No, però mi fanno un po' schifo. Ecco, in mano non riesco a prenderli, lo ammetto.
Filippo
Vivo a Trento città, ma la mia stazione meteo è nella campagna di fronte casa dei miei genitori, a Rovereto.
bah..che schifo!!!..meglio un serpente..
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Le mie foto su flickr: http://www.flickr.com/photos/33434902@N04/sets/Socio WWF dal 1993
Questa è la foto di un ragno che alloggiava abusivamente presso la siepe di casa mia in campagna quest'estate.![]()
Aveva appena finito di trangugiarsi una cavalletta...
Bello schifo.![]()
i ragni sono inquietanti ma mi piacciono, parecchio.
Da bambino in garage ne nutrivo uno enorme fornendogli sulla tela mosche, farfalle e formiche, ovviamente vive: quando gli fornivo "carne morta" non la considerava neppure... pure furbo!
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Eccola qua la bestiola...và che capolavoro della natura.
La malmignatta, o ragno volterrano (Latrodectus tredecimguttatus Rossi, 1790) è un aracnide del sottordine Araneomorfi. Si tratta dell'unico ragno italiano temibile per il morso.
È diffuso in tutto il centro Italia e in Sardegna, tuttavia è piuttosto schivo, vive tra le rocce o alla base degli alberi, raramente lo si può anche trovare nelle case di campagna.
Uno studio curato dall'erpetologo Roberto Mossone dimostra che, contrariamente a quanto supposto da diverse teorie sul progressivo declino della specie in oggetto, la malmignatta è un aracnide che resterà sempre ben ambientato nel contesto sardo-mediterraneo.
Lungo circa 15 mm, è contraddistinto dal caratteristico corpo nero punteggiato da 13 macchie rosse, anche se esistono varianti locali tutte nere o con macchie biancastre. Queste colorazioni, esibite a scopo di avvertimento contro i predatori, rappresentano un chiaro esempio di aposematismo nel mondo animale.
Il morso della femmina, pur se meno pericoloso di quello della cugina americana (la famigerata Vedova nera), è indolore ma provoca sudorazione, nausea, conati di vomito, febbre, cefalea e nei casi più gravi perdita di sensi. Tuttavia i casi mortali sono molto rari. Resta ovviamente pericoloso per coloro che possono essere vittime di shock anafilattico, come molte punture di insetto ritenute praticamente innocue (ad es. vespidi).
In caso d'incidente, l'unico consiglio, dettato dalla pura razionalità, su cui possiamo fare affidamento è di recarsi il prima possibile al pronto soccorso.
È attualmente ritenuto la causa del tarantismo, per lungo tempo erroneamente attribuito alla Lycosa tarentula.
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