
Originariamente Scritto da
Lorenzo Catania
A tal proposito vi riporto un articoletto redatto su "il Tirreno" da un comico livornese (Claudio Marmugi, è andato qualche volta anche a Zelig) riguardo al Ferragosto; a tratti forse vagamente volgare, ma carino.
Traduco qualche termine dialettale per rendere il tutto più leggibile
Ferragosto per il livornese è come l'ultimo dell'anno: si deve divertì per forza!E' obbligatorio divertissi. Guai se non si diverte!
Il livornese a Ferragosto esce di casa alle 5 di mattina per andÃ* al mare con due borse frigo belle pesanti. Nelle borse frigo non c'è roba da mangiare: son piene d'acqua per i gavettoni! ... Anzi, son giÃ* gavettoni le due borse direttamente.
Appena arriva a destinazione le tira a qualcuno - al primo che incontra - così, tanto per riscaldÃ* l'ambiente.
Il cibo vero, come insegna anche la nota "chef" nonché cabarettista livornese Paola Pasqui, lo porta la moglie verso le tre del pomeriggio, quando ha finalmente finito di cucinarlo (aveva iniziato a cuocere il pomeriggio del 10 agosto, cinque giorni prima).
Il menù di Ferragosto del livornese è semplice e leggero: a base di daino. Parte con una pastasciuttina micidiale di arselle, sarciccia di gnu e camoscio d'oro, prosegue con datteri e gamberoni (vivi) fritti in una pastella d'alghe del litorale livornese saltate nel pounch, e chiude con l'immancabile panettone farcito al mascarpone, che al mare ricerca un po' ma fa tanto tradizione e , se avanza, lo puoi sempre usare come boa di segnalazione per i sub in immersione.
A ferragosto, poi, vige la regola dello scherzo fra amici, Gli scherzi diventano sempre più pesanti con il passare delle ore: il problema è che dopo il primo scherzetto (tipo: la bustata di ragù da 5 kg nel groppone) non c'è mai il tempo di arrivare al secondo scherzetto perché, immancabilmente, prima scoppia la rissa.
I livornesi son come i Normanni: si divertono a litigare fra di loro prima della battaglia ... Vi starete giustamente chiedendo: quale Battaglia? ... Eh! La Battaglia! Tutti gli anni il livornese verso le 4 del pomeriggio sente il richiamo della Natura e si prepara all'irrinunciabile Duello a Gavettoni Tuonanti nella "Terra di Mezzo".
No, non è quella del "Signore degli Anelli". Hanno voglia di dire gli americani, la Terra di Mezzo s'è inventata noi, a Livorno, solo che gli si era dato un nome ben più umile e meno altisonante: il vero nome della terra di mezzo è "
Ir Calambrone" - la terra di mezzo fra Pisa e Livorno, altro che Frodo Baggins!
A Ferragosto, ad un certo punto della giornata, il livornese, per puro istinto, come i pinguini della "Marcia dei pinguini" sente l'urlo della Battaglia e converge sur Calambrone perché deve dire la sua.
E' lì che tutti gli anni, da secoli, tra livornesi e pisani ha luogo l'Olimpiade Annuale della Cattiveria: secchiate nelle gengive, rutti negli occhi, bodde (rane) lanciate con le catapulte sulle signore di una certa etÃ*, meduse nei tramezzini, thermos di caffè roteati come mazzinga, sacchettate di orina, bimbi piantati per la testa nella sabbia come viticci - tutti gli anni sempre il solito micidiale tran tran.
E il livornese si diverte ("contuso e felice", diceva una famosa canzone della Consoli). Si sente parte integrante di un sistema, ... si, il Sistema di Fa' Casino.
L'anno scorso andò anche bene: 145 feriti e 89 dispersi e basta. Si pensava peggio ...
Che poi, aldilÃ* dei lividi, tutta quell'acqua ghiacciata addosso col daino sullo stomaco non fa bene.
Buon Ferragosto a tutti, pisani compresi e ... attenti al daino!
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