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  1. #1
    Vento fresco L'avatar di Jadan
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    Predefinito Palestina: per capirci un po' di più.

    Sandro Viola, di Repubblica, è uno dei pochi analisti che, da vent'anni e più a questa parte ha saputo leggere, anche in prospettiva, le vicende del Medio Oriente. Ora che la catastrofe annunciata da anni sembra essere arrivata può essere utile ripercorrere un po' di storia recente per cercare di capire come caspita siamo finiti in questo disastro. Anche perché, temo, a partire dai prossimi mesi la cronaca scalzerà sempre di più la storia.

    http://www.repubblica.it/2007/06/sez...aza-viola.html

    Gaza, la follia dei palestinesi
    e quarant'anni di occupazione militare
    di SANDRO VIOLA

    Mahmud Abbas, il presidente dell'Autorità palestinese, ha ragione: quel che sta accadendo a Gaza è "una follia". Una guerra civile che invece di coinvolgere, come sempre nelle guerre civili, classi sociali diverse, interessi economici in conflitto, ha spinto nel precipizio una stessa massa di pezzenti impazziti. Gli uni e gli altri, quelli di Fatah e quelli di Hamas, senza lavoro da anni, tenuti in vita dagli aiuti alimentari dell'Onu, con montagne d'immondizie e minacce d'epidemie sulla porta di casa, una gran parte senza acqua né luce.

    Una massa di disperati che si contendono il potere in un paesaggio di tremenda miseria. In quell'anus mundi che è oggi la Striscia di Gaza. Lo s'era detto giorni fa, e vale la pena di ripeterlo. I palestinesi appaiono incorreggibili. Invece di proporsi verso Israele e la comunità internazionale come interlocutori credibili in un negoziato di pace, essi forniscono pretesti e ragioni a quella parte della società israeliana che non vuole trattative, compromessi, accordi, sostenendo appunto che sul versante palestinese "non c'è nessuno con cui negoziare". E quindi sono loro, i dirigenti e i seguaci di Fatah e di Hamas, i responsabili dei combattimenti di strada in corso da giorni, delle vittime, del caos che stanno sconvolgendo Gaza.

    Loro i responsabili di quella che sembra ormai la vera e più drammatica conseguenza dello scontro: il disfacimento dell'Autorità palestinese. Il vuoto politico, l'anarchia forse senza scampo in cui versano ormai i territori della Palestina occupati quarant'anni fa da Israele.

    Tutta colpa dell'Islam radicale portato in Palestina da Hamas, e quindi delle divisioni innescate nella società palestinese (un tempo la porzione più laica del mondo arabo) dall'irrompere del fanatismo religioso? No, solo in parte. Ci sono altre colpe, altre responsabilità che hanno condotto alla formazione del contesto sociale e politico in cui oggi vediamo divampare un inizio di guerra civile. Questo è il punto da mettere in luce: il contesto, il quadro in cui sono giunti al punto d'esplosione le rivalità, la rabbia intestina, "la follia" dei palestinesi.

    Ricostruire fase per fase, episodio per episodio, il formarsi del contesto da cui sono scaturiti i combattimenti di Gaza, sarebbe lungo.
    Bisognerà quindi limitarsi ad elencare le tappe, i fatti principali. Intanto l'occupazione. Che cosa hanno prodotto nelle menti, nell'animo dei palestinesi, quattro decenni di occupazione militare israeliana? Quarant'anni di terre espropriate, di acque deviate verso le piscine delle colonie ebraiche, di ulivi dei contadini palestinesi tagliati alla base durante i raid dei coloni più estremisti, di rappresaglie devastanti, di code interminabili ai posti di blocco dell'esercito.

    È mai stata fatta giustizia, da parte israeliana, dei soprusi dei coloni, delle inutili violenze dell'esercito ai posti di blocco, delle partorienti che rischiavano di partorire per strada e sotto il sole a picco, delle tre ore e più che uno studente impiegava per superare il reticolo dei check point e raggiungere la sua scuola o università a pochi chilometri da casa? È mai stata chiesta giustizia dalla comunità internazionale per gli "omicidi mirati" che l'esercito e l'aviazione d'Israele compiono da anni, vere ed proprie condanne a morte senza l'ombra di un'istruttoria o d'un processo? Sì, quella palestinese è una follia: e un episodio di ieri - due donne, di cui una incinta, che cercavano d'entrare in Israele cariche d'esplosivo per farsi saltare in un posto affollato - costituisce un dettaglio significativo della caduta della ragione nel mondo palestinese.

    Ma un'occhiata al "contesto" per vedere se da esso siano venute alcune delle cause di tale follia, alcuni degli stimoli al suo scatenamento, è doverosa. È doveroso chiedersi quale altro popolo avrebbe sopportato senza perdere la ragione i quarant'anni che hanno vissuto i palestinesi. È vero: sono stati loro, con i loro kamikaze, ad imprimere una delle svolte più tragiche e bestiali al conflitto che li oppone ad Israele. Ma anche qui il "contesto" suggerisce qualcosa che va tenuto a mente.

    I kamikaze di Hamas sono comparsi nel 2001, trentaquattro anni dopo l'inizio dell'occupazione. Non c'erano kamikaze, prima. Quanto ad Hamas, chi conosce le vicende della Palestina occupata sa bene quanta parte abbiano avuto gli israeliani nell'insediamento degli islamisti a Gaza e in Cisgiordania. Come nella seconda metà degli Ottanta fossero visti, da Ariel Sharon in particolare, quali utili contendenti dell'Olp di Arafat. Come ne vennero favorite la crescita e le attività, così da produrre due risultati: uno certo, l'indebolimento dell'Olp, e un altro auspicabile, lo scontro interno tra le due fazioni. Non c'è dubbio: oggi hanno ragione gli israeliani che sostengono l'assenza di interlocutori affidabili sul versante palestinese. Con chi si dovrebbe negoziare: con le bande armate di Hamas, con quelle della Jihad islamica, con i resti delle forze fedeli a Mahmud Abbas? No, con questi, a questo punto, non è possibile trattare.

    Ma il "contesto" ci serve anche a vedere come siano stati bruciati da Israele quelli che forse avrebbero potuto essere gli interlocutori affidabili. Arafat prima, screditato, ridicolizzato dall'assedio posto da Sharon, per un anno e mezzo, al suo quartier generale di Ramallah, mentre Hamas convinceva i palestinesi che l'unica via d'uscita dall'occupazione fossero gli attentati e l'intransigenza verso "l'entità sionista". E poi Mahmud Abbas, bruciato anch'egli da Sharon al momento del ritiro da Gaza. Ritiro unilaterale, senza che Abbas vi avesse alcun ruolo, senza che vi fosse una sia pure simbolica consegna della Striscia all'Autorità palestinese. Forse l'atto più rilevante per la vittoria di Hamas alle elezioni palestinesi del marzo 2006.

    E in ultimo sarà bene non dimenticare la sospensione degli aiuti e dei finanziamenti all'Autorità palestinese, decretati dagli Stati Uniti e dall'Unione europea dopo la formazione del primo governo Hamas, e in larga parte ancora mantenuta nei confronti del governo di unità nazionale Hamas-Fatah. Certo, sembrò giusto tagliare i fondi ad un'organizzazione come Hamas, che non ha mai rinunciato al terrorismo e non intende riconoscere Israele. Ma oggi bisogna forse parlare d'un errore. La povertà a Gaza è aumentata, la disperazione ha spento gli ultimi barlumi di ragione, e questo ha certamente avuto un peso nell'innesco dello scontro intestino.

    Ecco, il "contesto" non va dimenticato. Quando si critica la politica dei governi israeliani, bisogna sempre tenere presente che Israele è l'unico Stato di cui una parte del mondo discute ancora sulla sua legittimità, sui suoi confini, e anzi contesta l'una e gli altri. Questo induce a giustificare, volta per volta, anche gli errori più gravi della politica israeliana. Ma d'altra parte, come ignorare che sono stati anche quegli errori a produrre "la follia" palestinese?
    Maurizio
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    41:53:22N, 12:29:53E

  2. #2
    Vento moderato L'avatar di djordj
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    Predefinito Re: Palestina: per capirci un po' di più.

    Viola dice cose esatte, ma tende a trascurare un tantino il ruolo di Arafat in tale disastro: diciamo che effettua l'analisi della situazione portando forti (e condivisibili) critiche ad Israele ma tende ad accantonare le responsabilità palestinesi bollandole con il termine "follia".

    Sono d'accordo anche sul bisogno di capire il contesto, altrimenti noi europei non potremmo mai comprendere come abbia potuto un movimento come Hamas vincere la prime e ultime elezioni palestinesi: Hamas è stato per i palestinesi quello che la CRI è per altre popolazioni.
    Ha aperto scuole, ha portato cibo... eppure si è sempre mossa con un obiettivo preciso: la scomparsa di Israele per ottenere uno stato palestinese
    E' un po' come vedere una Lega esasperata alla milionesima potenza da 40 anni di occupazione (certi personaggi in seno alla Lega mi fanno venire i brividi se li proietto in una situazione simile.....)

    Eppure i palestinesi hanno le loro grandi responsabilità.
    http://www.corriere.it/Primo_Piano/E...-israele.shtml
    http://www.corriere.it/Primo_Piano/E...-israele.shtml
    Stefano Giorgetti
    always looking at the sky

  3. #3
    Vento moderato L'avatar di neeno
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    Predefinito Re: Palestina: per capirci un po' di più.

    Che sia SEMPRE colpa di Israele è chiari a TUTTI

  4. #4
    Vento fresco L'avatar di Jadan
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    Predefinito Re: Palestina: per capirci un po' di più.

    Citazione Originariamente Scritto da djordj Visualizza Messaggio
    Viola dice cose esatte, ma tende a trascurare un tantino il ruolo di Arafat in tale disastro: diciamo che effettua l'analisi della situazione portando forti (e condivisibili) critiche ad Israele ma tende ad accantonare le responsabilità palestinesi bollandole con il termine "follia".
    Il problema è purtroppo questo: Israele ha demonizzato Arafat per decenni. Ora Arafat non c'è più e già lo rimpiange. E ancora di più lo rimpiangerà nei prossimi mesi e anni.

    La realtà è che Arafat, con tutti i suoi limiti era un leader profondamente laico e razionale: era uno con cui era possibile stringere patti. Hamas (eterodiretta da Iran) non ha a cuore (come Arafat) il popolo palestinese e il suo benessere, da raggiungere costi quel che costi. Hamas vuole solo scatenare la guerra santa contro Israele e gli infedeli: il popolo lo usa come ostaggio.
    Maurizio
    Rome, Italy
    41:53:22N, 12:29:53E

  5. #5
    Vento fresco L'avatar di Jadan
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    Predefinito Re: Palestina: per capirci un po' di più.

    Citazione Originariamente Scritto da neeno Visualizza Messaggio
    Che sia SEMPRE colpa di Israele è chiari a TUTTI
    Non so se tu stia scherzando o no. Comunque no, la colpa non è sempre e solo di Israele. Ma la politica israeliana di questi 40 anni ha prodotto queste macerie. Hanno cercato di distruggere ogni possibilità di creare uno stato palestinese salvo poi, nel 1990, fare marcia indietro con gli accordi di Oslo e salvo poi, qualche anno dopo, rimangiarseli unilateralmente. Hanno fatto credere al mondo che il problema fosse Arafat e che, morto lui, le cose potessero mettersi su un binario giusto. Prima hanno cercato di farlo fuori manu militari per alcuni decenni (ivi compreso il famoso assedio di Beirut). Non essendoci riusciti hanno atteso che morisse.

    Ora stanno capendo ciò che qualunque osservatore senza i paraocchi aveva capito da tempo. Arafat era l'unico in grado di tenere a bada il nascente Hamas. Indebolire il prestigio di Arafat voleva dire far crescere Hamas. Sharon (come Viola ricorda) per lungo tempo ha volutamente aiutato Hamas: la sua (folle) idea era il solito divide et impera: se il nemico (i palestinesi) sono divisi Israele ci guadagna. Il tutto senza rendersi conto di ciò che avrebbe scatenato poi.
    Conclusione: Arafat indebolito e Hamas in ascesa. Ora Arafat è morto, e Hamas ha preso il potere a Gaza. In capo a pochissimi mesi (se non settimane) comincerano a partire le prime provocazioni contro Israele: kamikaze, razzi, mortai. A quel punto Israele sarà "costretta" a entrare con i tank a Gaza dove troverà 20.000 uomini addestrati e armati: non la corrotta e inetta polizia palestinese. E poi? Rimarrà vita natural durante a Gaza? A fronteggiare una guerriglia non più fatta di pietre (come l'intifada) ma di armi arrivate da Iran e Siria?
    Maurizio
    Rome, Italy
    41:53:22N, 12:29:53E

  6. #6
    Vento fresco L'avatar di paolo zamparutti
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    Predefinito Re: Palestina: per capirci un po' di più.

    Citazione Originariamente Scritto da Jadan Visualizza Messaggio
    Non so se tu stia scherzando o no. Comunque no, la colpa non è sempre e solo di Israele. Ma la politica israeliana di questi 40 anni ha prodotto queste macerie. Hanno cercato di distruggere ogni possibilità di creare uno stato palestinese salvo poi, nel 1990, fare marcia indietro con gli accordi di Oslo e salvo poi, qualche anno dopo, rimangiarseli unilateralmente. Hanno fatto credere al mondo che il problema fosse Arafat e che, morto lui, le cose potessero mettersi su un binario giusto. Prima hanno cercato di farlo fuori manu militari per alcuni decenni (ivi compreso il famoso assedio di Beirut). Non essendoci riusciti hanno atteso che morisse.

    Ora stanno capendo ciò che qualunque osservatore senza i paraocchi aveva capito da tempo. Arafat era l'unico in grado di tenere a bada il nascente Hamas. Indebolire il prestigio di Arafat voleva dire far crescere Hamas. Sharon (come Viola ricorda) per lungo tempo ha volutamente aiutato Hamas: la sua (folle) idea era il solito divide et impera: se il nemico (i palestinesi) sono divisi Israele ci guadagna. Il tutto senza rendersi conto di ciò che avrebbe scatenato poi.
    Conclusione: Arafat indebolito e Hamas in ascesa. Ora Arafat è morto, e Hamas ha preso il potere a Gaza. In capo a pochissimi mesi (se non settimane) comincerano a partire le prime provocazioni contro Israele: kamikaze, razzi, mortai. A quel punto Israele sarà "costretta" a entrare con i tank a Gaza dove troverà 20.000 uomini addestrati e armati: non la corrotta e inetta polizia palestinese. E poi? Rimarrà vita natural durante a Gaza? A fronteggiare una guerriglia non più fatta di pietre (come l'intifada) ma di armi arrivate da Iran e Siria?
    si però dimenticate che dopo i trattati, le prime bombe erano palestinesi, gli attentati che puntaulmente arrivavano dopo le firme, erano di hamas, visto che il suo potere nasce dall'odio verso israele.

    Hamas non vuole la pace, hamas si prefigge la guerra continua.

    e questo a parecchi politici nostrani non è ancora, soprendentemente, chiaro.

    quello che a noi italiani non è chiaro, è che israele è un paese circondato da paesi le cui dichiazioni politche sono del tipo "dobbiam distruggere israle"

    ammetterai che sia un tantino difficile agire come noi crediamo sia politicamente corretto, quando hai per vicini stati che affilano le armi per sgozzarti.

    e non dimenticate che l'occupazione palestinese naque appunto in seguito ad un tentativo di occupazione di israele da parte di stati confinanti, che utlizzarono la striscia di gaza come ponte per la tentata invasione.

    o certa storiografia recente hacancellato anchq quello?
    whatever it takes

  7. #7
    Uragano L'avatar di roby4061
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    Predefinito Re: Palestina: per capirci un po' di più.

    Citazione Originariamente Scritto da paolo zamparutti Visualizza Messaggio
    Hamas non vuole la pace, hamas si prefigge la guerra continua.
    questo mi sembra chiarissimo da tempo.

    infatti fui molto preoccupato quando vinse le elezioni.

    non lo reputai un buon segnale, ed infatti la situazione laggiù è e sarà sempre peggio.
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  8. #8
    Vento fresco L'avatar di Jadan
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    Predefinito Re: Palestina: per capirci un po' di più.

    Citazione Originariamente Scritto da paolo zamparutti Visualizza Messaggio
    e questo a parecchi politici nostrani non è ancora, soprendentemente, chiaro.
    Non c'è persona che non abbia chiaro questo punto. E da molto tempo.

    Tant'è che si tentava disperatamente (anche contro i benpensanti di casa nostra) di sorreggere Arafat per impedire questa deriva. Processo fallito: Hamas ha vinto e questa è la realtà dei fatti.

    Ora bisogna essere pragmatici, ricordarsi, come oggi fa Grossman, di quello che diceva Rabin, e cioè che non ti puoi scegliere i tuoi nemici.

    E bisogna anche ricordarsi che se uno ti frega l'80% dell'acqua disponibile

    http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/6666495.stm

    e fa questo da decenni, poi non può fingere di essere l'agnellino circondato dai lupacci cattivi.
    Maurizio
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