Il cielo sopra Lodi
Il cielo sopra Lodi oggi è di un azzurro
che toglie il fiato
mentre il tintinnio delle campane, il brusio strano degli insetti
in gennaio mi confondono.
Il ponte sul fiume sembra scavalcare
i rivoli d'acqua che prepotenti scendono
giù, verso il Po,
come me che spinto da una forza misteriosa
mi vorrei dirigere verso di te.
Il cielo sopra Lodi oggi è di un azzurro
che toglie il fiato
mentre le rondini, confuse,
danzano sui tetti sgombri di neve e brina.
L'odore dei prati ancora verdi si confonde
con quello dei camini, che malgrado questo mite inverno
scaldano le case. Tocco la ruvida superficie
della panchina dove fino a ieri eravamo seduti, immersi nella nebbia.
Il cielo sopra Lodi oggi è di un azzurro
che toglie il fiato
mentre sento ancora il tuo sapore,
che da Aprile non ho dimenticato ancora.
Mi chiedo quanto durerà questa attesa,
mentre penso che la malinconia altro non è che
la gioia di essere tristi. Ma ieri il ritrovarti
non è più una sublime tortura, è solo strazio.
Il cielo sopra Lodi oggi è stanco di essere blu,
o forse lo sono io
di aspettare un momento che non arriva mai.
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Bè, maliconia per malinconia ne posto una mia anch'io che scrissi alcuni anni fa:
TI PENSO ANCORA
Muti i miei pensieri,
ti avvolgono silenziosi e stanchi per una fatica antica.
Orfano quest’amore di te,
è ormai strumento del mio dolore,
inganno sovrano di una mente perduta.
Vuoti e remoti i miei respiri,
innalzano preghiere al cielo,
a chi conobbe la magia e l’incanto
del vivere di sogni.
Guardo lontano, verso l’orizzonte del vano divenire
e ti scorgo meteora fugace nella mia vita,
inevitabile chimera scolpita sulla mia pelle.
Ora, distante, non ti giunge la mia voce,
e lì dove sei oscure campane suonano la dipartita
di un’immagine presente e assente in me
che non sei più…
....ma ti penso ancora.
M. A.
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"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
Conte sei l'unico che mi capisce![]()
Lacrime senza cuore
Che umiliazione piangere,
lacrime di solitudine.
Piccole gocce che scendono fin verso le labbra;
proprio dove inizia la parola.
Si, la parola
e quale espressione di emarginazione,
insicurezza di una vita lanciata al vento.
Ma ora viene fuori la vera forza.
Quella che hai dentro, si, dentro di te!
Quella forza che ti fa superare i momenti difficili.
Quella forza che ti da ancora la gioia di vivere.
E sai qual' è:
l' amore.............
Marco Vignoli 01/05/2005 ore 15.55
Buonagiornata.
Ragazzi mi sa che le cose sono due:
1)o soffriamo di depressione
2)o la meteo è collegata con una sensibilità "superiore"
3)o le donne....
vabbè.
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