
Originariamente Scritto da
Nino Gatto
Nelle ultime settimane, nei vari forum, sono solito aprire dei topic che riguardano il mio amore per il Nord, molti dei quali di evidente contenuto ironico, altri più seri.
E' ovvio che ami il Nord Italia per motivi climatici, ed è ovvio che ci sono altri fattori-sentimentali-che in questo periodo mi fanno apprezzare ancora di più le lande padane.
Amo il Nord per tante ragioni, che sono soprattutto inerenti alla mentalità e allo stile di vita, e ritengo giusta la battaglia sulla devolution della Lega, pur votando a sinistra.
Non sono uno di quei meridionali un pò maleducati e rozzi che deve andare al Nord per studio e/o lavoro, e ci va a malincuore perchè sa di venire subito bollato come "terrone" perchè guida male, parla a voce alta, non rispetta l'educazione. Ma ormai questi sono pochi.
Non sono uno di quelli che sale al Nord disponendo di un buon bagaglio culturale e di una buona educazione, ma per "sudditanza psicologica", dunque per paura di possibili pregiudizi si affretta a cambiare accento e a dire, dopo un anno, "sono originario/nativo di Messina" anzichè "sono di Messina".E magari parla anche male del Sud usando pregiudizi triti e ritriti.
Non credo che rinnegando le proprie radici si possa concludere qualcosa; non ho alcuna intenzione di cambiare accento(ma sono convinto che mi verrà naturale

)e di parlare male del Sud in modo aprioristico.
Ma soprattutto non sono uno che DEVE andare al Nord: potrei restare qui, sono prossimo alla laurea triennale e potrei fare il biennio di Scienze dell'Educazione a Messina: c'è un ottimo corso, e qualche possibilità di lavoro.
Io VOGLIO andare al Nord: per essere apprezzato per quello che sono e non per le conoscenze che ho, per andare in bici e non rischiare di venire investito ogni secondo, per non vedere gente che non mette la cintura in macchina e va sui marciapiedi con la moto, per non vedere gente che strilla nei mercati, per potere aprire un negozio e non vedermi il giorno dopo due tizi che mi chiedono la mazzetta, per entrare in un bar e vedere i camerieri che arrivano sorridendo al tavolo anzichè gente che ti dice "ti alzi e vieni a prenderti il caffè", per entrare in un negozio e sapere che il commesso verrà da me anzichè farmi aspettare sei ore perchè parla con un amico al telefono.
Vorrei non vedere più la mia Messina, città che fu di Antonello e ora vanta un centro storico piccolo piccolo ma che per me è un gioiellino(casette basse in stile neoclassico, galleria Vittorio Emanuele, Campanile con l'orologio meccanico più grande al mondo)con le favelas, non voglio andare a Palermo e trovare accanto a capolavori di arte aree off-limits dove neanche la polizia può entrare, non voglio girare il centro barocco di Catania e trovare spazzatura ovunque.
Parlo della mia regione che a mio avviso su molte cose è più avanti di altre(ma per fortuna in alcune aree del sud-come il Salento-si sta cercando di fare qualcosa): in altre regioni ho visto case senza facciata, opere incompiute coi nostri soldi, situazioni di degrado pazzesche.
Non so che farmene del calore umano e del fatto che quando lì avevano le paludi noi avevamo i Greci, perchè lì si vive comunque meglio. So bene che il nord non è il paese dei bengodi, sia chiaro, ma desidero vivere in un'altra maniera, dove non domini la legge del più furbo e dove puoi fare una fila alla posta senza che gli impiegati ti insultino.
Perdonate lo sfogo, ma oggi ho incontrato una mia amica che vive a Verona, la quale diceva: "Sono contenta perchè lì i diritti non sono privilegi".
Il freddo-e l' "amore"-in futuro potranno non esserci. Ma, sono certo, la serietà ci sarà anche in futuro. Non tutti sono eroi(vedi firma). Aspiro a essere un non-eroe, che vive nel posto che più gli si addice.
Ciao
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