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Uragano
Cortese incontro
Torno dopo un'afossissima settimana universitaria a Napoli, e dopo un incontro un po' particolare. Due giorni fa verso l'una del pomeriggio stavo tornando a casa, quando, un po' dopo via Roma, prima dell'incrocio con Via Foria, un ragazzo magro come la morte si avvicina e mi chiede che ore sono. Alzando appena l'orologio gli rispondo, lui richiede l'ora e gliela ridico senza alzare il polso, nel frattempo allungo il passo. Nel frattempo, interdetto dal fatto di non esser riuscito a farmi alzare il polso per fregarmi l'orologio (Un casio di tre anni fa da non più di 40 euro), mi chiede di dove sono. Gli rispondo della Sanità,(una zona piuttosto malfamata) sperando che così se ne andasse, invece dice qualcosa in un gergo stresso che non capisco, dopodichè mi chiede quanti anni ho. Ormai certo di avere di fianco un malintenzionato, aspettavo il momento migliore per svignarmela, ma intanto gli rispondo che ho venti anni, facendo vedere la mia tranquillità. Invece quello risponde: "La vuoi una coltellata a vent'anni", e si infila una mano nel taschino. Nel frattempo però mi infilo in un negozio di vestiti (da donna), e spiego la mia presenza lì dentro al commesso. Il ragazzo poi è sparito. Resta però la paura, non tanto per me, quanto per la mia ragazza, che come me fa quella strada per andare all'università. è la seconda volta che tentano di rapinarmi con un'arma a Napoli, nell'arco di cinque mesi, sempre in pieno giorno. Tanti altri ragazzi che conosco hanno avuto le stesse esperienze, uno minacciato con una siringa, altri col coltello. Sono stato fortunato che questa volta il ragazzo che ho incontrato ha avuto la cortesia di farmi prima la domanda. Fossi io farei fare dei controlli alle forze dell'ordine a questi scugnizzi che girano e li disarmerei, perchè altri che conosco per difendersi cominciano a portare coltelli, e questo non può che generare altri problemi. Mi scuso se quest'intervento potrà diffamare ulteriormente Napoli, ma i problemi non si risolvono facendo finta che non ci sono, o guardando solo alle cose positive. Fa presto a dire, chi abita nei quartieri "vetrina" come al Vomero, che le cose brutte che si dicono su Napoli sono luoghi comuni. Io penso invece il contrario, che ci siano tanti luoghi comuni sulla bellezza e bontà di Napoli, che hanno per lungo tempo offuscato tutte le problematiche che riemergono. Ieri nel frattempo ho incontrato vicino alla Sanità, due turisti stranieri con macchina fotografica con superobiettivo da almeno mille euro al collo, li ho avvertiti di fare attenzione...scendevano dalle nuvole. Intanto tutti i cittadini Napoletani dicono che si sentono vittime della camorra e dei rifiuti, ma i camorristi non sono cittadini napoletani o campani? e comunque il potere a questa gente ce lo danno le persone che si affidano a loro e li temono. Come la questione dei rifiuti, nessuno vuole i rifiuti e nessuno vuole gli inceneritori. Nessuno vuole i politici che hanno votato, ma li hanno votati. Tutti volgiono fare qualcosa per Napoli, ma nessuno ci vuole perdere niente. Niente si deve per senza niente, e tutto è dovuto, mentalità molto diffusa in tutta Italia, e molto diffusa in Campania. 


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