A me è piaciuta l'idea del Pd di far eleggere "alla base" i vertici ma le mancanze sono state tante, forse troppe, per un esercizio democratico che potea rappresentare la svolta.
da primonumero.it- giornale telematico molisano, non proprio vicino al cdx..anzi
Cronaca del più grande scandalo che la storia di Termoli ricordi: venti anziani più uno costretti a ritardare di mezz’ora la partenza per la gita di piacere sotto la minaccia del vicesindaco e dell’Assessore al welfare, che li hanno obbligati a votare al canto del gallo. Quando tutti dormono il sonno dei giusti, a parte qualcuno...
di Monica Vignale
Termoli. La notizia trapelata qualche giorno fa ha dell’incredibile e richiama alla memoria i metodi del peggior comunismo di stampo stalinista: uno scalcagnato manipolo di poveri anziani iscritti ai centri sociali di Termoli forzati a votare per un potente esponente politico locale candidato al Partito Democratico.
L’inquietante episodio risale a domenica mattina al cantar del gallo, quando tutti dormono il sonno dei giusti nel giorno del Signore, a parte, ovviamente, i politici interessati alla competizione e qualche paparazzo opportunamente munito di macchina fotografica per immortalare lo scandalo.
La vicenda, ribattezzata “Termegate” per distogliere l’attenzione dalla matrice bolscevica illudendo che si tratti di spionaggio made in Usa (e cioè meno feroce), ha fatto molto parlare la città e ha suscitato il legittimo scandalo della cittadinanza, totalmente estranea, per storia e cultura, ai metodi invasivi di pilotaggio elettorale. Il perché di quella parola - Termegate - è presto detto: i vecchietti in questione – una ventina – erano in procinto di partire per le terme. E certamente avrebbero evitato volentieri di ritardare di mezz’ora il viaggio di piacere se il vicesindaco Filippo Monaco, notoriamente avvezzo a strategie tiranniche, non li avesse costretti a fermarsi al seggio di via Principe di Piemonte per apporre la famigerata croce sulla famigerata lista da egli stesso capeggiato. E nemmeno v’è dubbio alcuno che i malcapitati pensionati avrebbero con gioia rinunciato a esercitare il diritto di voto se il ricattatore Totonno Russo, dispotico assessore al welfare, non li avesse messi con le spalle al muro in via Stati Uniti, dove era allestito il seggio numero 2, intimando loro di recarsi a votare per l’amico Filippo Monaco, pena l’esclusione a vita dai centri sociali e la mancata partecipazione alla gita sociale.
Deducete voi: cosa avrebbero mai potuto fare a quel punto i poveri vecchi, se non assecondare i capricci del vicesindaco e dell’assessore? Hanno votato, ovviamente. Aggiungendo così 21 croci alle preferenze ottenute dalla lista di Monaco (che in virtù del perverso meccanismo è risultata una delle più gettonate della regione, con oltre 1500 voti) a discapito della lista di Laura Venittelli e Antonio D’Ambrosio, e ribaltando, ignari, l’esito della competizione.
Altro che Partito Democratico. Del resto, c’era da aspettarselo: con il socialismo reale tornato prepotentemente al potere dopo la parentesi moderata di Remo Di Giandomenico, questa città assomiglia alla Mosca di Vladimir Putin piuttosto che a una traballante provincia del centro-sud, come la geografia lascerebbe supporre. Ma a differenza della capitale moscovita dove i poteri forti sono concentrati nella mani di una sola parte politica e gli oppositori sono fantasmi (e qualche volta fantasmi assassinati...), a Termoli, grazieadio, ci sono anche i numi tutelari della democrazia. Coloro cioè che hanno tempestivamente allertato il «cane da guardia del potere» (quale?), per salvare l’onore loro e della città, chiedendogli il favore di riprendere e registrare la mattinata di alto tradimento alla Costituzione e inondando la pubblica opinione di nobili dichiarazioni. «Non volevo credere ai miei occhi quando ho visto il vicesindaco accompagnare i gitanti verso i seggi elettorali, assicurandosi che esprimessero la loro preferenza, per poi lasciarli liberi di partire per le vacanze» ha rivelato, con le lacrime agli occhi, l’Assessore Provinciale Francesco Di Falco, scandalizzato dall’ardire del numero due del Municipio. Il quale ha replicato, messo alle strette, che lui non ha abusato di alcun ruolo e di alcun potere, e che si è limitato ad accompagnare tale Savino De Santis e famiglia, «mio compaesano nonché lontano parente, al seggio di Termoli centro, prima della partenza del pullman per le terme». Pessima scusa, sarete d’accordo. E pessima idea quella di chiedere conferma al signor De Santis, il quale conferma ovviamente, e rivela nomi dei testimoni oculari. Oltre, nelle doverose verifiche, non siamo andati, spaventati dalle scomode verità che avremmo potuto scoprire.
E che dire della giustificazione di Totonno Russo il manipolatore, il quale ha candidamente ammesso – come è nel suo stile – di aver rivelato agli anziani dei centri sociali il nome del prescelto candidato («Cioè Monaco: posso votare per chi voglio, no?») e di averli sfacciatamente informati degli orari del voto, e di aver accolto addirittura la loro richiesta di andare a votare prima di schizzare alla volta delle terme? Davvero, senza parole: significa presumere che venti anziani –non uno! Venti! - abbiano espresso la volontà di recarsi ai seggi prima della vacanza. Ma da quando in qua, scusate, gli ultrasessantenni s’interessano del Partito Democratico, inattaccabile monopolio di soli giovani, come recita lo slogan? (L’ispiratore Romano Prodi ha infatti 68 anni). In questo caso basta l’età media dei protagonisti a innescare un legittimo sospetto...
Più logico credere alle parole gonfie d’amarezza pronunciate dall’ex consigliere regionale (per caso in lista e per caso eletto) Antonio D’Ambrosio: «Scene che fanno pensare al vecchio, a quelle figure di galoppini che si usavano una volta». Il noto esponente politico Ds ha aggiunto di essere rammaricato «nel constatare queste azioni, in specie se provengono dal vice sindaco di un’amministrazione comunale che si richiama alla legalità». E c’è da giurare che le stesse cose dichiarate ai giornali le abbia dette anche all’amico assessore regionale di Forza Italia Vitagliano, con il quale spesso è stato visto in compagnia nell’ultimo periodo (a proposito, gli azzurri che hanno votato alle primarie del Pd sono stati parecchi anche a Termoli. Non sappiamo per chi hanno votato, ma vuoi vedere che hanno votato per Monaco?).
Chiacchierate innocue sulla legalità e il rispetto dell’etica politica, le loro. Non certo – come sostengono i soliti comunisti malati di complottismo – trame ambigue tessute nell’ombra per tirare i piedi anzitempo al sindaco Vincenzo Greco e guadagnarsi a forza di accordi trasversali lo scranno più alto di Palazzo.
Davanti a simili inattaccabili atti d’accusa, la pravda di regime è assai blanda. Come non allargare le braccia sconfortati davanti alla replica del vicesindaco, che ha detto: «Quelle di D’Ambrosio sono vergognose menzogne che nascondo la rabbia e la delusione per il risultato delle urne e cercano di gettare ombra sulla reale volontà della gente»? Ma scherziamo?
Meno male che l’opposizione cittadina, i cavalieri senza macchia e senza paura raccolti sotto la bandiera della maltrattata libertà, sempre attenti ai fatti già irrimediabilmente accaduti, hanno chiesto a tamburo battente una commissione d’inchiesta per fare luce sulla scandalosa vicenda. Meno male, ma chissà se servirà a qualcosa.
C’è da scommettere che i soliti comunisti mangiatori di bambini e finanche di vecchietti, riusciranno a mettere tutto sotto silenzio, come al solito. Questa è Mosca, la città della congiura, del dispotismo rosso, degli accordi segreti e indecifrabili. Poveri vecchietti, potessero raccontare la loro versione dei fatti, aggiungere un po’ di concretezza alle versioni allucinanti e paradossali che circolano sul Termegate, spiegare l’oltraggio subito e l’umiliazione sofferta. Ma non possono: stanno alle terme, tra fanghi, aerosol e mele cotte, bellamente ignari di essere stati involontari protagonisti del più grave scandalo che la storia politica di Termoli ricordi.
Cito dall'articolo postato eh ...
1. "Comunismo di stampo stalinista"
2. "matrice bolscevica"
3. "con il socialismo reale prepotentemente tornato al potere"
4. "la città assomiglia alla Mosca di Vladimir Putin"
5. "C’è da scommettere che i soliti comunisti mangiatori di bambini e finanche di vecchietti, riusciranno a mettere tutto sotto silenzio, come al solito."
Dì la verità che è uno scherzo che hai fatto per vedere chi avrebbe risposto per primo.![]()
Se invece fosse un articolo vero meno male che non è di una fonte vicina al cdx; sembra scritto dallo Zi!![]()
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Massimo ti assicuro che il giornale è:
www.primonumero.it
Lì c'è anche un articolo sui fondi del terremoto. E' un giornale tutto tranne che vicino al cdx (credimi).
Ah..vedi se esiste l'articolo altrimenti mi prendono per pazzo![]()
No, no; se lo dici, citando perdipiù una fonte, ci credo che esista.
Solo che mi fa specie che termini del genere siano usati da qualcun altro oltre allo Zi Pacciano e a Berlusconi in piena campagna elettorale!
Se poi qualcuno ha obbligato qualcun altro (poco importa che sia giovane o vecchio, o che siano 20; bastava 1) ad andare a votare, perdipiù a elezioni che non contano, istituzionalmente, nulla sarebbe da cacciare a calci in c*lo (non figurati).
Questo secondo me dà la misura di cosa può succedere alle elezioni vere ....
Paese di m....![]()
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
e qiundi i vecchietti hanno dovuto votare per forza,pena mancata partecipazione alla gita?
aspita,gli avesse detto se non votate non vi do' la pensione avrei anche capito,ma che a termoli si facciano umiliare cosi' per una gita mi stimola una riflessione-
da quelle parti la gente si fa' comprare cosi' facilmente?
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