My my my... ai ai!.... woww!....
http://it.youtube.com/watch?v=XR4YH1N04pc
si ,dura oltre 8',non era il mix,ma propio la versione dell LP,un LP mica male per essere "d'immagine",i Rockets erano un gruppo d'immagine piu che di sostanza,MA DAL VIVO dicono che erano anche bravi a suonare,cmq quel LP pensavo fosse solo roba spazial-oercchiabile,sempre meglio che lo schifo di ora per carita',invece ha dei momenti interessanti,come del resto tutta la musica anni '70..in una canzone i rockets pongono le basi per della fusion elettronica...in un altra un BOOGIE elettrico,non mancano suoni da "colonna sonora spaziale",insomma veri pezzi disco son solo 2 e cmq non banali,pur cover ,on the road again è sempre piacevole ascoltarla come se fosse un brano a se',i classici rifacimenti che diventano piu popolari dell'originale.
questo era l'altro brano "disco",ma non è solo "disco", mi piace il giro di basso ,se volete resistere 8'...
http://it.youtube.com/watch?v=MoCchEu5Q1s
A proposito di giri di basso e tornando agli Chic, molto bella è anche "I want your love", con il solito e interessante pezzo strumentale. Ricordo anche come gli Chic facessero largo uso, e sapientemente, di archi, com'era nella tradizione della discomusic degli anni '70, tradizione che poi si è persa negli "Eighthy's"...
I want your love, 1978:
http://it.youtube.com/watch?v=UKQCwSzNE40
Interessante annotazione.
Credo che l'uso degli archi nella disco inizia nel 1974 con il "soul of Philadelphia", cioè l'orchestra Mfsb e la Illimitated Orchestra di Barry White. Il riferimento non penso sia "sinfonico classicheggiante", ma derivi dalle ballad anglo-irlandesi che facevano largo uso del violino.
Infatti se si va a vedere da dove ha origine la musica disco, si scoprono due matrici principali che si sono fuse insieme: quella blues, soul nero-americana dei James Brown, Wilson Pickett ecc. e quella bianca country-britannica che fin dal secolo scorso ha preso piede soprattutto negli Stati Uniti meridionali (Lousiana), fondendosi col jazz.
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