Parlo come mangio, da totale ignorante di economia.
Se alzi le tasse risani le casse dello stato, fai bella figura... momentaneamente.
Ma se non riduci gli sprechi il vantaggio sarà temporaneo, non puoi alzare le tasse a vita.
Nessuna potenza economica mondiale è mai cresciuta opprimendo di tasse la popolazione.
Che poi Prodi non possa fare miracoli lo sappiamo, ma farlo passare per il salvatore dell'economia del paese mi sembra esagerato, o quantomeno molto, ma molto, prematuro.
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Vero, leggo solo ora il thread. Bravo Maurizio ad aver riportato la notizia. Prodi, pur simpatico e coinvolgente come un bradipo che ti stia attaccato ai maroni, si conferma persona seria e responsabile (oltre che un grande e tenace mediatore, epico davvero in tale ruolo, se riesce a tenere in vita per lungo tempo macchine pericolanti come i suoi governi: chapeau!). E un applauso anche a Padoa Schioppa: deve esser dura barcamenarsi nel marasma politico attuale, ottenendo per giunta chiari ed oggettivi risultati positivi (fra l'altro, a margine del discorso, mi pare che in finanziaria ci siano diverse cose oltremodo carine, devo approndirle proprio in questi giorni per lavoro, poi ne riparliamo).
Quanto alle riforme, che sono basilari e che tutti vorremo fossero quantomeno consequenziali al recupero di una qualche stabilità economica, tocchiamo evidentemente IL tasto dolente del nostro paese. Le riforme, buone o pessime che siano, passano poco per un ordinamento statale come il nostro, a cui si abbinino leggi elettorali come le attuali, e a ruota tutto il portato storico di sistemi clientelari, lobbistici e quant'altro ammorba lo scenario nazionale, non dimenticando il ruolo non secondario, da ormai molti anni, del berlusconismo e del sistema di contrapposizione netta, senza alcuna possibilità di dialogo costruttivo, che genera.
Un primo passo, comunque, nel futuro più o meno prossimo, sarebbe che qualche mente illuminata e un po' di sana "fortuna", una buona volta, ci restituissero un sistema elettorale che assicuri il massimo possibile di stabilità e possibilità di effettuate scelte nette. Speriamo...
Io, precario appunto, dal lato opposto al simbolo di Forza Italia. Ma solo per un motivo, senza troppe e variegate dietrologie: amo i numeri, innanzitutto, e la loro oggettività, ed amo i fatti concreti e la responsabilità di dire bianco se una cosa è bianca, nera se è nera, mentre disprezzo le chiacchiere e i venditori di tappeti in genere, per tornare al compianto Montanelli; amo poi il futuro possibile di un paese intero piuttosto che un vagheggiato presente personale e/o familiare.
Ciao
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Ciao Alex
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