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Discussione: La grande domanda.

  1. #41
    Vento moderato L'avatar di neeno
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    Predefinito Re: La grande domanda.

    Una specie di pinocchietto con lo sbuffo. Orendi.

  2. #42
    Vento forte L'avatar di Gdr
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    Predefinito Re: La grande domanda.

    Fino all'età di circa 15 anni i genitori mi hanno trattato come un bambino, mi hanno vestito come un bambino, mi hanno parlato e si sono rivolti a me come ci si rivolge e si parla ad un bambino. Non c'era altro schema educativo disponibile all'epoca, il termine bambino poteva tranquillamente essere sinonimo di cretino.

  3. #43
    Moderatore "Al Bar dello sport" L'avatar di Tubular
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    Predefinito Re: La grande domanda.

    Citazione Originariamente Scritto da Gdr Visualizza Messaggio
    Fino all'età di circa 15 anni i genitori mi hanno trattato come un bambino, mi hanno vestito come un bambino, mi hanno parlato e si sono rivolti a me come ci si rivolge e si parla ad un bambino. Non c'era altro schema educativo disponibile all'epoca, il termine bambino poteva tranquillamente essere sinonimo di cretino.

    Ed ora come ti trattano...? (non i genitori...)


    (era servita...)
    Come se fosse antani...


    always looking at the sky

    ''E' nei ritagli ormai del tempo che penso a quando tu eri qui''
    Vasco.

    come se uno facesse il Pesto con l'Edera...
    (Claudioricci, lunedi' 8 gennaio 2007)

  4. #44
    Burrasca L'avatar di inocs
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    Predefinito Re: La grande domanda.

    Citazione Originariamente Scritto da vedoprevedo Visualizza Messaggio
    La grande domanda allora è questa: come abbiamo fatto a sopravvivere, a crescere e diventare grandi, e a diventare la generazione più longeva della storia?"
    A rigor di logica i nati dal '50 in poi diventeranno le generazioni più longeve tra qualche anno, e non lo sono ancora. Altrettanto logicamente è possibile che i nati dal 1980 in poi, i "viziatelli" secondo quel testo, diventeranno le generazioni più longeve del futuro, più di quelle nate fra i '50 e i '70, alla faccia del romanticismo ovviamente

    Le generazioni longeve attuali, nella fattispecie gli individui che hanno oggi dai 90 anni in su, sono nate e vissute in condizioni ancora peggiori, spesso pessime e basta, secondo moderni parametri. Ma ovviamente ciò è molto poco indicativo: c'erano un sacco di belle cose d'altri tempi (secondo noi, ma non sappiamo come le vivevano loro al loro tempo, ma solo come le vedono nei loro ricordi, che non è la stessa cosa), ma i bambini deboli tendevano a morire presto, con facilità estrema, tanto che la morte di un bambino era abbastanza normale (due delle mie bisnonne hanno avuto 18 figli a testa, di cui 9 a testa morti prematuramente o nei primi anni di vita: nessuna si è mai davvero stracciata le vesti, semplicemente accadeva). Inutile dire che la medicina moderna e le condizioni di vita via via migliori hanno trovato terreno fertile in generazioni in cui i "deboli" morivano prematuramente. Oggi che tutte quelle cose romantiche non ci sono più, una mortalità infantile elevata sarebbe invece una tragedia nazionale.



    A parte il mio solito sproloquio, il punto è che la felicità non si misura in funzione del numero di anni vissuti, purtroppo (altrimenti starebbe aumentando da anni ormai e potremmo compiacercene). Essendo relativa inoltre, è sperimentabile, nell'arco di una vita, sia da una persona nata 90 anni fa, se non 200, che da un "viziatello" degli anni '90. E capire se mediamente si era più felici prima o adesso, o domani, è impresa di cui credo nessuno verrà a capo mai.

    Ciao
    I modelli fanno e disfanno. I santoni del web cianciano.

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  5. #45
    Vento forte L'avatar di Za
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    Predefinito Re: La grande domanda.

    Citazione Originariamente Scritto da wizard Visualizza Messaggio
    Appunto per quale motivo?

    E per quale motivo gli Scout usano i calzoni corti d'inverno e i calzini di lana d'estate?
    stavo giusto pensando a loro...

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    Ciao Tub!

  6. #46
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito Re: La grande domanda.

    Citazione Originariamente Scritto da claudioricci Visualizza Messaggio
    Giorgio...non credo possa essere questo, il motivo...
    per quanto uno possa essere povero, mo' non ha i soldini per fare al bimbo
    un pantalone LUNGO anzichè CORTO ?
    E ancora... com'è che gli ADULTI lo portavano LUNGO ? Se proprio ci fosse stata
    sta poverttà stringente...tutti corti !!

    E poi ancora...la consuetudine-obbligo c'era ANCHE in famiglie non certo
    "povere" (pure se assai umili...)come quella di mio nonno...Figuriamoci,
    facevano i "Bancarellari" al Mercato di P.za Vittorio! (Rm...) , figurarsi
    se non potevano procurarsi un pezzo di stoffa in più (proprio BIANCHERIA,
    vendevanO! ) Eppure, mio nonno, calzoni CORTISSIMI! e GUAI se non
    erano calzoni Corti! (mi raccontava le tipiche storie di punizioni Sadiche
    delle Suore , a scuola - con tutto che lui era Credente e cattolico - intendo
    il nonno PATERNO, quello Veneto materno, oltre chè comunista, era pure Ateo!
    INCREDIBILE... L'UNICO IN TUTTO IL VENETO , ALLORA? )

    Ho visto varie foto dell'Epoca...anche bambini "RIcchi"...avevano il
    Completino Giacca-cravatta....Con sotto i Calzoni Corti!

    Questa divisa viene scimmiottata anche da Angus Young, il Chitarrista degli
    "AC/DC" , quindi non è solo Italiana... (è Australiano, e da piccolo andava
    a scuola Inglese...Giacca, cravatta, calzoni CORTI... ) - se la mette
    a volte sul Palco, per Suonare... (immagino non quella dell'Epoca...)

    i "Calzoni alla Zuava" li ho sentiti nominare... non sapevo fossero quelli "Lunghi"...

    i Bavaresi, con tutto il loro Inverno Fottutamente FREDDO, portano i
    Calzoni CORTI, ma li non è un Sadico Obbligo SOLO PER BAMBINI, è un
    Fatto culturale ... (incomprensibile...)

    Cl.
    ****
    Infatti Cla, ho detto "penso"....
    Era uso far così
    Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
    Non posso che dir grazie a tanto Artefice!

  7. #47
    Uragano L'avatar di albedo
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    Predefinito Re: La grande domanda.

    Come spesso mi accade mi trovo in sintonia con Ricci Claudio e Inocs.
    Però voglio aggiungere qualcosa.

    Io me la sono cavata con due incidenti in bici (un'auto mi è finita addosso, nell'altro caso ho fatto tutto da solo), diversi punti di sutura e un braccio rotto. Però ho trascorso un'infanzia abbastanza felice, prevalentemente fuori di casa e le galline erano semplici galline, non marziani da andare a vedere insieme alla scuola come fossero cammelli allo zoo.

    Tuttavia non erano tutte rose e fiori, ma non per il cellulare o le cinture di sicurezza.
    Oggi ci lamentiamo per i pessimi esempi che i nostri figli ricevono dal web, il bullismo, la *****grafia, la pedofilia. Fino a 30 anni fa era abbastanza normale incontrare guardoni nei campi, ragazzi più grandi che si facevano seghe nei canneti coinvolgendo i più piccoli, giornaletti ***** ovunque, preti maniaci e suore manesche che picchiavano come fabbri, bestemmiatori incalliti, bulletti di campagna o periferia che umiliavano e sfottevano regolarmente i più piccoli, risse di ogni tipo in ogni dove, genitori che si tappavano gli occhi e non si doveva dire in giro, idem gli insegnanti.

    Con tali esempi quotidiani, al di là del perbenismo di facciata, che razza di generazione dovrebbe essere venuta fuori?
    Oggi al confronto questi figlioletti vivono nell'ovatta...

  8. #48
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    Predefinito Re: La grande domanda.

    Citazione Originariamente Scritto da albedo Visualizza Messaggio
    Come spesso mi accade mi trovo in sintonia con Ricci Claudio e Inocs.

    Fatti visitare da uno bravo...

    Come se fosse antani...


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  9. #49
    Vento fresco L'avatar di Pietro Calabrese
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    Predefinito Re: La grande domanda.

    Citazione Originariamente Scritto da giorgio1940 Visualizza Messaggio
    Ti rispondo con i miei ricordi......
    Che tempi gli anni 40’!!!
    Sono di un altra "era"! anche se mi farebbe a volte "comodo" intrupparmi in questa!;-)))
    Sono nato moooooooolto prima!
    Sembra un film, un sogno, rivivere la mia infanzia!
    Fino a 14 anni dalle mie parti i maschi portavano i calzoni corti! in inverno!,ma corti,corti! sopra la metà coscia!
    E che inverni! Che gambe viola dal freddo!
    L'acqua del bicchiere sul comodino gelata, al mattino!
    I piedi intirizziti "sparati" nel forno della stufa a legna, al ritorno dalle elementari!
    Il mattone scaldato sulla medesima stufa e tenuto sotto i piedi mentre si mangiava.
    Il "gabinetto" fuori casa fatto con quattro asce di legno, con spifferi da vero "buran" che ti ibernavano il "pistolino"!;-)))
    Il bagno del sabato nella tinozza di legno con l'acqua scaldata sulla stufa.
    Io qui ero il più fortunato!: essendo il più piccolo dei fratelli ero il primo ad usare la stessa acqua che poi avrebbero usato i miei fratelli!
    Furibonde battaglie a palle di neve, senza guanti, con frequenti intervalli per recuperare dolorosamente la sensibilità agli arti superiori, infilando le mani lì fra la gambe, dove è sempre caldo!;-)))
    Le slittate(da incoscienti, pericolosissime) a piè pari sulle superfici gelate di laghetti o stagni.
    La goduria delle discese sulle nevi(allora frequenti) della collina Riminese, il Covignano!.
    Si usavano scale a pioli, a gradini alternati il nostro sedile, e giù.....
    Ma quando la scala s'"impuntava" i "bobbisti" venivano catapultati in avanti a formare una pittoresca ed urlante valanga umana.
    Chi riusciva a "rimediare" qualche paraurti di auto per sistemare come appoggio "slittante" ad una vecchia sedia(coricata) era guardato con immensa invidia da noi "poveri cristi"!
    Altra ambita soluzione era quella di "fregare" delle meravigliose "conchiglie" metalliche(rosse del diametro di circa 60 cm), fuori dai bar della pubblicità della Coca Cola.....era il Top!!!
    Per non parlare delle nostre "leccornie"!
    Il pane si prendeva al forno una volta alla settimana, su consistenti fette si strofinava dell'aglio, un po di pepe e del sale(chi poteva un goccio d'olio!)!
    Prosciutto? non si conosceva l'esistenza! Il lardo, tagliato a fettine sottili era il massimo!
    E la buona fragrante mortadella(che costava 50 lire all'etto) era l'affettato dei "ricchi".
    I tortellini in brodo( nel Riminese chiamati "cappelletti") si mangiavano solo a Natale e Pasqua. Che abbuffate!!! con i miei fratelli era gara a chi ne mangiava di più, si contavano e gustavano uno ad uno!
    Colombe, panettoni, pandori, pasticcini vari.....sconosciuti!
    Le mamme e le nonne per Pasqua si recavano al forno più vicino(qualche km) con farina, zucchero, uova, lievito, e lì impastavano la ciambella ed avevano anche l'uso del forno per la cottura, con soli pochi spiccioli.
    La festa per noi bambini era il "piccioncino" che consisteva nella raschiatura del taliere dove veniva prima impastata la ciambella(ogni famiglia ne faceva una dozzina di "filoni" che "resistevano" sempre molto ambiti per una decina di giorni.), questa "raschiatura" veniva manipolata a mano fino a farne un lungo "serpente", spezzato in 2 o tre tronconi, si annodava a forma di piccione e veniva messo in forno. Era il "dolce" dei bambini!
    I giochi: semplici e divertenti...
    dal "nascondino", le "piastre", alla pista disegnata con il gesso sull'asfalto della "statale di S.Marino" con i tappi metallici delle bibite.
    Si giocava per ore e capitava di spostarsi per far passare le rarissime auto solo 2 o 3 volte......
    Sulla stessa Statale, ora ne transitano fino a 1000 all'ora!
    Le tecniche messe a punto per "far razzia" di frutta nei campi vicini: ci si divideva in due bande, una facendo casino, faceva bella mostra di se, vicino agli alberi di pesche o susine, attirando l'attenzione del contadino, l'altra(dalla parte opposta del campo) libera da "vincoli" si "appropriava" di qualche succulento melone o cocomero.
    La volta sucessiva......l'inverso!
    Quella volta sul ciliegio mi andò bene!
    Io e Mario quel pomeriggio avevamo addocchiato un bellissimo ciliegio carico fino all'inverosimile di frutti.
    Bello alto, circondato dal grano in maturazione.
    I primi rami erano alti almeno due metri e mezzo, dopo molti tentativi siamo sopra.
    Pancia mia fatti capanna!
    Sul più bello secchi schiocchi di frusta sibilavano ai nostri piedi.
    Il nostro "amico" contadino era sotto di noi e faceva sibilare il suddetto arnese.
    Ne aveva ben donde per essere arrabbiato: avevamo, con il ns precedente calpestio, schiacciato a terra il grano circostante.
    Dico a Mario: uno salta da una parte, e l'altro dall'altra....uno dei due si "salverà" !
    Arrivai a casa con una corsa da centrometrista, con ancora nelle orecchie le grida di Mario sotto le frustate!
    Questa la devo confessare:
    Ero invidioso dei mie compagni di avventure, per questo motivo: i loro padri(allora tutti molto severi) lavoravano fuori casa(chi muratore, chi falegname.....), ed erano fuori per buona parte della giornata. Loro erano molto "liberi"!!!
    Io al contrario, figlio di un sarto di campagna con laboratorio a casa, ero sempre sotto controllo! Sarà per questo che ne ho buscate tante, tante in più di loro!
    Giorgio
    Caro Giorgio

    Anche se ho poco più di trentanni in meno, ti assicuro che mia infanzia è stata di gran lunga più simile alla tua che a quella dei ns. figli.


  10. #50
    Bava di vento L'avatar di vedoprevedo
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    Predefinito Re: La grande domanda.

    Grazie a tutti per le vostre opinioni.

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