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Discussione: Mistaya è caldofila

  1. #41
    Uragano L'avatar di roby4061
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    Predefinito Re: Mistaya è caldofila

    Citazione Originariamente Scritto da Skyboy Visualizza Messaggio
    se mi date un indizio mi metto alla ricerca di codesta MistayA!!!
    Mistaya
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  2. #42
    Vento fresco L'avatar di Misty
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    Predefinito Re: Mistaya è caldofila

    Citazione Originariamente Scritto da roby4061 Visualizza Messaggio
    conte, quell'avatar mi inquieta

    Pure a me.. sa di unto !
    "Il potere della vera bellezza è proprio quello di allontanarci da noi stessi e di condurci in luoghi incontaminati dal ricordo e dal pensiero, dove possiamo sentirci liberi" by L.Schooler (Da "L'orso azzurro")


  3. #43
    Vento moderato L'avatar di Roberto1978
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    Predefinito Re: Mistaya è caldofila

    Citazione Originariamente Scritto da MistayA Visualizza Messaggio
    Se ci tieni alla tua salute mentale.. non farlo.... !!

    dici che mi incartapecorisco se la cerco?!

    Roberto Morgantini
    Stazione attiva dal 2003 (Davis V.P.2 )

    Website -> Faceweather.it

  4. #44
    Banned L'avatar di Thor
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    Predefinito Re: Mistaya è caldofila

    Secondo me sta in maniche corte per il motivo opposto. Io per esempio, freddoloso, sto sempre in maniche lunghe tranne che in estate, e sotto i 18 ho il giubbotto leggero.

    CLIMA DI BENESSERE
    Studi compiuti in questi ultimi anni in diversi paesi hanno chiarito che la temperatura è uno, ma non l'unico fattore che contribuisce a creare il così detto clima di benessere.
    Altri fattori che contribuiscono a migliorare o a peggiorare tale clima, sono la temperatura superficiale delle pareti di un locale, l'umidità relativa, sbalzi termici repentini (di conseguenza l'inerzia termica è necessaria), sfasamento dell'onda termica, resistenza alla diffusione del vapore delle murature esterne ed anche altri fattori che non prenderemo in esame perché non direttamente collegati alle murature esterne.
    TEMPERATURE SUPERFICIALI DELLE PARETI
    Premesso che la sensazione di caldo o di freddo dipende dalla maggiore o minore dispersione termica del corpo umano, dal diagramma riportato in fig.1 si nota che la perdita di calore del corpo medesimo avviene anche per radiazione infrarossa in ragione del 40% circa a 20°C.
    Dalla fisica è noto che lo scambio termico, fra due corpi, in questo caso fra persona e pareti, dipende dalla differenza della quarta potenza delle temperature assolute dei due corpi, secondo la legge di Stefan Bolzman
    Q = E (T14 - T24)
    dove: Q = Energia scambiataE = Coefficiente di trasmissione superficialeT1 = Temperatura assoluta superficiale del 1° corpo (corpo umano)T2 =Temperatura assoluta superficiale del 2° corpo (parete del locale)Fissato che il corpo umano è sempre a 37°C, la temperatura interna della parete varia con il coefficiente di conducibilità termica, permanendo la temperatura esterna;ricordiamo che la temperatura assoluta è data dalla temperatura in °C più 273.15, di conseguenza anche la variazione di un solo °C di temperatura crea delle grandi variazioni a questa grandezza, una volta elevata alla quarta potenza.

    Ne deriva l'effetto pratico che in alcuni locali più esposti e che hanno grandi superfici rivolte all'esterno, (e di conseguenza con temperature superficiali interne più basse) l'abitante ha sempre una sensazione di freddo, malgrado alle volte la temperatura ambiente raggiunga i 22/24 °C dopo aver aumentato a dismisura gli elementi riscaldanti perché si attribuisce la sensazione di freddo ad un errato calcolo in sede di progettazione dell'impianto, mentre in realtà è stato commesso l'errore di non tenere conto dello scambio radiante fra corpo umano e parete, problema risolvibile solamente con una migliore coibentazione delle pareti.
    Questo problema è la ragione per cui nella legge 10 è richiesta una particolare verifica dei coefficienti di dispersione termica volumetrica locale per locale e ne sono dati anche i valori limite.
    Il diagramma in figura 2 illustra la curva limite che lega la temperatura ambiente alla temperatura della superficie interna della parete esterna a parità di benessere.
    Dall'analisi del diagramma in figg. 1 e 2 deriva che passando da un K di 1,5 come è normale nelle costruzioni antri crisi energetica, ad un K di 0,5 si può abbassare la temperatura di un centigrado a parità di benessere.Essendo la temperatura media della Val Padana nel periodo in cui si riscaldano gli ambienti di 7 °C circa, la temperatura interna dell'ambiente di 20 °C abbassabile a 19 °C con un sufficiente isolamento, comporta la riduzione della differenza termica fra interno ed esterno di circa il 7%. Questo comporta anche un risparmio proporzionale sul calore disperso dai serramenti e ricambio d'aria, vale a dire su tutto il calore disperso dalla costruzione, da cui deriva che tale fenomeno è tutt'altro che trascurabile agli effetti del risparmio energetico.
    Altri fattori che influiscono sul benessere umano sono riportati e classificati da 1 a 5 nella tabella riportata in fig. 3 e più precisamente:
    SFASAMENTO D'ONDA
    Quando in estate la superficie esterna raggiunge la massima temperatura, situazione che si verifica verso le ore 16, l'onda termica va via via penetrando nella muratura e viene tanto più attenuata quanto maggiore è l'isolazione esterna e tanto più ritardata quanto maggiore è la capacità termica della muratura.
    Per una situazione ottimale come riportata in fig. 3 essa deve essere compresa fra 9 e 12 ore.Un troppo piccolo sfasamento farebbe riscaldare i locali interni quando all'esterno la temperatura è ancora molto elevata, sovrapponendosi a questa uno sfasamento troppo grande inizierebbe a riscaldare nuovamente i locali nel pieno della notte quando gli abitanti aprendo le finestre hanno ottenuto un certo refrigerio al quale si sono già abituati, da qui un senso di malessere.
    TEMPI DI RAFFREDDAMENTO
    Un elevato tempo di raffreddamento del sistema murario fa si che il corpo umano non sia continuamente soggetto a variazioni di temperatura per l'interruzione momentanea del riscaldamento o per repentine variazioni climatiche esterne (sorgere del sole, variazione del vento, ecc.).
    Esso serve anche ad attenuare il disagio fisiologico causato dall'interruzione del riscaldamento dovuta alla regolazione ed in casi di guasti temporanei dell'impianto.Il controllo del tempo di raffreddamento delle murature ha particolare importanza per attenuare il disagio dovuto alla sospensione notturna della erogazione di calore, nonché per la ripresa di tale erogazione di mattino.RESISTENZA ALLA DIFFUSIONE DEL VAPORE
    Nell'attività umana all'interno di una abitazione vi è costantemente la produzione di vapore, dovuta a lavaggi, cottura di vivande, ecc., vapore che va a sommarsi al vapore acqueo prodotto dall'attività metabolica di ogni singolo abitante.
    Nella stagione fredda la temperatura interna è maggiore di quella esterna, per cui ad una umidità relativa del 50%, come è normale nelle abitazioni, la pressione parziale del vapore all'interno è molto superiore che all'esterno, da cui deriva una migrazione dello stesso vapore dall'interno verso l'esterno e lo stabilizzarsi della pressione parziale interna su valori di equilibrio dipendenti dai ricambi d'aria, ma soprattutto dalla resistenza alla diffusione del vapore rappresentata dalla muratura esterna.Una resistenza troppo bassa permetterebbe una migrazione troppo veloce del vapore creando così una atmosfera molto secca, da cui i tipici mal di testa degli abitanti che generalmente si attribuiscono ad eccessivo riscaldamento, mentre una resistenza troppo alta creerebbe una atmosfera molto umida con i vari inconvenienti che ne derivano, rappresentati soprattutto da condense e muffe negli spigoli dei locali.

    La pelle è un organo costituito da diversi tessuti la cui funzione è quella di rivestire il corpo umano, assicurare la protezione all'organismo e permettere i rapporti con il mondo esterno.
    La superficie totale cutanea nell'adulto, pur variando in rapporto alla taglia, all'età, al ***** di un individuo, è calcolata intorno a 1,5 -1,8 mq.
    Lo spessore della cute è diverso nelle varie sedi del corpo umano e lo spessore medio nell'adulto è tra 1,5 e 2mm. nel palmo delle mani e nella pianta del piede mentre raggiunge i 4 mm. nel cuoio capelluto. La pelle è l'organo più pesante dell'intero corpo umano.
    Sulla sua superficie sono presenti solchi, pieghe (solchi interpapillari e pieghe strutturali e di movimento) e rilievi (transitori come la pelle d'oca oppure permanenti come le creste interpapillari) e il loro disegno varia a seconda di diversi fattori come l'elasticità, l'adesione della pelle all'apparato locomotore e la disposizione degli annessi cutanei, cioè i peli e le unghie.
    Questi ultimi sono in intima connessione con la cute ed insieme costituiscono un'entità anatomica funzionale. Sulla pelle ci sono anche orifizi, che possono essere visibili a occhio nudo (come per esempio l'ostio follicolare) oppure non visibili (come quello corrispondente al foro d'uscita della ghiandola sudoripara, detto poro sudorale).
    Esternamente la pelle presenta alcune proliferazioni faneriche, che sono prodotti di cheratinizzazione differenziabili nelle unghie, nei peli e nei capelli.
    Il colore della pelle
    è la conseguenza di un insieme di componenti: la componente rossa, che è dovuta al sangue circolante nella zona sottoepidermica; la componente grigia, collegata con la struttura cheratinica dello strato corneo epidermico e la componente nera, che presenta una sfumatura più o meno accentuata ed è dovuta alla presenza di melanina.
    Struttura

    La pelle è composta da 3 tipi di tessuto:



    Epidermide

    E' la parte della pelle direttamente a contatto con l'esterno, avente essenzialmente la funzione di protezione.
    E' costituita da 4 strati: basale, spinoso, granuloso e corneo, mentre in sede palmo-plantare presenta un quinto strato (lucido).
    L'epidermide si accresce dalle cellule basali verso lo strato corneo, con un processo di cheratinizzazione che ha una durata di 3-4 settimane e che si conclude con la formazione di cheratina (ammassi cornei) a diretto contatto con l'esterno.

    Strato basale o germinativo
    E' composto da cellule disposte a palizzata sulla linea di confine con il derma e preposte al rinnovamento delle cellule epidermiche riproducendosi per mitosi: ogni cellula periodicamente si divide in due e le cellule neonate sono spinte verso la superficie e formano lo strato spinoso
    Strato spinoso o malpighiano
    E' formato da più assise di cellule di aspetto poliedrico, più appiattite rispetto a quelle dello strato basale e separate tra di loro da sostanza intercellulare. Anche le cellule spinose si portano, maturando, verso la superficie epidermica
    Strato granuloso
    E' lo strato di transizione tra lo spinoso e il corneo; il suo spessore varia da 1 a 4 file di cellule, è più abbondante in sede palmo-plantare e contiene una sostanza (cheratoialina) indispensabile nel processo di cheratinizzazione
    Strato corneo
    E' direttamente a contatto con l'esterno ed ha uno spessore variabile a seconda della sede. La cheratinizzazione si conclude nello strato corneo: qui le cellule non contengono più nuclei ed i prodotti terminali del rinnovamento cutaneo, vengono eliminati come lamelle cornee dalla superficie epidermica

    Derma


    Si trova sotto all'epidermide con la quale ha intimi rapporti, perché la sostiene, la nutre ed offre sede alle appendici epidermiche, cioè le ghiandole e i peli. Il derma è spesso circa 2-3 mm. ed è costituito da 2 parti: papillare e reticolare; mentre la prima, che è costituita dalle papille e dallo strato subpapillare ha una vita metabolica molto attiva per la sua vicinanza all'epidermide, la seconda può essere considerata come uno stroma di sostegno.
    Costituenti del derma sono: il collagene, che assicura robustezza alla pelle, l'elastina, che la rende elastica e la sostanza fondamentale, formata da mucopolisaccaridi che ha funzioni di cementante.
    Nel derma sono presenti i vasi sanguigni, le innervazioni e gli annessi cutanei, cioè le ghiandole sudoripare, i follicoli piliferi, i peli, le ghiandole sebacee e il muscolo del pelo. Nel derma è presente un fitto intreccio di vasi linfatici che si dirigono verso il sottocutaneo o ipoderma.
    L'epidermide e il derma sono uniti tramite le papille dermiche, cioè dei prolungamenti conici di tessuto connettivo che dal derma si estendono a compenetrare l'epidermide. I capillari sanguigni si portano fino all'apice delle papille e costituiscono la fonte di nutrimento per l'epidermide che non è vascolarizzata. Il disegno superficiale della cute è in rapporto al variare della disposizione e dello spessore delle fibre connettive del derma e questo dà origine ad una precisa disposizione papillare.
    Questo disegno è così tipico che viene usato per l'identificazione di un individuo con l'impronta digitale.

    Ipoderma

    E' un tessuto che si trova al di sotto del derma di natura prevalentemente adiposa. La funzione di questo tessuto è quella di cuscinetto, di isolante ed è una riserva di calorie per i periodi di digiuno.
    L'ipoderma è riccamente innervato e vascolarizzato. La struttura e lo sviluppo dell'ipoderma dipendono dalle zone corporee, dall'età, dal *****, dalla nutrizione e da influenze ormonali soggettive.
    Con l'avanzare dell'età si verifica una deplezione del tessuto adiposo e questo rende la pelle flaccida ed avvizzita.

    Annessi cutanei

    ll gruppo degli annessi cutanei comprende:
    • i follicoli piliferi
    • le ghiandole sebacee (sebo)
    • le ghiandole sudoripare
    • i vasi sanguigni
    • la innervazione
    • i corpuscoli nervosi
    • le cellule melanofore
    Follicoli piliferi
    Si sviluppano in seguito all'invaginazione dell'epidermide nel derma e alla formazione di una costruzione a forma di bottiglia chiamata follicolo.
    Il follicolo comprende 3 parti: il sacco, che è la parte terminale con la papilla alla quale si collegano i capillari sanguigni; il colletto, che è la zona mediana nella quale si innestano le ghiandole sebacee e in alcune sedi le sudoripare apocrine; l'ostio o foro di uscita, dal quale escono le secrezioni e il pelo. Il pelo segue un certo ritmo di crescita che alterna fasi di riposo e di attività e presenta diversi stadi di sviluppo.
    Sul cuoio capelluto, dove viene chiamato capello, è particolarmente sviluppato; è mediamente presente nel cavo ascellare e nella zona pelvica e, nell'uomo, è presente anche sul petto e sul volto. Se il pelo è atrofizzato, il follicolo si apre direttamente sulla superficie cutanea glabra come succede sulla fronte, sulle ali del naso e, per le donne, sul mento.
    Il follicolo è collegato con il muscolo del pelo, detto "orripilante", un particolare muscolo erettore situato sotto la ghiandola sebacea, che quando si contrae vistosamente dà origine alla cosiddetta pelle d'oca. Il pelo è costituito da cheratina che non si sviluppa orizzontalmente come succede nello strato corneo e nelle unghie, ma si sviluppa in senso verticale lungo l'asse follicolare.
    Il pelo, così come il capello, presenta una struttura costituita da una guaina scagliosa, detta cuticola, da una zona intermedia formata da lamelle allungate chiamata corteccia e dal midollo, che è la parte interna formato da corpi arrotondati. Il colore del pelo è dato dal pigmento melaninico presente nella corteccia. Le diverse tonalità di colore sono determinate dalla percentuale di pigmento presente e dalla sua disposizione variamente uniforme.



    Ghiandole sebaceeSono ghiandole esocrine, cioè a secrezione esterna, collegate sempre con il follicolo.
    Sono pienamente funzionanti nel primo anno di vita, poi rimangono inattive fino alla pubertà.
    Possono essere di grandezza diversa e si trovano in tutto il corpo con l'eccezione delle sedi palmo-plantari. Queste ghiandole hanno una struttura a grappolo e sono formate da cellule che producono una miscela di lipidi chiamata sebo.
    Il sebo fuoriesce all'esterno, passando attraverso il colletto e l'ostio follicolare, e si distribuisce sulla superficie cutanea e pilifera. Le ghiandole sebacee possono essere una delle vie di penetrazione delle sostanze applicate esternamente.


    Ghiandole sudoripare
    Sono innestate nel derma, ma più in profondità delle sebacee e hanno la funzione di portare all'esterno il sudore.
    Il sudore è essenzialmente costituito da una soluzione salina diluita contenente diverse sostanze organiche ed inorganiche.
    La secrezione delle ghiandole è stimolata dal calore, dall'assunzione di determinate sostanze, da stimoli ormonali e psichici.
    Il tubo escretore si può aprire direttamente sulla superficie della pelle con un poro disposto obliquamente oppure in alcune sedi si innesta nel colletto follicolare. Si parla di ghiandola sudoripara eccrina, quando esiste la struttura descritta nel primo caso, ed è presente in tutto il corpo già dalla nascita.
    Nel secondo caso la ghiandola sudoripara si chiama apocrina ed è presente dall'età puberale soltanto nella zona ascellare, pelvica e perianale.

    InnervazioneE' formata da filamenti sensoriali situati nel derma e, particolarmente, intorno ai follicoli piliferi.
    Questi filamenti attraversano il derma fino a risalire con le loro propaggini nella zona papillare. Il plesso nervoso origina dal sistema vegetativo e da quello cerebro-spinale.
    Le fibre di origine vegetativa provvedono in parte alla innervazione dell'epidermide e dei follicoli, dei vasi sanguigni e delle ghiandole sudoripare e sebacee. Quelle di origine cerebro-spinale sono soprattutto fibre sensitive e talvolta presentano organi terminali speciali.
    Il sistema nervoso dell'ipoderma comprende anche corpuscoli liberi come quelli di Pacini (sensibilità tattile e pressoria), di Ruffini (sensibilità al caldo); mentre nel derma sono presenti i corpuscoli del Meisner (sensibilità tattile) e le clave di Krause (sensibilità al freddo).


    Vascolarizzazione del derma
    Comprende 2 plessi vascolari arteriosi, uno situato nello spazio subpapillare e l'altro tra il derma ed il sottocutaneo.
    Questa rete di vasi nutre la pelle e gli annessi cutanei.
    Il plesso arterioso posto tra ipoderma e derma forma delle arteriole a candelabro che scorrono nel derma a maglie fitte, che si diramano in capillari; allo stesso modo ma in senso opposto si sviluppa anche la rete venosa.
    Tutti i capillari finiscono nella zona papillare e formano il microcircolo sotto-epidermico
    .

    Cellule melanofore
    Sono cellule specializzate presenti nel derma, al cui interno è accumulata la melanina in forma di granuli. L'azione di queste cellule è generalmente in equilibrio con quella dei melanociti, che producono la melanina, sostanza responsabile della pigmentazione cutanea.

    Funzioni cutanee
    La pelle svolge queste funzioni:
    • funzione protettiva
    • funzione di termoregolazione
    • funzione sensoriale
    • funzione respiratoria
    • funzione secretiva
    • funzione difensiva
    • funzione riproduttiva
    Funzione protettiva
    La pelle funziona da barriera protettiva contro stimoli meccanici di varia natura, come traumi, pressioni, frizioni o colpi e questa sua proprietà è dovuta all'elasticità delle fibre collagene ed elastiche e allo stato di turgore del tessuto.
    Nelle sedi cutanee maggiormente sottoposte a stimoli meccanici, a contatto o sfregamento, si ha un ispessimento dello strato corneo (callosità).
    Altro esempio di funzione protettiva è quello che avviene nei confronti di agenti chimici ed è attribuibile alla capacità tampone della pelle; la protezione nei confronti delle radiazioni solari è affidata alla melanina e ad un acido contenuto nel sudore, l'acido urocanico, ed entrambi svolgono un'azione schermante sulle radiazioni ultraviolette.

    Funzione di termoregolazione
    La pelle agisce sia come isolante che come regolatore termico. La funzione di termoregolazione è basata sulla portata del sangue ai vasi cutanei e sulle ghiandole sudoripare.
    L'alternarsi di vasocostrizione e vasodilatazione nei capillari porta ad un rapido cambiamento nella portata ematica in relazione alla temperatura ambientale.
    Le ghiandole sudoripare esercitano un importante ruolo nella regolazione termica; infatti una grossa quota di calore è rimossa dall'organismo con l'evaporazione di sudore e questo accade anche quando la secrezione non è visibile (perspiratio insensibilis).
    Il pannicolo adiposo, abbondante nell'ipoderma, ha una bassa conducibilità termica ed interviene in questa funzione di termoregolazione della pelle: perciò la cute mantiene il resto del corpo ad una temperatura adeguata, indipendentemente dalla temperatura esterna (naturalmente entro certi limiti).

    Funzione sensoriale
    Grazie agli organi recettoriali l'innervazione cutanea è in grado di percepire gli stimoli pressori, termici e dolorosi, trasmetterli al sistema nervoso centrale e permettere all'individuo un adattamento alle condizioni ambientali esterne. I corpuscoli della sensibilità e le terminazioni nervose della sensibilità sono altamente specializzati, esistono cioè recettori specifici per il caldo, per il freddo, per il dolore, per il prurito.
    La sensibilità pressoria varia a seconda delle regioni del corpo umano, per esempio sui polsi e sul dorso dei piedi è 3 volte e mezzo superiore a quella sull'addome o sulla fronte.
    Se uno stimolo pressorio sulla pelle aumenta, la sensibilità tattile si manifesta prima con un senso di pressione poi con una sensazione di dolore. In seguito a variazioni di temperatura i recettori con specifiche proprietà per la conduzione degli stimoli del caldo e del freddo agiscono velocemente e rendono possibile un adattamento alla nuova situazione in pochi minuti.

    Funzione respiratoria
    L'ossigeno e l'anidride carbonica possono essere assorbiti dalla pelle. L'ossigeno arriva alla cute sia attraverso l'aria esterna sia da una via interna che è costituita dal sangue. Alcuni calcoli dimostrano che la quantità di ossigeno assorbita giornalmente dalla pelle è di circa 5 litri.



    Funzione secretivaAttraverso la pelle vengono eliminati cataboliti e scorie dall'interno dell'organismo.
    La pelle elimina CO2, acqua e sebo, inoltre sono eliminati ioni sodio, piccole quantità di potassio, magnesio, calcio e cloro grazie all'azione delle ghiandole eccrine.
    Questo fenomeno, nel caso di attività fisica, può essere bilanciato con bevande che assicurano un reintegro idrico e salino.
    Il sebo, oltre alla funzione emolliente della pelle, ha una funzione antisettica e antimicrobica.


    Funzione difensiva
    Proprietà battericide e funghicide sono da attribuire all'acidità della superficie cutanea (pH 5 circa) ed al film idrolipidico delle ghiandole sebacee.
    Ogni volta che nell'organismo penetrano sostanze estranee, come batteri, virus o funghi, si innesta un processo attivo di protezione determinato da vari tipi di cellule tutte coinvolte nella funzione protettiva immunitaria.
    La capacità difensiva della pelle è ottimale se è in buone condizioni, ma diminuisce in caso di pelle acneica o seborroica, perché in questi casi è minore la capacità autosterilizzante e la composizione del sebo è diversa ed è priva di alcuni elementi importanti.

    Il sebo e il sudore, mentre vanno verso l'esterno, svolgono un drenaggio antimicotico, pulendo i dotti sudoripari e i follicoli sebacei.


    Funzione riproduttiva

    Il processo di rinnovamento cellulare inizia nello strato germinativo e continua in quelli successivi terminando con la cheratinizzazione e la desquamazione finale.
    La quantità di pelle eliminata viene progressivamente rimpiazzata dal suo continuo rinnovamento cellulare.

    Riconoscere che varie parti del corpo si trovano a temperature diverse e capire cosa significa riconoscere costante la temperatura del corpo umano.
    Raccogliere e discutere dati di temperatura di varie parti del corpo umano nel tempo, imparando ad usare un termometro a massima.

    Alternative sperimentali
    Utilizzo di strumenti diversi per la misura di temperatura: un sensore, un termometro digitale.
    Materiale necessario
    Termometro a dilatazione di liquido a massima, per misure di temperatura corporea (35°C - 42°C, 1°C). Sensori collegati in linea con il computer per misure di temperatura.
    Principio della misura
    Misura diretta della temperatura di varie parti del corpo

    Descrizione della procedura
    Si pone un sensore o un termometro a contatto con le seguenti diverse parti del corpo: mano, orecchio, naso, fronte, ascella, ginocchio… Si attende ogni volta il raggiungimento dell'equilibrio termico e si legge la temperatura misurata dallo strumento usato.
    Dati campione
    Fig.1: Evoluzione temporale della temperatura durante la misura in parti diverse del corpo umano
    Elaborazione dati
    Si raccolgono in tabella i valori delle temperature rilevate per le diverse parti del corpo per ogni bambino. Si rappresentano tutti insieme in un grafico a barre (Temperature misurate per ogni soggetto) e poi in un istogramma di frequenza per ogni parte del corpo (Numero di volte in cui è stata misurata la stessa temperatura del ginocchio per ogni temperatura del ginocchio presente in tabella.
    Discussione dei risultati
    La misura con sensore in linea con l'elaboratore (Fig.1) consente di riconoscere che l'evoluzione temporale della temperatura misurata:
    - presenta un pianerottolo (temperatura costante) diverso in corrispondenza di ogni parte del corpo esplorata, indicando che ci sono diverse temperature costanti in parti diverse del corpo;
    - non ha significato il grafico della temperatura nel tempo, se non per identificare i valori costanti di temperatura e riconoscerli come stati di equilibrio termico, perché interessa confrontare valori di temperatura di diversi punti del corpo;
    La misura eseguita con un termometro presuppone la costanza della temperatura delle varie parti del corpo, come valore massimo di temperatura misurabile in quel punto: riconoscere ciò non è ovvio con uno strumento come il termometro a massima, ma è rilevante per la comprensione di stati e processi termici e per la costruzione di una interpretazione coerente dei fenomeni termici.
    Nel grafico sono riportati i valori misurati della temperatura della mano (T= 34.8 °C), della guancia (T= 33.8 °C), del ginocchio (T=34.5 °C), dell'ascella (T=36.5 °C), del padiglione auricolare esterno (T=31.5 °C).
    Le parti periferiche (mano ginocchio) o in cui è bassa l'irrorazione sanguigna (orecchio) si trovano a temperature inferiori di quella dell'ascella.
    Raccogliendo i dati di tutti i soggetti si vede che ogni soggetto ha trovato temperature diverse per le diverse parti del corpo e che tutti trovano che la temperatura dell'orecchio è compresa tra 31°C e 32°C, quella dell'ascella è compresa tra 36°C e 37°C, mentre mani, ginocchio e guancia hanno temperature comprese tra 33°C e 36°C, con la guancia a temperatura sempre inferiore rispetto alla mano e al ginocchio.

    Un grafico di queste temperature insieme a quello della temperatura esterna evidenzia l'intervallo di costanza della temperatura del corpo umano (33°C - 37°C).

    Considerazioni conclusive
    Le varie parti del corpo umano risultano a temperatura diversa. Il nostro corpo quindi solo approssimativamente può considerarsi un sistema isotermo. In particolare si rilevano le temperature minori degli arti (mano e ginocchio), parti periferiche del nostro corpo, e del padiglione auricolare (parte poco irrigata da vasi sanguigni). Si può considerare costante la temperatura di una specifica parte del corpo entro un intervallo: la temperatura del corpo umano, in condizioni normali, misurata all'ascella è tra 36°C e 37°C. Questo vale sempre indipendentemente dalle condizioni esterne e per questo si considera isotermo il corpo umano rispetto ai sistemi eterotermi che possono assumere le temperature dell'ambiente circostante (ad esempio oggetti, i quali assumono la temperatura del frigorifero se posti nel frigorifero, quella del termosifone se posti sul termosifone, …).



  5. #45
    Vento fresco L'avatar di Misty
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    Predefinito Re: Mistaya è caldofila

    Se non ci fosse il Thor.. come farei??!?!?

    "Il potere della vera bellezza è proprio quello di allontanarci da noi stessi e di condurci in luoghi incontaminati dal ricordo e dal pensiero, dove possiamo sentirci liberi" by L.Schooler (Da "L'orso azzurro")


  6. #46
    Thuban
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    Predefinito Re: Mistaya è caldofila

    Citazione Originariamente Scritto da MistayA Visualizza Messaggio
    Ah non so chi sia ...
    sdoppiamento della personalità...mah..

  7. #47
    Uragano L'avatar di roby4061
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    Predefinito Re: Mistaya è caldofila

    Citazione Originariamente Scritto da Thor Visualizza Messaggio
    bla bla e poi bla. quindi per concludere, bla.
    limpido come l'acqua.
    Villar Perosa, B.ta Casavecchia (TO) 630 m
    Villanova C.se (TO) 376 m slm



  8. #48
    Uragano L'avatar di Conte
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    Predefinito Re: Mistaya è caldofila

    Citazione Originariamente Scritto da MistayA Visualizza Messaggio
    Pure a me.. sa di unto !
    Lo credo, lassù voi non avete mai visto una pelle umana abbronzata. Sapete, diventa più lucida di suo.
    Davis Vantage Pro2 wireless. LaCrosse WS 2300 cablata con schermo artigianale autoventilabile.
    "L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"


  9. #49
    Vento moderato L'avatar di Roberto1978
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    Predefinito Re: Mistaya è caldofila

    Thor percaso ti sei mangiato per cena l'enciclopedia medica Laurusse... MA CHE è STO PAPIRO DE ROBBA CHE HAI MESSO.... me so rotto a legge le prime 10 righe...

    hai svacchettizzato il thred....

    Roberto Morgantini
    Stazione attiva dal 2003 (Davis V.P.2 )

    Website -> Faceweather.it

  10. #50
    Thuban
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    Predefinito Re: Mistaya è caldofila

    Citazione Originariamente Scritto da MistayA Visualizza Messaggio
    Se non ci fosse il Thor.. come farei??!?!?

    ahhhhh Ritaaaa, che ca****a che hai detto...

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