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Un sabato sera...particolare....
Sabato sera.
Una sera tiepida.
Sono le undici, e sono da poco uscito di casa.
Ho appuntamento con Salvo e Francesca fra qualche minuto.
Piazza Duomo è gremita di gente, sento il vociare degli altri ragazzi,
chissà cosa si raccontano. Qualcuno urla come se fosse
al mercato, qualcun altro in giro coi finestrini abbassati fa sentire musica
truzza a tutto volume:
"Pia-pa-papapapapa-pia-pa-papapapapa....". Il rumore è assordante,
non una pattuglia della polizia che controlli. Agghiacciante lo spettacolo
di auto parcheggiate sui marciapiedi, o in doppia, tripla e quadrupla fila.
Ad un certo punto si alza una voce soave:
"PASCALIIIIIII!!!!!!!!!!VENI CCA'!"
Purtroppo, se da un lato questa città è diventata davvero movimentata la sera, dall'altro si è popolata anche di questi tizi poco inclini alla vita civile.
Cerco di sgomitare tra la folla, e una selva di persone sul metro e 90(non so perchè ma c'era una comitiva tutta di giganti)mi si piazza innanzi. Penso al proverbio"altezza mezza bellezza". Eh, si, l'altezza.
Quella degli altri.
Ma almeno ho una grossa "statura morale".
E comunque sono alto dentro.
La sagoma del Duomo sovrasta la piazza.
E' bello, questo Duomo, spesso gli stessi miei concittadini
si fermano a contemplarlo, perchè è davvero bello, col Campanile che svetta coi suoi sessanta metri.
Salvo mi manda l'sms che aspettavo: "non posso venire ora, arrivo tra mezz'ora". Facendo quattro calcoli, la mezz'ora sarebbe diventata tre quarti d'ora, quindi cerco qualcuno che conosco.
Si sa, questa città in fondo è un grande paese, e incontri sempre qualcuno che conosci. Infatti incontro Valentina, una mia ex compagna di scuola, con la quale parliamo del più e del meno, specialmente del desiderio di entrambi di partire e andare via da questa città senza prospettive di alcun tipo. Oggi voglio essere ottimista però: "Dai ti prego, siamo ottimisti, in fondo dobbiamo credere a questo Sud, se ce ne andiamo noi chi rimane?"
Passa un'auto con un tizio che grida a un altro: "Vidi chi si ti pigghiu ti spaccu a facciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!"
Come non detto.
Passano le undici e mezza, e come da copione i due non arrivano.
Sogghigno tra i baffi(quali baffi?), perchè lo sapevo, e aspetto una loro chiamata. Alle undici e quaranta mi chiamano, e accorro sul luogo dell'appuntamento.
Per strada non c'è l'odore del mare, solo quello del sudore di gente che si accalca nei locali all'aperto.
Il giallo delle luci a tratti è abbagliante,come l'immancabile suono dei clacson.
Incontro Salvo e Francesca, e inizia lo show della distrazione. I miei amici hanno sempre giustificato il mio essere distratto dicendomi "sei un artista",ma io mi considero più semplicemente sbadato.
In pratica, quello che andava alezione di chitarra senza chitarra, quello che nei bar, dopo aver fatto lo scontrino, dà gli scontrini del giorno precedente perchè si dimentica di svuotare le tasche, quello che si estranea dalle conversazioni e dice "dove eravamo rimasti?".
Iniziamo a chiacchierare, quando decidiamo di prenderci un cornetto(quella che al Nord chiamano "brioche"-a Messina la brioche, o "bbrioscia", è ben altro e si accompagna alla granita).
Salvo, che ha parcheggiato in doppia fila, da persona precisa qual è non vuole rimanerci, e mi chiede: "Nino, fai una terronata(chiamiamo così tutti quei gesti furbeschi e malandrini), vai in quel posto libero e tienicelo, e mi raccomando non fare entrare nessuno". Puntualmente un'auto entra: d'altronde è suo diritto. "Eh Nino, a te le terronate non riescono bene....del resto ami la vita tranquilla".
Proprio stasera che mi sento così contento di stare in Sicilia(sarà l'umore, sarà la piacevole brezza che arriva dal mare)è già il secondo episodio che mi capita a spingermi a pensare di non poter più stare qui.
Mi accorgo di essermi dimenticato i soldi: di solito offro sempre molto volentieri le cose, ma oggi non posso neanche pagare solo per me.
Il magnanimo Salvo offre(finalmente)lui un bel cornetto alla marmellata, e ci gustiamo queste prelibatezze davvero buone(anche se, come da copione, mi rimangono tracce di marmellata e le mani appiccicose).
Salvo e Francesca sono due persone piacevolissime, e trascorriamo un'ora davvero splendida, tra prese in giro e racconti di vario genere.
La notte è tiepidissima su Messina, e lo skyline del Duomo è qualcosa di magico.
Il venticello accarezza i miei capelli(quali capelli?
In effetti mi accorgo che non ne ho più molti).
Rimane però un senso di estraneità che non so spiegare: chissà, forse, lo proverei anche da qualche altra parte.
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