storiaccia simile a questa che ricordo sul rosa di qualche anno fa...
Quattro morti e due feriti: recuperati gli alpinisti francesi dispersi sul monte Rosa
Scritto da Douze giovedì 08 luglio 2004 Erano caduti nella serata di mercoledì 7 luglio i sei alpinisti francesi dati per dispersi nella mattinata di giovedì 8. L'incidente di montagna è avvenuto nel massiccio del Monte Rosa, sul quale infuriava una bufera, poco sotto la punta Castore a 4mila 225 metri. Il gruppo di alpinisti, tutti francesi e legati in cordata, formato da una guida alpina, tre donne e due uomini, questi ultimi entrambi ultrasessantenni, è precipitato mentre scendeva a valle, verso il rifugio 'Quintino Sella', a 3mila 585 metri, nel comune di Gressoney La Trinitè. Il bilancio è tragico: quattro morti e due feriti gravi, Annick Coatleven, di 57 anni, che è in prognosi riservata per un grave politrauma e Hugues Moreau, di 45 anni, che ha una prognosi di 40 giorni, sono stati condotti all'ospedale di Aosta. I deceduti sono: la guida alpina Marc Monier, di 39 anni, Michelle Bourmeyster, di 54 anni, Jean Bourmeyster, di 66 anni e Joelle Lefebvre.
Secondo Moreau, uno dei due sopravvissuti: «E' stato un errore imperdonabile della guida Marc Monier che ci ha fatto partire troppo tardi e perché, una volta che eravamo al sicuro, ci ha fatto tornare indietro nella notte, sulla cresta, in mezzo alla bufera». I sei alpinisti erano partiti mercoledì pomeriggio dal rifugio 'Guide di Ayas' al Lambronecca, a 3mila 420 metri, nel comune di Ayas ed erano diretti al 'Quintino Sella', passando per la punta Castore a 4mila 225 metri d'altezza. La cordata è stata trovata nella sera di giovedì 8 luglio da un elicottero del soccorso alpino valdostano, che è salito in quota approfittando di una schiarita. Il velivolo ha quindi condotto i feriti a valle e nella mattinata di venerdì 9 ha recuperato i corpi dei quattro deceduti.
I sei alpinisti, che erano legati in cordata, sono caduti dalla cresta del Castore mentre scendevano nella valle di Gressoney per raggiungere il rifugio Quintino Sella. L'incidente è avvenuto tra le 20.30 e le 22, quando nella zona ha infuriato un violento temporale. I soccorritori hanno cercando di ricostruire la traiettoria della caduta, ma le operazioni sono state rese difficili dalla nevicata nella notte di giovedì 8, circa trenta centimetri in quota, che ha cancellato gran parte delle tracce. Inoltre, due dei sei corpi sono stati trovati a parecchie decine di metri di distanza dagli altri.
Gli alpinisti erano stati dati per dispersi quando i gestori dei due rifugi si sono contattati per telefono e, non avendoli visti arrivare, Alfredo Favre, titolare del 'Quintino Sella' e guida alpina, ha allertato il soccorso alpino valdostano. Subito da Aosta si è alzato in volo l'elicottero della protezione civile per una ricognizione, ma il maltempo ha impedito al velivolo di salire oltre il piano di Verra, a 3mila 150 metri di quota.
Era stato organizzato più di un tentativo per cercare gli alpinisti francesi: ci hanno provato prima due guide partite dal Quintino Sella e addentratesi nel ghiacciaio del Felik, ma sono dovute rientrare quasi subito. Una seconda squadra di soccorso non è riuscita a perlustrare tutto il ghiacciaio a causa della fitta nebbia; per ritornare indietro hanno dovuto ricorrere al sistema 'Gps', con un computer palmare collegato con la centrale operativa di Aosta e su cui è caricata la cartina della zona. Nel pomeriggio sono salite altre tre squadre: una da Cervinia che ha dovuto fare i conti con il forte vento che soffiava ad oltre ottanta 80 chilometri orari, sul colle del Breithorn ed è subito rientrata; le altre due da Ayas e Gressoney, composte da cinque guide, hanno controllato la zona fino a quattromila metri ma con esito negativo, anche queste tornate indietro grazie all'aiuto del Gps. Nelle ricerche è stato coinvolto anche il soccorso svizzero e per tutta la giornata dalla centrale operativa di Aosta hanno continuato a chiamare il telefono cellulare della guida dispersa, ma ha sempre risposto la segreteria telefonica.
Il percorso scelto dai sei alpinisti è una via classica che si snoda tra la val d'Ayas e la valle di Gressoney. Dal punto di vista tecnico non è particolarmente difficile e ricalca l'itinerario del 'Trofeo Mezzalama' di sci-alpinismo. Dal rifugio 'Guide di Ayas' si sale fino al colle di Verra e poi si devia a destra fino alla base della parete ovest del Castore; si prosegue lungo il pendio aggirando i seracchi fino alla cresta e da lì fino alla vetta. Per il rientro a valle si scende quindi lungo il ghiacciaio del Felik fino ad arrivare al Quintino Sella. In totale sei ore di marcia. Per quest'escursione le guide consigliano di partire all'alba o al massimo al mattino dal rifugio al Lambronecca. Resta quindi difficile da comprendere la decisione dei sei francesi di lasciare il rifugio alle 16.30, per di più con condizioni meteo sfavorevoli e previsioni pessime.
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