CAR a Fano (fanteria). Il resto del tempo l'ho passato in quella stessa caserma e nel distretto di Perugia.
Davis Vantage Pro2 wireless. LaCrosse WS 2300 cablata con schermo artigianale autoventilabile.
"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
Fortunatamente niente![]()
Chi ha fatto il CAR sa cosa significava entrare in un mondo a parte che non aveva più riferimenti con quello da civili.
Nonostante io l'abbia fatto in una caserma normale dalla sera stessa dell'entrata mi resi conto del clima assurdo nel quale mi apprestavo a vivere per un anno. Ovvio che passato l'adestramento le cose sono migliorate di molto e poi con l'adattamento.....Feci anche delle bellissime amicizie fortunatamente.
Cmq nelle caserme dure l'impatto con la naja poteva essere letteralmente devastante sopratutto per ragazzi molto giovani e dalla personalità non troppo "robusta". Io l'ho fatto a 27 anni e dopo esperienza di autonomia gestionale come universitario e qualche colonia montana da piccolo ma ho visto diciottenni del sud che non erano mai stati via di casa e che non erano usciti mai dal loro ambito paesano. Per alcuni di essi era molto dura. Tra l'altro ebbi un caporale istruttore veramente imbecille che la prima sera ridusse in pianto un neo laureato di ingegneria. Era veramente un povero ventenne frustrato. Confermò la sua imbecillità anche dopo il mese di CAR ed era antipatico anche a molti suoi colleghi. Io entrai poi in Fureria e diversi caporali che prima strillavano e sbraitavano poi mi venivano a chiedere favori.![]()
Vabbè, si sà, ognuno recitava il suo ruolo di attore nella farsa militare.
Dove esisteva il "nonnismo" poi, se presi di mira, poteva aggiungersi e protrarsi sofferenza ad insofferenza.
Ultima modifica di Conte; 14/04/2008 alle 12:45
Davis Vantage Pro2 wireless. LaCrosse WS 2300 cablata con schermo artigianale autoventilabile.
"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
Sì, bè... è un po' diverso dagli scout.
La disciplina ok, ma in alcune caserme dell'esercito è una disciplina gratuita e fine a se stessa che serve solo per umiliare e farti capire chi è che comanda. Ora, se uno crede a quella vita sono casi suoi, ma se a uno non gliene frega niente e la deve fare per forza, com'era prima con la naia obbligatoria, girano un tantino le scatole.![]()
Sabato scorso ricorrevano esattamente i 15 anni dalla mia prima entrata alla Caserma Cesare Battisti di Aosta.
Siamo saliti in una decina in Vallée a ricordare quello che per noi fu un periodo bellissimo.
La disciplina era veramente ferrea, alpina: a parte le uscite addestrative, la prima volta fuori della caserma praticamente fu per il giuramento dopo un mese e questo non perché ci fosse inibita la libera uscita (cmq limitata a 3 sere la settimana) quanto perché eravamo sempre tutti puniti.
L'altro ieri ci siamo resi conto di quanto valesse per Aosta la nostra presenza: tanti veci ci fermavano per chiederci di quale corso fossimo, una signora addrittura era in macchina e si fermò appositamente per salutarci. Un vecio, dopo averci incrociatro in strada ci ha invitato alla sede locale dell'Associazione Nazionale Alpini dove abbiamo brindato...
TRE gruppi di turiste hanno voluto fare una foto con noi
Vi allego uno scatto col monumento all'Alpino di Piazza Chanoux
Domanda per niente banale.
Ai tempi il reclutamento per le truppe alpine era regionale, quindi era difficile a parte i molti abruzzesi che finivano all'Aquila; c'era qualche romano, calabrese, siciliano a riempire i ranghi.
Adesso praticamente la truppa e i sottufficiali sono SOLO meridionali.
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