NEW DELHI - New Delhi e' una citta' di stato di massima allerta dopo gli attentati di ieri che, alla vigilia di un'importante festivita' indu', hanno provocato la morte di 62 persone e il ferimento di altre 150. La polizia sta setacciando i luoghi delle esplosioni nella speranza di trovare tracce che possano portare agli autori degli attentati.

I giornali titolano ''Il terrore oscura il Diwali'' (la festa delle luci) mentre tutte le citta' hanno innalzato le misure di sicurezza in aeroporti e stazioni. Nella capitale la presenza della polizia e' massiccia e le autorita' hanno invitato la popolazione a non raggrupparsi in luoghi pubblici.

Il primo ministro Manmohan Singh, rientrato in anticipo da una visita, ha definito gli attentati un attentato terroristico, ma ha detto che troppo presto per individuarne i responsabili. In una conferenza stampa il premier ha aggiunto che ''i terroristi cercano di diffondere un sentimento di paura e di sospetto tra chi vuole la pace''. Singh ha parlato di indizi su cui gli inquirenti stanno lavorando.

Un gruppo finora sconosciuto di guerriglieri del Kashmir,''Inqilabi'' (il ''Rivoluzionario''), ha rivendicato la serie di attentati. Lo ha riferito la televisione privata indiana NDTV 24x7, affermando che il gruppo ha chiamato un'agenzia di stampa nella capitale estiva del Kashmir indiano; i guerriglieri hanno anche minacciato nuove stragi. Ma la rivendicazione suscita al momento perplessita', almeno che, dietro la sigla ''Inqilabi'', non si celi un fronte di organizzazioni piu' ampio. Gli esperti della sicurezza indiani ritengono che gruppi estremisti islamici pakistani , come Lashkar-e-Taiba o Jaish-e-Mohammed, potrebbero aver avuto la capacita' operativa di organizzare gli attentati di ieri nella capitale indiana.

Ieri sera sono stati fermati dieci uomini, di cui tre vicino alla stazione ferroviaria centrale di New Delhi, e sono sotto interrogatorio nell'ambito dell'inchiesta.

Tra i tanti messaggi di cordoglio e di condanna giunti al governo stamane sono da registrare quelli del Cina e del Giappone.

Ieri una bomba e' esplosa alle 17.40 locali (le 14.10 italiane) nel mercato del centralissimo quartiere commerciale di Paharganj, Il secondo ordigno e' deflagrato pochissimi minuti piu' tardi nel mercato di Sarojini Nagar, nel sud della citta'.

Il terzo attentato e' avvenuto su un autobus pubblico fermo nei pressi del mercato di Govindpuri, nella zona industriale di Okhla. C'e' stata poi una quarta esplosione che non e' stata pero' finora attribuita con certezza ad una bomba. Potrebbe essersi trattato di petardi, diffusi per la festivita' del Diwali.