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    Uragano L'avatar di burianfr
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    Predefinito Il Giornale di oggi a pagina 22

    Ecco cosa riporta il Giornale di oggi, una intera pagina dedicata ai meteoappassionati.
    A voi i commenti:
    Piccoli Bernacca crescono È boom del meteo fai da te
    da Milano

    «Ragazzi, stanotte ho battuto tutti i record. La minima da me è a -4». «Bravo, complimenti!». «Si, vabbè, ma domani ti batto io». Fanno a gara, nei forum on line, a chi misura la temperatura più bassa con strumenti fai da te. Matti? No, sono gli appassionati di meteo. Quelli che quando ci sono nove gradi sotto lo zero non se la prendono ma esultano. Quelli che l’estate girano in auto finché non incontrano un temporale e che, se nevica, sono capaci di commuoversi dalla gioia. Un popolo in crescita, che ormai rivaleggia con la patria dei meteo-amatori, gli Usa.
    Gli aficionados delle previsioni fai da te si sono costruiti stazioni meteo casalinghe degne di tutto il rispetto e ogni giorno appuntano sui loro quaderni pressione e direzione del vento.
    Quella per le variazioni climatiche è una passione genuina e autentica: «È splendido seguire le evoluzioni dell’ambiente - spiegano i meteofili - cercare di capire i fenomeni atmosferici che si verificheranno. È uno spettacolo dinamico, in continuo cambiamento. Il meteo è una scienza con un fortissimo impatto emotivo». E così c'è chi adora il freddo, chi tutti i fenomeni estremi. Su qualche forum internet, quando sta per finire l'inverno, si leggono frasi di autentica disperazione. A volte, nelle chat di meteo amatoriale, si litiga e si discute ore cercando di interpretare le cartine. Clamoroso il caso di Luca Brenna, 24enne lombardo, studente di Lettere appassionato di meteo da quando aveva 16 anni, che insieme ai suoi compagni di hobby ha dato lezione ai professionisti: «La capannina meteo di Linate segnava sempre qualche grado in più rispetto a quelle vicine - racconta -. Abbiamo scoperto noi il perché: c’era dentro un nido di vespe. Ma non è un caso isolato: le previsioni in tv spesso esagerano annunciando grandi ondate di caldo o gelo. E capita che noi amatori scopriamo errori nei dati».
    Ognuno insomma misura il tempo che farà a suo modo. C’è chi si serve della tecnologia e usa mini stazioni meteo portatili da legare al polso, chi confronta le previsioni in tempo reale on line, chi si affida alla saggezza popolare e mette l’ombrello in borsa se sente dolore al ginocchio o il naso che pizzica. Il «rosso di sera, bel tempo si spera», come tutta la miriade di detti comuni, resta sempre in auge. Ma si arricchisce di qualcosa di più. I più originali provano addirittura a prevedere come sarà il tempo durante tutto l'anno, creandosi un calendario che si rifà alla tradizione del «lunario popolare» di antica tradizione: in base al meteo dei primi dodici giorni di gennaio, sa dire se a maggio o a settembre pioverà o ci sarà il sole. Qualcuno ha pensato di costruirsi un barometro casalingo, con un lungo tubo pieno di acqua, per misurare la pressione. Altri hanno addirittura improvvisato in giardino una vera e propria capannina meteorologica: si mettono a fare concorrenza alle previsioni di Giuliacci e dei tg con pluviometri, banderuole segnavento, anemometri e tutto ciò che serve per prevedere che tempo farà domani e dare la caccia ai fenomeni del cielo come se fossero spettacoli teatrali da applaudire o fischiare: «Ci sono anche le delusioni. La nevicata del 4 gennaio ad esempio: ci restai peggio che dopo Milan-Liverpool».
    E naturalmente i meteomani hanno i loro beniamini e fanno il tifo come ultrà. C’è chi storce il naso perfino davanti al decano Giuliacci. Solo il compianto colonnello Bernacca è immune da critiche. Come tutti i miti.
    E dal web ecco le previsioni collettive
    Neanche le previsioni del tempo sono più le stesse. A chi non è capitato di pensarlo mentre la pioggia inattesa cancellava un weekend di «sereno su tutto l’arco alpino»? Inutile rimpiangere i bonari consigli del colonnello Bernacca, perduti come la nostra innocenza meteorologica. Ormai gli strumenti di previsione più sofisticati sono accessibili a tutti: basta un clic su internet per conoscere i millibar sul cielo di Bangkok o i centimetri di pioggia attesi la settimana prossima su Madrid.
    Ma parallela all’avanzata tecnologica verso un futuro senza incertezze climatiche, si fa largo una crescente sfiducia verso le previsioni. Le quali, nell’epoca della retorica catastrofista di Kyoto, appaiono sempre più inclini all’estremismo previsorio e sempre meno ad azzeccare che tempo farà davvero domani. La soluzione non poteva che venire dagli unici punti di riferimento che ci restano: internet e l’inventiva made in Usa (Paese che vanta canali tv solo per il meteo con ascolti da partita di calcio). Ben Tench, programmatore di Seattle, ha lanciato il sito Cumul.us: qui tutti gli utenti possono lasciare le proprie personali previsioni del tempo. E il bello è che non bisogna essere esperti meteorologi, ciascuno può usare il metodo che vuole: registrazioni di dati, semplici osservazioni del cielo ma anche i metodi della nonna, come i dolori al ginocchio operato o il gatto che si agita troppo. Ciascun utente dovrà poi dare un voto alle varie indicazioni, sistema che consente di classificare con un «rating» di merito le previsioni, bocciando quelle inattendibili o volutamente false. Gli utenti di Cumul.us dovranno poi anche consigliare quali abiti indossare nella propria zona degli Stati Uniti. La somma algebrica di questo cumulo di indicazioni finirà col partorire una sorta di previsione collettiva.
    C’è da fidarsi? Sì, stando alla filosofia del Web 2.0, cioè della nuova generazione internettiana che anima siti «sociali» come Myspace o Wikipedia, in cui il sapere condiviso è prodotto dall’interazione di tante intelligenze, spesso provenienti da posti lontanissimi l’uno dall’altro e con idee e conoscenze assai diverse. È la filosofia della «saggezza della folla», secondo cui tante teste messe insieme funzionano meglio di una sola, anche se è quella di un esperto. Per prudenza, comunque, meglio non dimenticare mai l’ombrello.
    Corazzon: «Anch’io ho iniziato così»
    Cosa pensano i meteorologi veri delle previsioni del tempo amatoriali? A rispondere è Paolo Corazzon, esperto del Centro Epson e volto noto in tv. «I meteofili ci stanno simpatici perché hanno una forte passione. In loro rivedo me da ragazzo».
    Magari anche lei ha cominciato per hobby?</B>
    «Si, anch’io ero un mezzo matto. Pretendevo di capire il significato di ogni singola nube o di ogni cambiamento del colore del cielo. Tutti abbiamo cominciato più o meno così».
    Come ha coltivato la passione per il meteo?</B>
    «Studiando. Si figuri che quando non ero in casa mi facevo registrare le previsioni del tempo in tv. Non ne perdevo una. Poi la passione è diventata percorso di studio e la cosa si è fatta seria»
    Cosa pensa della miriade di siti web sul meteo?</B>
    «Ben vengano, purché non siano creati a scopo di lucro. Ce ne sono una miriade ma quelli buoni sono cinque o sei. Gli altri sono troppo approssimativi».
    Ognuno fa una previsione del tempo diversa?</B>
    «Più o meno. Però chi vuole una previsione attendibile sa dove andare. È la qualità che fa la differenza e alla fine si scelgono i siti più affidabili e non quelli improvvisati. Se un sito sbaglia per due volte, è sicuro che non verrà più consultato».
    Livello di credibilità?</B>
    «Dipende. A volte con quattro strumenti i meteorologi amatoriali pretendono di fare previsioni attendibili per un anno, quando noi invece non andiamo oltre le due settimane. Altre volte sono molto precisi».
    Ultima modifica di burianfr; 11/02/2008 alle 10:36
    Stazione meteo Davis e webcam online su: www.meteoferentino.it
    Febbraio 2012 Il Delirio:http://www.youtube.com/watch?v=jUtpC...GX7YlbQloszUAI

  2. #2
    Vento forte L'avatar di Gdr
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    Predefinito Re: Il Giornale di oggi a pagina 22

    Citazione Originariamente Scritto da burianfr Visualizza Messaggio
    ... I più originali provano addirittura a prevedere come sarà il tempo durante tutto l'anno, creandosi un calendario che si rifà alla tradizione del «lunario popolare» di antica tradizione: in base al meteo dei primi dodici giorni di gennaio, sa dire se a maggio o a settembre pioverà o ci sarà il sole...
    Di così originali io non ne conosco; se trovo qualcuno che mi conta una storia simile faccio finta di niente ma dentro di me lo prenderei a frustate.

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