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  1. #11
    Uragano
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    Predefinito Re: Terrorismo di Stato? Israele non si ferma nemmeno davanti ai bambini

    Eccol lì, minimizzano come al solito.

    Sottosegretario Usa: "Cana non è crimine di guerra"
    Per il sottosegretario di Stato americano Nicholas Burns, la carneficina di Cana è un fatto "tragico", ma non può essere considerata un crimine di guerra. Burns, ospite di un programma televisivo del network Abc, ha insistito su questo punto: "E' un giorno molto triste per il popolo libanese", ha detto, "ma gli Stati Uniti non credono che quello che sta accadendo in Libano da diciannove giorni a questa parte si possa definire crimine di guerra".
    "We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.

  2. #12
    Brezza tesa L'avatar di Ivan aka Yì Wàng
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    Predefinito Re: L'Israele deve scomparire dalla faccia della Terra......

    Citazione Originariamente Scritto da burian
    un popolo che insegna ai propri figli la cultura dell'odio, fin dalla tenera etÃ*, troverÃ* solo odio, chi semina vento raccoglie tempesta.premetto che nutro un'odio viscerale x tutto ciò che è mussulmano. e non sono ebreo.
    fidati, è meglio se l'odio viscerale te lo rimetti in tasca altrimenti continueremo a giocare lo stesso gioco per tutta la vita.
    Always looking at the sky....


    Ciao, sono di San Donà di Piave ed un giorno ho visto la neve!

  3. #13
    Vento fresco L'avatar di tifernate
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    Predefinito Re: Terrorismo di Stato? Israele non si ferma nemmeno davanti ai bambini

    ........Massimilianoi Selvix, scusa, ma durante la guerra Iran-Iraq non si sono violati vicendevolmente i confini? La Siria non ha invaso per alcuni anni il Libano? Perchè il governo dello "stato sovrano" del Libano non disarma gli Ezbollah condizione iniziale per cui Israele non avrebbe nemmeno iniziato a fare quello che ha fatto? Quante volte negli ultimi 40/50 anni Israele ha subito aggressioni al proprio territorio od ai propri cittadini all'estero da parte di islamici? Chi ha mai rispettato le risoluzioni dell'ONU (anche quelle a favore di Israele)? L'Onu è ostaggio del veto delle superpotenze. Invece di consigliare libri informati sui fatti in modo più asettico possibile (senza contaminazioni di parte), evitando di fare come quei presunti "pacifisti" che pensano di risolvere situazioni complicate con 4 slogan strillati nelle piazze. Non sono ne per Israele (anzi, chi mi conosce sa che spesso ho criticato aspramente la politica israeliana soprattutto rispetto ai palestinesi), ne con gli Ezbollah libanesi ne con il governo terrorista di Hamas o quello iraniano ed americano, però arrivo a capire che non si può criticare a senso unico un fatto come la strage di Cana si porterebbe solo linfa alla propaganda dell'integralismo islamista.

    Buona Notte
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  4. #14
    Uragano
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    Predefinito Re: Terrorismo di Stato? Israele non si ferma nemmeno davanti ai bambini

    Citazione Originariamente Scritto da tifernate
    ........Massimilianoi Selvix, scusa, ma durante la guerra Iran-Iraq non si sono violati vicendevolmente i confini? La Siria non ha invaso per alcuni anni il Libano? Perchè il governo dello "stato sovrano" del Libano non disarma gli Ezbollah condizione iniziale per cui Israele non avrebbe nemmeno iniziato a fare quello che ha fatto? Quante volte negli ultimi 40/50 anni Israele ha subito aggressioni al proprio territorio od ai propri cittadini all'estero da parte di islamici? Chi ha mai rispettato le risoluzioni dell'ONU (anche quelle a favore di Israele)? L'Onu è ostaggio del veto delle superpotenze. Invece di consigliare libri informati sui fatti in modo più asettico possibile (senza contaminazioni di parte), evitando di fare come quei presunti "pacifisti" che pensano di risolvere situazioni complicate con 4 slogan strillati nelle piazze. Non sono ne per Israele (anzi, chi mi conosce sa che spesso ho criticato aspramente la politica israeliana soprattutto rispetto ai palestinesi), ne con gli Ezbollah libanesi ne con il governo terrorista di Hamas o quello iraniano ed americano, però arrivo a capire che non si può criticare a senso unico un fatto come la strage di Cana si porterebbe solo linfa alla propaganda dell'integralismo islamista.

    Buona Notte
    Ma ancora con il pacifismo. Ma cosa c'entra! Ma può essere che non hai altri argomenti? E poi: a quali contaminazioni ti riferisci? Qui non si tratta di essere contro Israele sempre e comunque, parteggiando, invece, per gli Hezbolla, i Siriani o gli Iraniani o Hamas ( che sono lontanissimi dalle mie simpatie). Dico, semplicemente, che la politica ultra aggressiva ( e non meramente difensiva) di Israele è molto spesso sporporzionata rispetto alle offese e alle minacce subite (minacce che nessuno vuole e può negare).
    E, ancora più spesso, Israele, con l'appoggio degli Usa, ha sprezzantemente ignorato le risoluzioni Onu: è vero che l'Onu conta quel che conta, ma Israele, al Palazzo di vetro, ha dato molto spesso prova della sua arroganza politica, infischiandosene dei richiami della comunitÃ* internazionale.
    In ogni caso, la lettura del libro che ti ho consigliato non può che farti bene.
    E ' un libro che parla di pace e non di pacifismo. E' un libro scritto da un israeliano.
    Stammi bene.
    Max
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  5. #15
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    Predefinito Re: Terrorismo di Stato? Israele non si ferma nemmeno davanti ai bambini

    io ho una grande ignoranza riguardo alla questione,sebbena abbia tentato di seguirla attraverso i mezzi di informazione fin dai primi anni 70,avrei forse bisogno di leggere qualche libro sull'argomento scritto da un'osservatore neutrale,ne di area mussulmano-palestinese,ne israeliana,e neppure da un'europeo vittima dell'inconscio senso di colpa collettivo provocato dall'olocausto.Non sono mai riuscito a capire fino in fondo questa volontÃ* degli ebrei di voler in qualche modo rimanere distinti,separati rispetto alla nazione in cui sono nati.Conoscevo molti anni fa due ebrei romagnoli,che quando erano con me parlavano in dialetto,tra di loro in ebraico,facevano la spola tra qui e Israele,e percepivo che in loro c'era la volontÃ* di non completa integrazione pur essendo nati e sempre vissuti qui,un sentimento di distinzione che non potevo non percepire come settario.ChissÃ* io da dove vengo,chi erano i miei avi,ho la carnagione scura e divento ancora più scuro d'estate,avrò senz'altro nel mio sangue una mescolanza di razze che si perde nella notte dei tempi,ma sono nato qui e mi sento perfettamente integrato nel mio ambiente,non me ne può fregar di meno chi fossero i miei progenitori.
    Onore a tutti i fratelli caduti nella lotta contro il potere e l'oppressione.

    "nel fango affonda lo stivale dei maiali..."

  6. #16
    Uragano
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    Predefinito Re: Terrorismo di Stato? Israele non si ferma nemmeno davanti ai bambini

    Citazione Originariamente Scritto da lg59
    io ho una grande ignoranza riguardo alla questione,sebbena abbia tentato di seguirla attraverso i mezzi di informazione fin dai primi anni 70,avrei forse bisogno di leggere qualche libro sull'argomento scritto da un'osservatore neutrale,ne di area mussulmano-palestinese,ne israeliana,e neppure da un'europeo vittima dell'inconscio senso di colpa collettivo provocato dall'olocausto.Non sono mai riuscito a capire fino in fondo questa volontÃ* degli ebrei di voler in qualche modo rimanere distinti,separati rispetto alla nazione in cui sono nati.Conoscevo molti anni fa due ebrei romagnoli,che quando erano con me parlavano in dialetto,tra di loro in ebraico,facevano la spola tra qui e Israele,e percepivo che in loro c'era la volontÃ* di non completa integrazione pur essendo nati e sempre vissuti qui,un sentimento di distinzione che non potevo non percepire come settario.ChissÃ* io da dove vengo,chi erano i miei avi,ho la carnagione scura e divento ancora più scuro d'estate,avrò senz'altro nel mio sangue una mescolanza di razze che si perde nella notte dei tempi,ma sono nato qui e mi sento perfettamente integrato nel mio ambiente,non me ne può fregar di meno chi fossero i miei progenitori.
    La questione da te sollevata è troppo complessa e, forse, anche pericolosa.
    Il mio discorso è di condanna della politica israeliana e non del popolo ebraico.
    Ciao.
    Max
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  7. #17
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    Predefinito Re: Terrorismo di Stato? Israele non si ferma nemmeno davanti ai bambini

    Citazione Originariamente Scritto da Massimiliano Selvix
    La questione da te sollevata è troppo complessa e, forse, anche pericolosa.
    Il mio discorso è di condanna della politica israeliana e non del popolo ebraico.
    Ciao.
    Max
    capisco quello che intendi,il fatto è che non mi interessa il politicamente corretto,non mi piace il buon senso comune ne il pensiero dominante,vorrei capire la radice dei problemi,e dico quello che penso,(in una vera democrazia il reato d'opinione non dovrebbe esistere).Per sgombrare il campo dagli equivoci,tra me e un filonazista credo ci possa essere la stessa differenza che c'è tra una monaca di clausura e una zoccola che batte sulla statale adriatica,e tornando al discorso precedente sulle mie origini a detta di molti il cognome di mia madre potrebbe avere origini ebraiche.Il fatto è che a me non me ne può fregar di meno.
    Onore a tutti i fratelli caduti nella lotta contro il potere e l'oppressione.

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  8. #18
    Vento fresco L'avatar di tifernate
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    Predefinito Re: Terrorismo di Stato? Israele non si ferma nemmeno davanti ai bambini

    Citazione Originariamente Scritto da Massimiliano Selvix
    La questione da te sollevata è troppo complessa e, forse, anche pericolosa.
    Il mio discorso è di condanna della politica israeliana e non del popolo ebraico.
    Ciao.
    Max
    OK, diamo per buono il fatto che la politica israeliana è aggressiva......ma allora quella dei paesi attorno? Ti ricordo che Israele è sempre stato attaccato dai paesi attorno, le invasioni a tempo determinato sono sempre dovute ad un contrattacco. Anche in questo caso ha invaso una piccola fetta del territorio libanese nel momento in cui i razzi Ezbollah lanciati sui paesi israeiani sono aumentati di numero e nessuno s'è preso la briga di fermarli. Quindi prima ancora di condannare Israele io condannerei i paesi attorno, pregni di fanatismo islamico che molti governi dell'area non vogliono arginare, anzi, lo alimentano. Infine sottolineo il fatto che, attualmente, delle 3 principali religioni monoteiste del mondo la più aggressiva è quella islamica (è innegabile), è evidente in Medio Oriente come in Nigeria, Sudan, Somalia, Indonesia, India etc etc etc

    Ciao
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  9. #19
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    Predefinito Re: Terrorismo di Stato? Israele non si ferma nemmeno davanti ai bambini

    Citazione Originariamente Scritto da lg59
    capisco quello che intendi,il fatto è che non mi interessa il politicamente corretto,non mi piace il buon senso comune ne il pensiero dominante,vorrei capire la radice dei problemi,e dico quello che penso,(in una vera democrazia il reato d'opinione non dovrebbe esistere).Per sgombrare il campo dagli equivoci,tra me e un filonazista credo ci possa essere la stessa differenza che c'è tra una monaca di clausura e una zoccola che batte sulla statale adriatica,e tornando al discorso precedente sulle mie origini a detta di molti il cognome di mia madre potrebbe avere origini ebraiche.Il fatto è che a me non me ne può fregar di meno.
    Mai sia!! Non volevo minimamente accusarti di essere anti-semita e filo nazista.
    Ho detto che il discorso etnico è molto complesso e difficile da affrontare.
    Io temo che gli ebrei del mondo d'oggi si attirino ingiustamente le antipatie (e, spesso, additirttua gli odi di natura razziale o entica) anche di molte persone non islamiche a causa della inaccetabile politica isreliana.
    Ciao.
    Max
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  10. #20
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    Predefinito Re: Terrorismo di Stato? Israele non si ferma nemmeno davanti ai bambini

    Citazione Originariamente Scritto da tifernate
    OK, diamo per buono il fatto che la politica israeliana è aggressiva......ma allora quella dei paesi attorno? Ti ricordo che Israele è sempre stato attaccato dai paesi attorno, le invasioni a tempo determinato sono sempre dovute ad un contrattacco. Anche in questo caso ha invaso una piccola fetta del territorio libanese nel momento in cui i razzi Ezbollah lanciati sui paesi israeiani sono aumentati di numero e nessuno s'è preso la briga di fermarli. Quindi prima ancora di condannare Israele io condannerei i paesi attorno, pregni di fanatismo islamico che molti governi dell'area non vogliono arginare, anzi, lo alimentano. Infine sottolineo il fatto che, attualmente, delle 3 principali religioni monoteiste del mondo la più aggressiva è quella islamica (è innegabile), è evidente in Medio Oriente come in Nigeria, Sudan, Somalia, Indonesia, India etc etc etc

    Ciao
    La cosa che io non condivido è la sproporzione delle risposte di Israele nei confronti degli attacchi subiti.
    A capire la politica militare israelina degli ultimi decenni può aiutare la lettura di questo articolo. Non sempre Israele è stata attaccata per prima.

    Dopo la guerra del 1948-49, la «guerra di Suez» (1956) e la «guerra dei sei giorni» (1967) si iscrivono nella storia del conflitto arabo-israeliano come il secondo e il terzo scontro militare.
    L'una e l'altra hanno luogo in un contesto internazionale diverso, caratterizzato dalla preminenza del confronto tra gli Stati Uniti e l’ Urss e della loro egemonia nello schieramento Est-Ovest.
    L'Urss e i paesi dell'Est, che nello scontro del 1948-49 avevano sostenuto Israele, rivedono il loro atteggiamento e si riavvicinano allo schieramento arabo, percorso (Algeria, Egitto, Siria) da un moto di riscossa anticoloniale e «non allineato». Si fanno più stretti i rapporti tra Israele e gli Stati Uniti.

    Nella «guerra di Suez», tuttavia, opera piuttosto un'alleanza raggiunta in segreto tra Tel Aviv, da un lato, Parigi e Londra, preoccupate, rispettivamente, per gli sviluppi dell’ insurrezione algerina e per la nazionalizzazione del Canale di Suez, decisa dal presidente egiziano, Gamal Abdel Nasser, dall'altro.
    Il 29 luglio, le forze dei tre Paesi sferrano contro l'Egitto una «guerra lampo» che vede le due potenze europee impegnate in bombardamenti aerei, mentre gli israeliani avanzano nella Striscia di Gaza e nel Sinai e li occupano in pochi giorni. Sul piano internazionale, però, gli equilibri non sono favorevoli al colpo di mano. Sotto la pressione congiunta degli Stati Uniti e dell’ Urss, gli aggressori devono ritirarsi (gli anglo-americani, in dicembre, dalla zona del Canale, dove sono sbarcati, gli israeliani nel marzo successivo, dal Sinai e da Gaza).
    La «guerra dei sei giorni» si risolve invece, per Israele, in conquiste durevoli. Lo scenario è in parte diverso, perché lo scontro e preceduto da due critici mesi (aprile, maggio) nei quali si delineano un’ alleanza militare tra Egitto, Siria e Giordania e una pressione politica e militare su Israele, largamente percepita nella comunitÃ* internazionale come una minaccia alla «sopravvivenza» dello Stato ebraico.
    La richiesta egiziana di un allontanamento dei «caschi blu» dell'Onu dal Sinai, dove essi stazionano nel quadro di accordi presi all’ indomani della «guerra di Suez», il suo accoglimento e l’ invio di due divisioni egiziane alla frontiera sembrano accreditare tale ipotesi. Ma, una volta di più, è Israele a prendere l'iniziativa e a trasformare il confronto in guerra guerreggiata. In sei giorni, a partire dall'annientamento di sorpresa, nelle prime ore dello scontro, dell’ intera aviazione egiziana, gli israeliani occupano per la seconda volta il Sinai e per la prima volta i territori palestinesi a Ovest del Giordano, annessi nel '50 al regno di Giordania. In altri due giorni, nonostante la tregua proclamata dall'Onu e accettata dagli Stati arabi, si impadroniscono delle alture del Golan, territorio siriano.
    Più tardi, gli stessi capi militari israeliani (il generale Rabin, allora capo di stato maggiore, il generale Peled, capo dell'ufficio logistico delle forze armate, il generale Herzog, dei servizi segreti, il generale Weitzman, capo dell’ ufficio operazioni, lo stesso generale Dayan, ministro della difesa) e uomini politici insospettabili, come il futuro primo ministro Menachem Be- gin, leader della destra, avrebbero ammesso che la presunta «minaccia di distruzione» era inconsistente, sia dal punto di vista dei rapporti di forza reali, sia, con ogni probabilitÃ*, nelle intenzioni.
    L’ intento di Nasser era verosimilmente quello di sfruttare il nuovo quadro internazionale e i migliorati rapporti di forza per assicurarsi una vittoria politica e psicologica, che gli consentisse di riaprire il dossier israelo-arabo. Il calcolo ispiratore della campagna allarmistica era, altrettanto verosi- milmente, quello di consolidare la protezione statunitense, reale ma non incondizionata. Il bottino della «guerra dei sei giorni» era importante. Per la prima volta, Israele era entrato in possesso dell'intero territorio della Palestina originaria, Gerusalemme Est compresa. La nuova situazione comportava tuttavia un dilemma, sul terreno della legittimitÃ* internazionale: appropriarsi definitivamente di quei territori e colonizzarli, rompendo con il «certificato di nascita» ottenuto, su basi del tutto diverse, dalle Nazioni Unite, o essere disponibili a uno scambio «pace contro territori».
    Il dibattito politico ha messo in evidenza, in una prima fase, un certo possibilismo. Ma le emozioni e le percezioni scatenate dalla vittoria militare avrebbero scavato nel profondo della societÃ*, sollecitando una mutazione che si sarebbe espressa, nel '77, con 1'avvento al potere della destra oltranzista.

    Ciao.
    Max

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