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  1. #1
    Uragano L'avatar di albedo
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    Predefinito 2 di notte, 4 amici, partiamo!

    Vi è mai accaduta una cosa del genere?

    A me sì, ed è stata una delle esperienze che ricordo più volentieri.

    Correva l'anno 1979, se non erro, a metà luglio. Primo anno di università, un gruppetto di ventenni tira a far tardi la sera in chiacchere. Esami ormai finiti, nessun campionato mondiale da commentare. Chi ha la ragazza al mare coi suoi (come me), chi non ce l'ha proprio.

    Qualche ora prima mi aveva telefonato mio fratello dall'Isola d'Elba, dove abbiamo una casa all'epoca con lavori in corso (adesso è proprio abbandonata a se stessa... ). Era disperato: "Ho dimenticato la chiave, dormiamo in tenda ma non posso aprire l'acqua né la luce. Non è che verresti a portarmi le chiavi?"

    Alle 1 faccio presente il problema ai tre amici, ma le chiacchere si prolungano. Poi finalmente uno di loro prende l'iniziativa. "Dai, tanto io non c'ho da fare un casso, andiamo da Vittorio a portargli ste chiavi?" "Minchia, ma l'Elba non è mica dietro l'angolo!" Esclama uno. In effetti la situazione strade, che adesso non è ottimale, all'epoca era anche peggio: non c'era il tratto autostradale Livorno-Rosignano, non c'era neppure la supestrada Variante Aurelia. Solo strada normale, saliscendi fra colline, tre ore e mezzo di viaggio se va bene
    Riusciamo a convincere tutti. Si decide di partire con la classica Renault 4 bianca, sedili rigidissimi e praticamente senza sospensioni.

    Fate lo zaino e ci vediamo tra quaranta minuti davanti alle Poste di piazza S. Marco. Portiamo anche una tenda, non si sa mai.
    Alle 2,15 partiamo. Un viaggio nottuno odissea, sulla buia e tormentata Volterrana. Alla guida si alternano in due, io non ho ancora la patente...
    Arriviamo a Piombino intorno alle 5,30 e ci mettiamo in coda per il traghetto. Siamo in lista di attesa, e ad ogni chiamata dobbiamo presentarci per vedere se c'è qualche posto libero in nave e tentare di infilarci.

    Il traghetto lo abbiamo preso alle 8,30, dopo tre ore nell'inferno del porto di Piombino, tra il caldo umido e il puzzo dei fumi della Magona. Notte in bianco.

    Poi è stata una vacanzina indimenticabile. Qualcuno di noi ha pure trovato la ragazza girando per l'isola ed ho sempre in mente quando ci siamo trovati a suonare e cantare a Marina di Campo mettendo un cappellino sul marciapiede per scherzo. Alla fine molti turisti ci hanno dato i soldi e abbiamo raccattato 30 mila lire, che per l'epoca non erano un bottino disprezzabile. Più due ragazze tedesche di passaggio, che si sono aggregate e le abbiamo portate all'"accampamento" di casa mia, dove hanno dormito nella tendina che avevamo portato ma che alla fine si è rivelata utilissima alla bisogna.

    Azz, che ricordi!
    Ultima modifica di albedo; 12/06/2007 alle 01:32

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