http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2092327
Non commento altrimenti mi viene da piangere. E quando piango divento BRUTTO.
ma stiamo scherzando?![]()
Villar Perosa, B.ta Casavecchia (TO) 630 m
Villanova C.se (TO) 376 m slm
Beh che dire.
Hanno colto in pieno il senso del web 2.0
Oggi chiunque può mettere su un blog e di conseguenza incapperebbe in questa ennesima tassa: stanno uccidendo internet.
Lasciamo stare il resto che vorrei scrivere altrimenti mi becco ban e forse querele....
Stefano Giorgetti
always looking at the sky
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Ciao Tub!
la notizia è odiosa e sconcertante, ma mi sembra una sorta di "falso" (spero)
allarme come quello che si diffuse mi pare 2 annetti scarsi fa... cioè che
ogni sito internet andava "registrato" mandando delle copie alle biblioteche
di Roma e Firenze (una cosa impossibile da attuarsi... credo che non l'abbia
fatto nessuno)
io ho uno spazietto in "crescita" sul web, e a nessuno scopo di lucro (non
ho nemmeno 2 pidocchiosi ad-sense, che pare ci voglia la partita IVA-che
non posso avere per contratto -)
quand'anche fosse vero, mi iscriverò bestemmiando a questo "ROC" :
quanto cazzo costa? Spero che li spendano in MEDICINE
Cl.
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"S'è la notizia fossi confermata sarò zio."
Comunque, come anche per quella stupida legge del 2001 grazie alla quale
è meglio specificare in un Blog che esso "non è un prodotto editoriale periodico ed
è aggiornato a caso e in modo non continuo",
sembra che in questo caso la scappatoia possa essere simile, come dice
questo commento alla notizia :
credo fatto da qualcuno addentrato nell'ambiente della Giurisprudenza.
A mio modesto avviso la tanto temuta "censura" non si applicherebbe ai siti personali o blog o quant'altro .
Infatti dall' art 6 comma 2:
"L’iscrizione al Registro degli operatori di comunicazione è condizione per l’inizio delle pubblicazioni dei quotidiani e dei periodici, e sostituisce a tutti gli effetti la registrazione presso il Tribunale, di cui all’articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47."
Si fa quindi esplicito riferimento ai quotidiani e periodici . Per quanto riguarda l'attivita editoriale su internet dall'art 7 comma 1:
"L’iscrizione al Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale su internet rileva anche ai fini dell’applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa."
Quindi a meno di non sentirsi un operatore editoriale alla stregua del Corriere della Sera , penso che il blogger nostrano possa dormire sonni tranquilli . Tuttavia c'è da chiedersi perchè mai estendere la normativa vigente anche sul web ? Il motivo è presto detto : in Italia come negli altri paesi le attività editoriali sono in ribasso , tant'è che quasi tutte le testate giornalistiche di oltroceano stanno lasciando la carta stampata per abbracciare del tutto la rete . I politici nostrani , ben consci che questo atteggiamento verrà a breve emulato nel Belpaese , hanno messo mano ai vari lacciuoli , di cui è piena la burocrazia italiana , per imbragliare nelle maglie fiscali gli introiti reali e non virtuali della pubblicità sul web . Che ricordiamo , ha superato quella con i media tradizionali .
Forse (speriamo) basterà continuare ad indicare che il proprio Blog NON
è un prodotto editoriale.
Questione da seguire, ma possibile falso allarme.
Cl.
![]()
"S'è la notizia fossi confermata sarò zio."
...... l'ennesima vergogna di un governo vergognoso.
Il 12 ottobre 2007 un disegno di legge che porta il nome Levi-Prodi è stato approvato in Consiglio dei ministri. Esso prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare il relativo bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro. Obbliga altresì chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile. Franco Levi è stato portavoce durante l'esperienza del primo esecutivo guidato dal Professore a Bruxelles, quando il politico di Scandiano fu a capo della Commissione Europea, dal 18 maggio dello stesso anno è sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel secondo governo Prodi.
dal blog di Beppe Grillo:
19 Ottobre 2007
La legge Levi-Prodi e la fine della Rete
Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono tutti d’accordo.
La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.
L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.
Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?
La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.
Il 99% chiuderebbe.
Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.
Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere”.
Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.
Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia.
Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.
Citta' di Castello(PG):
http://www.tifernometeo.tk/
c'è già un tread.
dato per scontato che sia vergognoso e degni delle peggiori porcate ideate da Urbani nel precedente governo, è per fortuna solo un disegno di legge...
speriamo non venga trasformato in legge.
con tutte le urgenze che ci son nel paese, bisogna rompere il c.. su queste cose??
Villar Perosa, B.ta Casavecchia (TO) 630 m
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Se anche diventa legge, non sarà applicabile. Certo, in quanto a idiozie si stan mettendo d'impegno.![]()
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