
Originariamente Scritto da
giorgio1940
....dalle esequie del compianto Don Oreste Benzi.
Il Palacongressi(8000 posti) non è riuscito a contenere la marea di persone, di amici venuti da tutto il mondo.
Alcuni saloni attigui serviti da maxischermo hanno reso possibile la "vicinanza" per l'ultimo saluto a quasi 12.000 persone.-
Momenti toccanti, dove sono intervenuti con testimonianze i "beneficiati" dai 5 continenti.-
I concelebranti più di 300, fra Cardinali ed una dozzina di Vescovi.-
Tanti, tantissimi presenti fra coloro che nella sua amorosa accoglienza sono stati strappati alla delinquenza, alla schiavitù del "mondo del *****", alla "non vita" dei barboni, alcolizzati, drogati....
Non abbandonati, ma poi inseriti in quel "miracolo d'Amore", che sono in tutto il mondo le sue "Case Famiglia".-
E' stato commovente lo sperimentare come l'Amore di Cristo sia stato, e lo è ancora, con le sue "Opere" reso visibile e concreto da una persona semplice, con il suo perenne sorriso.-
Quante volte nella mia Rimini al Venerdì mattina passando in bici sotto quella "casa di cura", dentro la quale proprio in quel giorno si eseguivano gli aborti, vedevo lui contornato da alcune decine di persone a recitare il rosario di fianco al cancello d'entrata, nella speranza che quelle preghiere potessero salvare la vita a quei corpicini, a quegli esserini umani che sarebbero stati maciullati nel ventre della madre, anche in casi "non al limite", ma solo per comodità economica, o per fuggire responsabilità varie.-
Questo uno dei tanti "testamenti" lasciati:
""""Non basta vivere per Gesù e con Gesù, bisogna vivere in Gesù!
Vivendo solo per Gesù e con Gesù si rischia di diventare facchini del Signore, vivendo in Lui si entra nella libertà degli innamorati,di chi è innamorato del Signore""""
Don Oreste curava un bimensile sulle "letture del giorno" alla S.Messa: "Il Pane quotidiano" e come sottotitolo "A Messa", ed il suo commento(scritto due mesi fa) per la messa del 2 Novembre, Messa dei Defunti(alle 2 di quel giorno è tornato al Padre), era questo:
""""Nel momento in cui chiuderò gli occhi a questa terra, la gente che sarà vicino dirà: è morto. In realtà è una bugia.
Sono morto per chi mi vede, per chi sta lì. Le mie mani saranno fredde, il mio occhio non potrà più vedere, ma in realtà la morte non esiste perchè appena chiudo gli occhi a questa terra mi apro all'infinito di Dio.-
Noi lo vedremo, come dice S.Paolo, faccia a faccia, così come egli è(1Cor 13,12). E si attuerà quella parola che la Sapienza dice al capitolo 3: Dio ha creato l'uomo immortale, per l'immortalità, secondo la Sua natura l' ha creato.-
Dentro di noi, quindi, c'è già l'immortalità, per cui la morte non è altro che lo sbocciare per sempre della mia identità, del mio essere con Dio. La morte è il momento dell'abbraccio col Padre, atteso intensamente nel cuore di ogni uomo, nel cuore di ogni creatura.-"""""
....
Grazie Don!
...
Ciao,
Giorgio
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