Nowcasting Liguria 23 aprile 2008.

[Gdr]

Ieri il giornale locale, vicino al centro sinistra da sempre, si è scagliato contro la "squallida corporazione di persone mediocri che affossano il porto di Genova". Ma guarda, ci sono persone che questa situazione la vivono ormai da un paio di decenni sulla propria pelle e ci sono giornali locali che hanno sempre molto timidamente accennato ad una situazione che, non bisognerebbe dimenticarlo, si traduce nella perdita di posti di lavoro diretti ed indiretti.

Indipendentemente dalle elezioni, a Genova vige una plutocrazia immobile e spaventosamente arretrata, pariteticamente ed elettoralmente distribuita tra tutte le forze sociali, produttive imprenditoriali e politiche.

Per questo motivo temo che l'articolo di fondo del Secolo XIX non riuscirà ad imprimere alcuno scrollone benefico e magari attivare un meccanismo che porti a far mollare la presa a chi ormai da lustri succhia il sangue di Genova.

Il nowcasting e il forecasting annunciano pertanto tempo grigio sotto la Lanterna, come sempre.

[Gian_Milano]

Ieri il giornale locale, vicino al centro sinistra da sempre, si è scagliato contro la "squallida corporazione di persone mediocri che affossano il porto di Genova". Ma guarda, ci sono persone che questa situazione la vivono ormai da un paio di decenni sulla propria pelle e ci sono giornali locali che hanno sempre molto timidamente accennato ad una situazione che, non bisognerebbe dimenticarlo, si traduce nella perdita di posti di lavoro diretti ed indiretti.

Indipendentemente dalle elezioni, a Genova vige una plutocrazia immobile e spaventosamente arretrata, pariteticamente ed elettoralmente distribuita tra tutte le forze sociali, produttive imprenditoriali e politiche.

Per questo motivo temo che l'articolo di fondo del Secolo XIX non riuscirà ad imprimere alcuno scrollone benefico e magari attivare un meccanismo che porti a far mollare la presa a chi ormai da lustri succhia il sangue di Genova.

Il nowcasting e il forecasting annunciano pertanto tempo grigio sotto la Lanterna, come sempre.

E pensare che la collocazione geografica del porto di Genova è quanto di più felice si possa pensare. Così facilmente raggiungibile dalla Pianura Padana e di conseguenza dalla Svizzera, che fra l'altro sta potenziando la linea del Sempione. Ci sarebbe da approfittarne! Ma davvero non si riesce a smuovere nulla???

[Gdr]

Ma davvero non si riesce a smuovere nulla???

Apparentemente no. Nel porto ci sono diverse figure pubbliche e private che invece di lavorare insieme per il bene del porto si fanno la guerra. Ossia tramite i propri referenti politici e tramite la resistenza passiva si ostacolano a vicenda, si fanno ripicche e bambinate impedendo così che vengano razionalizzate le strutture, create nuove linee di traffico, assegnati e condivisi i terminal e le aree di movimentazioni merci, concesse aree a nuovi terminalisti, razionalizzate le dogane, creati i posteggi per gli autocarri, gestiti al meglio gli scali ferroviari. E intanto gli alri porti concorrenti del nord mediterraneo vanno avanti, prendono nuovi traffici, si collegano al centro d'Europa con i treni ad alta velocità, garantiscono un servizio migliore alle compagnie di navigazione. Noi invece ci agitiamo tra denunce incorciate, blocchi dell'attività, code chilometriche per le merci in movimento, aree deserte e non utilizzate perchè sottoposte a sequestro o perchè in attesa di concessioni che sembrano non arrivare mai. Il Comune va contro l'Autorità Portuale, l'autorità Portuale non nomina i propri rappresentanti e tutto si cristallizza, poi qualcuno guarda a Roma scaricando le responsabilità sul ministero dei trasporti ed intanto passano i mesi e gli anni...

[Gian_Milano]

Apparentemente no. Nel porto ci sono diverse figure pubbliche e private che invece di lavorare insieme per il bene del porto si fanno la guerra. Ossia tramite i propri referenti politici e tramite la resistenza passiva si ostacolano a vicenda, si fanno ripicche e bambinate impedendo così che vengano razionalizzate le strutture, create nuove linee di traffico, assegnati e condivisi i terminal e le aree di movimentazioni merci, concesse aree a nuovi terminalisti, razionalizzate le dogane, creati i posteggi per gli autocarri, gestiti al meglio gli scali ferroviari. E intanto gli alri porti concorrenti del nord mediterraneo vanno avanti, prendono nuovi traffici, si collegano al centro d'Europa con i treni ad alta velocità, garantiscono un servizio migliore alle compagnie di navigazione. Noi invece ci agitiamo tra denunce incorciate, blocchi dell'attività, code chilometriche per le merci in movimento, aree deserte e non utilizzate perchè sottoposte a sequestro o perchè in attesa di concessioni che sembrano non arrivare mai. Il Comune va contro l'Autorità Portuale, l'autorità Portuale non nomina i propri rappresentanti e tutto si cristallizza, poi qualcuno guarda a Roma scaricando le responsabilità sul ministero dei trasporti ed intanto passano i mesi e gli anni...

Insomma: ogni figura pubblica e privata presente nel porto difende, nella perfetta tradizione italiana, il proprio orticello ossia la propria porzione di possesso del porto. Ogni figura ha potere di bloccare qualsiasi iniziativa, ma non ha il potere sufficiente di applicarne alcuna. Con il risultato della paralisi completa... è così?
Genova non sa cosa butta via con questo atteggiamento. S'intende: non è un problema solo genovese, ma lì mi sembra più presente che altrove. Peccato, sai quanto amo Genova!