in nero; i partiti Rifondazione comunista, Verdi e Comunisti italiani; il sindacato dei Cobas.






02 giugno 2006