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stasera sono io ad essere demoralizzato: chi può darmi una risposta?
Stasera per la prima volta-o seconda-non vi parlerò di Nord se non di striscio.
Come dissi tempo fa, fino al 2005, pur essendo un tipo molto cerebrale, complicato e in fondo piuttosto timido(malgrado l'apparenza)sono riuscito a stare con ragazze carine, in qualche caso belle, e alcune avevano anche un'ottima intelligenza. Tutto questo reprimendo molto il mio amore per la natura e per l'arte, e anche la mia sensibilità.
Insomma, nei quattro anni che vanno dal 2001 al 2005 sono riuscito a conquistare anche ragazze per me "inarrivabili"anche grazie a un pò di stronzaggine e all'utilizzo della musica per fini di cuccaggio(tipo serate al pub mirate a cuccare quando c'avevo voglia di suonare melodie tristissime chiuso in casa).
Vengo al punto.
Nel Capodanno 2005 è come se fossi tornato il ragazzino timido e impacciato dei miei 16 anni, quando idealizzavo le donne e mi facevo dire "sei solo un amico".
Ho conosciuto infatti in una festa nordica una ragazza, che per "ragioni di privacy"(in realtà temo che mi stia leggendo
)chiameremo Mara.
Pur non essendo una top model-il nostro Thor l'ha anche conosciuta-non è affatto male, e con il suo fare sbarazzino mi ha letteralmente "travolto".
Abbiamo dormito assieme, anche se non facendo nulla.
Comincia il calvario: e-mail, sms, telefonate in cui, forse per la "passionalità"dovuta all'età ancor più giovane della mia(18 anni, anche se di testa-e per esperienze-ne ha MOOOOLTI di più), mi ha illuso di voler combianre qualcosa, anche in vista di un futuro mio trasferimento nel......Grande Nord
Ad aprile salgo, non dormo per tutta la durata del viaggio(22 ore causa Salerno-Reggio), e all'alba vedere spuntare i campanili di Lodi mi rincuora: la sto rivedendo.
Dopo avermi visto, comincia a recriminare: sei troppo grande, sei troppo lontano e bla bla bla, mentre nel contempo ,mi parlava di altra gente che frequentava e di quanto fosse stronza con gli uomini.
La mando a cagare, e una sera succede quello che doveva succedere: molto poco in verità, ma succede.
Soffro come un cane(anzi come un gatto) e cerco di dimenticarla.
In estate ricevo una sua mail: sto scendendo in Sicilia(passa le vacanze quaggiù, anche se lontana da Messina), vorrei che ci incontrassimo.
La incontro: breve chiacchierata, mi chiede se provo ancora qualcosa per lei. Le rispondo di si.
Cambio strategia: dopo avermi detto che ero "opprimente", non la cerco più e le parlo di altre. Funziona.
A Novembre salgo, faccio lo strafottente e lei, una sera a casa di amici, mi sbatte al muro. La allontano, temendo che possa trattarsi solo di un attimo. Mi dice che forse si innamorerà di me, ma che nel contempo restiamo amici.
La strafottenza prosegue, a Dicembre si stupisce delle mie assenze. A Capodanno stava per succedere qualcosa ma...."Cosa provi per me?"
"Non è una domanda da farsi ora"
"No perchè io comunque sono sempre dello stesso parere"
Morale della favola: le mando una mail in cui le dico che voglio chiudere un anno di tortura, lei mi risponde che sta piangendo ma non può innamorarsi "a comando".
Le rispondo che anche io però ho la libertà di allontanarsi, e che non posso essere il "migliore amico" a cui raccontare chi si vorrebbe fare.
Non mi ha più risposto.
Perdonate la foga della narrazione, lei è più matura e scaltra di quanto voglia far credere.
Io mi chiedo come mai uno che stava con una ragazza che i miei amici definivano"da calendario", altre passionali e delle bombe a letto, altre intelligentissime e raffinate, debba ridursi così.
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