"Mi sembra che l'emendamento proposto dall'Udc sulla ex Cirielli suoni più o meno in questi termini: la legge è giusta e come tale va varata nell'interesse di tutti gli italiani, belli e brutti, bravi e intelligenti, stupidi e ignoranti, eccellenti e poveri cristi, il tutto a condizione che ne resti escluso Cesare Previti. La trovata lava-coscienze consiste in un emendamento che dovrebbe escludere dall'applicazione della nuova legge i processi pendenti in appello e in Cassazione e, quindi, guarda caso, proprio i miei. Il ragionamento è semplice: una volta che non 'salva' più Previti, la legge diventa così magicamente giusta. Francamente un percorso di tal genere fa orrore a qualunque coscienza civile" (Cesare Previti, 6 novembre 2005).


Rido perchè mi fa piacere vedere potenti di tale fattura doversi prestare a piagnistei e tremare (ma qualcuno più in alto trema più di lui) per la giusta scure della legge che li attende. Ma in realtÃ* ci sarebbe da piangere ( )per il livello raggiunto dalla nostra democrazia in questi anni, di cui un discorso come quello appena postato è un triste esempio. E' proprio vero, come dice l'onorevole: un percorso di tal genere fa orrore a qualunque coscienza civile.

Comunque fino ad ieri quella possibile legge addirittura lo danneggiava, sia chiaro :

"Sono ingiustamente accusato di essere il regista oscuro di un'operazione che non solo non mi vede protagonista, ma anzi mi danneggia sotto il profilo dell'immagine e potrebbe danneggiarmi sotto il profilo processuale: io infatti non ho alcun bisogno della prescrizione, perché sono e rimango innocente. Il mio interesse è quello di andare avanti nei miei processi per poter accertare la veritÃ*... Mi sembra grottesco esser considerato talmente potente da potere condizionare l'intero Parlamento e quindi il Paese, al punto di imporre una legge personale, ritagliata sulla mia persona" (Cesare Previti, il Giornale, 25 novembre 2004).