Nascose impotenza, moglie risarcita......

**Gio** · 01/03/2007, 23:04

Originariamente Scritto da Tubular

Tralasci l'ipotesi del ''niente ***** prima del matrimonio''...

Succede ancora molto piu' spesso di quel che pensiamo.

APpunto. Hai voluto comprare l'auto senza salirci sopra?Cazzi tuoi e delle tue idee.

**Tubular** · 01/03/2007, 23:06

Originariamente Scritto da Gio

APpunto. Hai voluto comprare l'auto senza salirci sopra?Cazzi tuoi e delle tue idee.

Ah, beh... chiaro. Se lei non chiede e lui non dice, pur sempre rispettando le loro idee... cacchi loro.

**matteorob** · 01/03/2007, 23:07

Originariamente Scritto da Adriano 60

No no, aspetta un attimino tu, echecazzo!

La patatina l'ho gustata mooolto prima del matrimonio

Dixi?

**Tubular** · 01/03/2007, 23:08

Originariamente Scritto da matteorob

Dixi?

No, le Cipster.

Za · 01/03/2007, 23:09

Originariamente Scritto da Tubular

No, le Cipster.

Amica chips

**matteorob** · 01/03/2007, 23:09

Originariamente Scritto da Tubular

No, le Cipster.

Clister?

**Adrisessanta** · 01/03/2007, 23:10

Originariamente Scritto da matteorob

Dixi?

No, PAI. Quelle con la sorpresa.

Za · 01/03/2007, 23:10

Originariamente Scritto da gabriele*80*

Nascose impotenza, moglie risarcita

Palermo, indennizzo di 200mila euro

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Trascurò un dettaglio: non disse alla moglie che soffriva di impotenza. Ora dovrà risarcire l'ex coniuge con 200mila euro. Lo ha deciso la Corte d'Appello di Palermo. L'uomo aveva nascosto il problema già durante il fidanzamento, rifiutandosi di curarsi per il timore che altri scoprissero il suo disagio. La coppia, in crisi, decise di separarsi. L'impiegato palermitano dovrà pagare 30mila euro di spese legali.
Già quando i due erano fidanzati, secondo l'accusa, l'uomo aveva nascosto il suo problema, venuto fuori, come scrive "Il Giornale di Sicilia", dopo le nozze. La donna aveva
insistito perché si curasse. Lui oppose sempre un rifiuto per timore che si venisse a sapere del suo malessere. Seguì il divorzio. Ma gli alimenti non bastavano alla ex coniuge che chiese i danni "a causa della condotta illecita e contraria ai canoni di lealtà, correttezza e buona fede", per "non essere stata informata prima delle nozze" e per non essersi fatto curare.

"Leso il diritto alla sessualità"
I primi giudici le diedero torto, ma la Cassazione, ribaltando la decisione rinviando ad altra sezione della Corte d'Appello, le ha dato ragione in quanto il diritto alla sessualità "assurge certamente al rango di diritto fondamentale e, nella sua proiezione alla procreazione, costituisce una dimensione fondamentale della persona e una finalità del matrimonio". Si era verificata - secondo la Suprema Corte - "una lesione del diritto fondamentale della donna a realizzarsi pienamente nella famiglia e nella società."

Dunque, se lei sapeva, doveva evitare di sposarlo.

Lui, però, che non si cura per evitare che gli altri conoscano il suo stato di disagio, mi deprime