ASCOLI PICENO - Uscirà dal carcere di Ascoli e andrà agli arresti domiciliari in un appartamento di San Benedetto del Tronto, Marco Ahmetovic, il giovane rom ventiduenne che uccise, la sera del 23 aprile scorso, falciandoli con il suo furgone quattro ragazzini di Appignano del Tronto, di età compresa fra i 16 e i 18 anni, che rientravano a casa con i loro motorini.
Gli arresti domiciliari sono stati concessi oggi dal Gip del Tribunale di Ascoli, Annalisa Gianfelice, alla ripresa dell'udienza del processo contro il rom. Contro il parere della Procura, il GIP ha concesso la diversa misura detentiva per la confessione resa dall'imputato sui fatti che causarono la tragedia.
Ahmetovic, pochi giorni fa era stato raggiunto in carcere da un altro ordine di arresto, perchè risultato tra i complici di una rapina effettuata nel passato all'ufficio postale di Malignano, un altro piccolo centro alle porte di Ascoli Piceno.
A parte l'assurda cosa di concedere gli arresti domicialiari a un nomade...
Assurdo, incredibile, vergognoso, ignobile, infamante, pazzesco...
Non ho davvero parole, mi auguro che quel rom se ne rimanga ben chiuso in casa...
Anzi, mi auguro esca (come farà certamente tra pochi giorni) e incroci gli sguardi delle famiglie dei quattro ragazzi falciati con il suo furgone.
Italia, pease di m***a.
Intanto adesso daranno 15 anni a quel ragazzo che ha lanciato un petardo allo stadio...
Stefano Giorgetti
always looking at the sky
"Credo nel potere del riso e delle lacrime come antidoto all'odio e al terrore." C. Chaplin
Always looking at the sky...
A parte il tuo solito nervosismo quando parti di rom, l'accostamento ROM e arresti domiciliari e' uno tra gli ossimori piu' spassosi che io abbia mai letto in vita mia.
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#NousAvonsDéjàGagné
Cmq penso sia la prassi in caso di incidenti automobilistici.
Purtroppo la legge in caso di "macelli stradali" è quella. O, visto che purtroppo finisce sempre così, qualcuno crede che tutti i giudici/pm/ di turno la calpestino allo stesso modo?
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Un anno e divieto di andare allo stadio per 3 anni.
da www.lastampa.it
Un anno di carcere e tre anni di lontananza dalle manifestazioni sportive: patteggiata la condanna, con la condizionale, per Nicola Ravasio, 27 anni, il tifoso di Bergamo che domenica scorsa ha lanciato un petardo allo stadio Olimpico di Torino durante Juventus-Udinese.
Il giovane è comparso questa mattina in Tribunale e, in base al provvedimento del giudice, in occasione delle partite della Juventus dovrà presentarsi alla più vicina stazione dei carabinieri.
Il legale di Ravasio, l’avvocato Manuela Deorsola, ha commentato: «Non è una pena lievissima, ma non è nemmeno pesantissima» . Ravasio è stato messo in carcere.
Secondo le sue dichiarazioni in aula, l'imputato non intendeva far male a nessuno, e avrebbe infatti lanciato il petardo, acquistato vicino casa a Bergamo, in un punto dove non c'erano persone, per protesta in un momento nel quale, suo dire, la Juventus stava subendo una decisione contraria e ingiusta. Ha anche dichiarato di non essere andato a vedere partite allo stadio nell'ultimo anno e mezzo, né della Juventus né dell'Atalanta, l'altra squadra di cui è tifoso.
Pur non avendo ferito nessuno, il petardo ha causato problemi all’udito a tre steward, uno dei quali è dovuto ricorrere a cure mediche. Questa mattina alcuni degli steward erano in aula insieme all’avvocato Nicola Ciafardo, che sta valutando l’opportunità di intentare una causa.
Gli arresti domiciliari vengono concessi nei casi in cui
1) non ci sono motivi per ritenere che il reato venga reiterato
2) non esiste il pericolo di inquinamento delle prove
Vi è comunque l'obbligo di andare a firmare in questura, di solito dalle 2 alle 4 volte al giorno.
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