... per sottoporvi una mia idea che da un po' mi frulla in testa. Non so bene dove mi porterà e a che punto mi stuferò, vedremo. Per ora ve ne passo un assaggio, ditemi la vostra opinione, se ne avete voglia.


23 gennaio 2016.
Poco fa ha telefonato mia moglie. In Sicilia fa caldo, oggi sono potuti uscire di casa solo con il maglioncino, e per essere gennaio non è male, ha detto. Mia figlia ha poi aggiunto che se continua a fare questo tempo delizioso resteranno giù ancora un mese. Sempre che le previsioni qui al nord siano poi incoraggianti per i mesi successivi. Vedranno.
Qui invece è pieno inverno, le giornate sono corte e gelide, il sole si fa vedere abbastanza spesso, ma la sua è una lotta già persa. In cortile ho spalato quel po’ di neve che c’è ancora dalla nevicata della settimana scorsa, e riesco ad uscire dal garage senza problemi, se escludiamo i due o tre centimetri di neve compressa e ghiacciata che rende scivolosa la strada, ho anche rischiato di farmi veramente male quando sono scivolato e caduto sopra gli scalini. Ora ho un bel livido sull’anca e mi fa un po’ male quando mi piego, ma questo non l’ho detto durante la telefonata alle mie signore, poco fa.
Dopo la chiacchierata ho ripassato le cose che dovrei fare dopo pranzo, approfittando del sole che riscalda debolmente l’aria. Forse riesco anche ad andare al negozio a fare un po’ di spesa, se mi sbrigo a riparare le tegole rotte del tetto. Dovrei farlo entro domani, però, le previsioni parlano di nuova neve in arrivo.
Questa mattina quando mi sono alzato come prima cosa ho guardato il termometro sul tavolino vicino al letto, indicava –14°, già un po’ meglio dei giorni scorsi, si incomincia a sentire l’effetto dell’aria calda che arriva da sud, chiaro segno indicatore del prossimo peggioramento.
Ho registrato questo dato sul mio foglio delle temperature (se mi ricordo ne inserisco una copia in questo mio diario) quindi mi sono collegato a internet per vedere le previsioni per la giornata, e anche un’occhiata ai prossimi giorni. Tra tutti i modelli meteo che ho osservato, il mio preferito, ALMO4, prevedeva 20 cm. di neve a partire da domani sera. Ci voleva.
Sembra che da metà febbraio ci possa essere un primo accenno ad un rialzo delle temperature, quanto meno al centro Italia e al Sud, così le mie donne che stanno svernando al sud saranno un po’ più di buon umore.
Ho fatto anche un giro sui miei forum meteo preferiti, ma non erano molto frequentati, segno che o stavano ancora tutti dormendo oppure non hanno ancora ripristinato le varie connessioni via cavo interrotte dal gelo, per quelli che come me non hanno ancora l’accesso satellitare.
Dopo il consueto giro meteo mi sono collegato ai siti dei notiziari, nessuna notizia nuova, sempre scarse le informazioni in arrivo dalla Scandinavia, dove le temperature scese a –50 si teme abbiano causato danni e gravi perdite umane, non ancora quantificabili, almeno non fino a quando le comunicazioni sono interrotte. Pare che sia confermato il rilevamento che indica una Corrente del Golfo che ha invertito la direzione, dopo questi anni di blocco. Non so perché, o meglio, lo so perfettamente, ma un brivido mi è passato per la schiena. Non vedo belle cose in avvicinamento dall’orizzonte.

Nel tardo pomeriggio, dopo aver finalmente terminato i lavori al tetto, mi sono riposato un po’ vicino al fuoco del caminetto, e mentre dallo stereo usciva la tranquillizzante musica di un vecchissimo disco dei Simple Minds buonanime (New Gold Dream, tanto per informarvi nel caso ve lo foste chiesto), mi sono rilassato e mi sono messo a pensare. Penso a tante cose, per esempio a quando avevo vent’anni e inseguivo la neve, a quando avevo quarant’anni e non c’era più neve da inseguire, e ad adesso che ne ho qualcuno in più e la neve insegue me.
A vent’anni passavo le notti a vagare per la città sotto le nevicate, a respirare la sensazione di immobilità del tempo, a vedere il mondo ricoperto e ripulito dalla coltre bianca, a credere che il mondo fosse proprio così, silenzioso, tranquillo e pulito.
Nei vent’anni successivi scoprii che il mondo non è per niente pulito, né silenzioso e ancor meno tranquillo. Scoprii anche che la neve si era diradata, la si vedeva sempre meno, e le mie camminate notturne si trasformarono in frustranti analisi delle carte meteo, oltre a più soddisfacenti veglie notturne per cullare la piccola Alessandra appena arrivata.
Altri anni ancora e scoprii che a desiderare le cose c’è il pericolo che arrivino, e a desiderare il freddo e la neve sono stato accontentato. Eccome!
E poi penso allo spaventoso inverno scorso, quando successero tutte le cose che ho indicato nel mio diario, e che se volete ve ne leggo alcune pagine, almeno fino a quando non siete stufi.
Pronti? Mettetevi comodi.