IL suicidio è un male tipico dl nostro tempo,in epoca preindustriale era percentualmente 10 volte meno diffuso,forse perchè la nostra societÃ* esige molto dagli individui,questo contribuisce al diffondersi di nevrosi e depressioni,figlie dirette della frustrazione.Il suicida è sempre un malato,nel senso che il tunnel nel quale è andata ad infilarsi la sua psiche non ha più via d'uscita,ma non è certo quella la realtÃ* delle cose,quella è solo la "realtÃ*" della sua psiche,che comunque per lui non è meno reale.Ciò è dimostrato dal fatto che esistono persone totalmente paralizzate alle quali son morti due figli e che non si sognano minimamente di suicidarsi.E' solo una questione di motivazioni,ma le motivazioni,come a volte erroneamente si crede,non sono esterne a noi ma interne.Ed è molto opinabile anche il fatto che si possa fare qualcosa per costoro,a meno di essere uno psicoterapeuta.IN realtÃ* è molto difficile aiutare un'aspirante suicida.Alcuni anni fa fui coinvolto in un'episodio tragico.Una mia amica,dopo essere stata mollata dal suo convivente,si tolse la vita:io l'avevo ospitata in casa mia per alcuni giorni,e uscì da casa mia una sera per andarsi ad ammazzare.Sapevo in che stato psichico penoso era,aveva anche parlato velatamente di suicidio,sapevo anche che soffriva saltuariamente di forme depressive che io,nella mia ignoranza,ritenevo lievi.Ma non avevo il minimo sentore che potesse fare una cosa così enorme,più che cercarla di tirarla su di morale facendo il pagliaccio e consigliarla di farsi aiutare da un dottore non avevo fatto.Ma alla fine al di lÃ* degli inevitabili sensi di colpa che ho avuto,sono convinto che non avrei potuto far altro.
Onore a tutti i fratelli caduti nella lotta contro il potere e l'oppressione.
"nel fango affonda lo stivale dei maiali..."
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