
Originariamente Scritto da
Gdr
Io
li ho mangiati. O meglio; sono stato a casa di un abitante della ridente localitÃ* di Frassinoro (modena) che
li ha preparati personalmente.
Ho assistito alla preparazione di una pietanza che consiste nel versare una pastella giallognola a base di acqua e farina su una superficie calda. La pastella per effetto della temperatura subisce una trasformazione fisica che avviene in più fasi. La prima è la repentina perdita di umiditÃ* cui segue la formazione di una pellicola di consistenza sufficiente da consentire il successivo utilizzo di un composto a base di lardo, aglio ed altri ingredienti che viene spalmato su una delle due facce della così ottenuta pastella solidificata di forma rotonda-ovoidale.
Una volta ottenuta una distribuzione uniforme del composto, il disco di pastella solidificata viene piegato in modo tale che alle mani venga offerta una superficie priva dell'interno unto.
La si può mangiare usando coltello e forchetta, ma in virtù degli accorgimenti su esposti circa la compiegatura del disco di pastella, si possono usare liberamente le mani nude, al limite ci si netta le dita nella tovaglia del padrone di casa ovvero sulla stoffa delle sedie.
Si accompagna egregiamente con del Lambrusco locale.
Mi preme sottolineare che la compagnia in questi casi è essenziale. Lo scrivente ha avuto condizioni ideali e difficilmente riproducibili altrove, pertanto deve considerare un elemento di carattere soggettivo nel formulare un giudizio sulla pietanza in oggetto.
I ciaci sono: straordinariamente buoni.
Cordiali
slauti.
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