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Vento moderato
passate le urla restano i dati.. emergenza rom
http://www.corriere.it/cronache/07_n...i_romeni.shtml
I romeni espulsi sono 177
Ecco le cifre a due settimane dal decreto. Secondo i prefetti dovevano essere migliaia
Le stime fornite il giorno dopo l'omicidio di Giovanna Reggiani, parlavano di migliaia di persone da allontanare. Romeni, ma non solo, perché il decreto approvato durante un consiglio dei ministri straordinario riguarda tutti i cittadini comunitari «pericolosi». Concede al prefetto il potere di espellere gli stranieri provenienti da Stati dell'Unione europea che rappresentino una minaccia per la collettività. Sono trascorsi quindici giorni da quel maledetto venerdì, quando a Roma la signora di 49 anni, appena scesa da un treno fu aggredita, picchiata, seviziata e alla fine uccisa. Di quell'emergenza rom che aveva fatto litigare maggioranza e opposizione, che aveva diviso gli stessi partiti del centrosinistra, restano i numeri. Cifre minime. Secondo i dati del ministero dell'Interno aggiornati al 15 novembre 2007, sono 177 i destinatari dei provvedimenti. Alcuni hanno già lasciato l'Italia, imbarcati sui voli che quasi ogni giorno collegano le grandi città a Bucarest. Altri sono nei Cpt, i Centri di permanenza temporanea, in attesa del trasferimento nell'aeroporto più vicino. Altri ancora hanno ricevuto l'intimazione a uscire «dal territorio nazionale entro trenta giorni». È quest'ultima la procedura seguita a Bologna, in testa alla classifica con 41 decreti già convalidati e notificati.
«Le persone da noi individuate — chiarisce il questore Francesco Cirillo — avevano precedenti penali e dunque rientravano nei criteri fissati dal governo. Ma nel passato non hanno mostrato particolare propensione alla violenza e quindi abbiamo ritenuto di poter concedere loro il tempo sufficiente a organizzarsi per andar via con i familiari. La linea deve essere dura, ma io credo che in ogni azione non debbano mai mancare l'umanità e il buon senso». Genova è seconda nell'elenco con 20 provvedimenti, la maggior parte dei quali eseguiti con l'accompagnamento alla frontiera dei romeni. «Ci stiamo muovendo — chiarisce il prefetto Giuseppe Romano — con metodo e regolarità. Il criterio che ci guida è quello di privilegiare le espulsioni di persone che hanno precedenti penali robusti e quindi possono rappresentare un pericolo. Nella nostra città non ci sono Cpt e quindi facciamo in modo di portarli a Malpensa ogni volta che c'è l'aereo per Bucarest».
Napoli è terza con 15 delibere. A Roma ne sono state firmate 11. «Si è stabilito di procedere soltanto nei confronti di chi è già stato rintracciato e controllato — sottolinea il dirigente dell'ufficio stranieri della Questura, Maurizio Improta —, ma soprattutto di verificare che la pericolosità sia attuale. Nel nostro elenco ci sono persone arrestate più volte, denunciate più volte e che non sono state in grado di dimostrare di avere un lavoro e una fissa dimora». Come Ramona, prostituta romena già condannata a un anno e otto mesi e poi finita sotto inchiesta per concorso in sequestro di persona di una connazionale che voleva costringere a vendersi. O come un altro romeno accusato di riduzione in schiavitù per aver costretto alcuni minori all'accattonaggio.
Nel resto d'Italia le cifre restano basse: 6 espulsioni a Firenze, 4 a Padova, 1 a Venezia, Reggio Calabria, Pavia, Udine. E questo smentisce chi si aspettava «deportazioni di massa». Quando gli esponenti della sinistra radicale avevano paventato la possibilità di non votare la conversione in legge battendo proprio il tasto della «discriminazione nei confronti dei poveracci» e le autorità romene avevano accusato l'Italia di razzismo, il ministro dell'Interno Giuliano Amato aveva raccomandato ai prefetti di effettuare espulsioni «mirate, perché siamo in uno Stato di diritto». Ma forse neanche lui si aspettava che i numeri fossero così esigui. Non a caso si è deciso di potenziare la «task force» istituita dal premier Romano Prodi e coordinata dal vicecapo della polizia Nicola Cavaliere che ha come obiettivo primario le indagini e la prevenzione. Perché si è accertato che i romeni sono arrivati in massa da quando c'è la libera circolazione, ma è pur vero che da anni numerose organizzazioni criminali si sono trasferite nel nostro Paese per gestire il traffico della prostituzione e quello delle carte di credito. Sono ormai trenta i poliziotti di Bucarest che lavorano nelle questure italiane, oltre ai cinque del progetto «Itaro» che a rotazione vengono distaccati presso le squadre mobili di Roma, Bologna, Torino, Padova e Milano. Seguono i flussi di chi parte dalla Romania e varca la frontiera nella speranza di trovare un'occupazione e una casa. Di chi paga migliaia di euro e poi si ritrova in una baracca sul fiume tra topi e sporcizia. Molti scappano per sfuggire alle condanne. Proprio come Nicolas Romulus Mailat, il presunto assassino di Giovanna Reggiani, che nel suo Paese era già stato arrestato due volte.
Fiorenza Sarzanini
18 novembre 2007
Ultima modifica di marcolino1969; 19/11/2007 alle 15:31
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