
Originariamente Scritto da
albedo
Hai fatto come mio figlio.

Solo che lui ha scoperto De Andrè quando aveva 10 anni e ciò mi preoccupa un poco: forse avrei preferito avesse imparato a giocare al calcio.
Grazie a lui ho dovuto aggiornare la discografia, passando dai vinile e cassette registrate sparse che avevo alla collezione completa su cd. Non solo! Ho il dvd dell'ultimo concerto (veramente splendido) e la registrazione quasi completa del famoso concerto del 1978-79 con la Pfm, peraltro da me visto dal vivo quando sono venuti a Firenze.
Ha tutti i libri possibili immaginabili su De Andrè, compreso, ovviamente, quello coi testi delle canzoni e tutti gli spartiti con note e accordi per la chitarra.
La "cotta" si è placata all'improvviso quando il bimbo (oggi quattordicenne) ha scoperto il cinema... E ora son dolori ancora peggiori...
Al di là delle vicende familiari, che si può dire di De Andrè? Il suo spessore lo colloca su un livello pari ad alcuni poeti e scrittori italiani del Novecento, con in più il vantaggio che si può suonare e cantare.
Forse l'album che preferisco è "Non all'amore né al denaro né al cielo", quello meno convincente "Nuvole", ma si è subito riscattato con "Anime Salve", peraltro impreziosito dalla collaborazione con Ivano Fossati e in cui, ai consueti testi importanti, unisce arrangiamenti musicali davvero belli.

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