I nati dopo il 1982 sono poco seri, questo leggevo stamattina su Metro, ed ecco che trovo riscontro sul web.
Troppi laureati, tutti poco adatti per lavorare seriamente. Almeno questa è l'opinione dell'Association of Graduate Recruiters, che ha analizzato i lavoratori della Generazione Y in Gran Bretagna.
Stiamo parlando delle persone nate dal 1982 in poi, che rappresentano la quasi totalità dell'offerta lavorativa attuale. Le caratteristiche di questi neolaureati, sempre più numerosi nel Regno Unito come in Italia, sono simili in tutto il mondo occidentale.
I lati positivi non mancano e fanno sicuramente gola alle imprese: grande esperienza per tutto ciò che concerne le nuove tecnologie, socializzazione radicata con i nuovi mezzi di comunicazione e con una salda coscienza etica. Perfetti per tutte le organizzazioni che vogliono rinnovare il proprio personale e puntare con forza sull'innovazione.
Eppure, assicura l'AGR, alcuni difetti riescono a rovinare molti dei possibili lavoratori modello. Troppo ambiziosi, spesso "buontemponi" e molto più difficili da gestire rispetto alla generazione precedente, a differenza della quale sono orientati più all'autorealizzazione personale che non al salario.
Come spiega il CEO di LGA Carl Gilleard, durante gli incontri con le aziende i giovani della Generazione Y «arrivano agli stand di assunzione e iniziano a chiedere "cosa mi offri?", mentre dovrebbero dire "puoi dedicarmi un po' di tempo così ti spiego cosa posso offrirti?"».
Bravi, istruiti ma irrimediabilmente egocentrici, il giudizio finale di Gilleard, in perfetta sintonia con i risultati empirici dell'AGR.
http://www.pmi.it/lavoro-e-imprendit...e-aziende.html
"Credo nel potere del riso e delle lacrime come antidoto all'odio e al terrore." C. Chaplin
Always looking at the sky...
Siamo da buttare![]()
Lou soulei nais per tuchi
Sinceramente non prenderei quelli dall'82 ma un pò dopo... cè anche da dire che conosco persone più vecchie che prima ancora di dimostrare le loro capacità, si autoproclamano dei geni, chiedono per prima cosa "quanto paghi", e poi quando vengono messi sotto pressione, si considerano degli "schiavi"...
Cmq noto sempre di più la brutta abitudine di molti (non tutti ovviamente) ragazzi/e a partire dai 16 ai 22, di PRETENDERE più di quanto possano OFFRIRE...
Esempio?
Tempo fa cercavo un magazziniere... pubblico annuncio online sul sito della provincia... su 40 chiamate ricevute, 20 sono italiani dai 45 anni in su, 14 sono stranieri, 6 sono ragazzi con meno di 25 anni. Ne prendo a colloquio 4. Come se fossero stampati in serie pongono le seguenti PRETESE (Occhio pretese e non domande)
1.Salario non inferiore a 1500 euro mese
2.Contratto a tempo INDETERMINATO a partire da subito.
Per il posto di magazziniere offrivo:
1.1200 mese + eventuali straordinari
2.contratto tempo determinato 6 mesi con eventuale rinnovo nel caso di esiti positivi da ambo le parti.
Tutti e 4 hanno seccamente rifiutato...
Da notare che nessuno di loro aveva esperienza nel settore richiesto e i curriculum presentati li identificavano come lavoratori stagionali e per uno due di loro pure "saltuari" (un anno di lavoro...un anno disoccupato)...
Ho l'impressione che se da un lato ci sia un certo sfruttamento (vedi interinali), dall'altro esistano anche realtà di persone che tutto sommato sembrano non aver poi tanto bisogno di lavorare...
"A montagna la e sempre a montagna..."
Concordo.![]()
Lou soulei nais per tuchi
Secondo me invece il problema sono i mocciosi di oggi!Quelli nati dopo il 1990...quelli sì che sono dei bei elementi,và
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Lou soulei nais per tuchi
per come la penso io trovo che un pò di gavetta serva...non condivido affatto quei giovani che pretendono da subito stipendi alti,come magari una persona che lavora da un bel pò di tempo.
io vorrei diventare insegnante ma sono ben consapevole della lunga attesa che mi toccherà sopportare prima di passare di ruolo e dunque avere un posto"fisso"...
La gavetta credo sia una gran cosa... mi è capitato di vedere persone che per orgoglio personale rifiutavano di farsi la gavetta e pretendevano posti di comando e salari elevati senza offrire in cambio le necessarie capacità... e puntualmente queste persone sono finite precarie o semi-precarie con molte porte chiuse in faccia...
Aggiungo un'altra cosa notata nei ragazzi che ho avuto in prova, i più giovani: uno spiccato senso di menefreghismo, del tipo "che mi frega se non lo faccio bene, tanto mi pagano cmq"...quindi persone mai puntuali, approssimative e per alcuni pure maleducate...
Queste persone sono tra l'altro, sempre per esperienza mia che non significa esperienza di tutti, quelle che si lamentano degli extracomunitari che gli "rubano il lavoro". Io 5 anni fa ho assunto a tempo indeterminato 2 ragazzi albanesi con regolare contratto e mi dico molto soddisfatto al punto che uno dei due è diventato agente di commercio e l'altro è passato di livello grazie alle loro capacità.
Ultima modifica di tognaka; 26/02/2008 alle 17:27
"A montagna la e sempre a montagna..."
Direi però qualche anno dopo il 1982.
Anno più o anno meno, sono d'accordo. Ta quelli nati nei '60 (tra cui io) e quelli nati nei '70 vedo differenze, ma non abissali (si parla di medie, eh. mica di singoli). Tra quelli dei '70 e quelli degli '80 differenze molto maggiori.
Forse perché la generazione degli '80 è "nata" con la TV a tutte le ore? Se è così, allora la generazione post '95 (nata con Internet) avrà ancora differenze con la precedente.
Non credo, insomma, che si possa parlare di '82 in poi (che sia '81 o '83 cambia nulla). Per me c'è una peculiarità anni '80, inizio '90... E poi ci aspetta (forse) un nuovo scatto generazionale. Spero un po' più felice del precedente.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
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