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fabry58
ci risiamo

Il giornalista interviene a da Fazio: «Schifani frequentava mafiosi». La Rai si dissocia, Cappon: «Pronti a intervenire»
ROMA
Renato Schifani? «Ora lo applaudono tutti, ma è un uomo che ha avuto rapporti con noti mafiosi e con persone poi condannate per mafia». Marco Travaglio torna a colpire, e lo fa a «Che tempo che fa», ospite di Fabio Fazio. Dal centrodestra partono subito le polemiche, e sono durissime.
Insorge il Pdl
Il più pronto è il capogruppo del Popolo delle libertà al Senato, Maurizio Gasparri: «Le offese al presidente Schifani troveranno la giusta risposta nelle sedi giudiziarie». E ancora: «Il problema investe i vertici della Rai e in particolare il direttore generale (Claudio Cappon, ndr), il cui mandato per fortuna cessa tra venti giorni. La vergognosa utilizzazione diffamatoria della Rai non può proseguire e di questo devono rendersi conto anche i consiglieri in scadenza ma ci auguriamo non scaduti in termini morali».
Cappon: "Deprecabile, l'azienda è pronta a prendere iniziative"
«Profondo rincrescimento e vivo rammarico» per le parole di Marco Travaglio contro il presidente del Senato Renato Schifani. Un episodio «deprecabile» e un comportamento «inescusabile», quello del giornalista, di fronte al quale sono stati presi già «contatti con le strutture aziendali per le iniziative del caso». È la reazione del direttore generale di Viale Mazzini Claudio Cappon, a Lubiana per la riunione del comitato esecutivo dell’Uer. Cappon fa sapere di condividere le parole con le quali già ieri sera il direttore di Raitre Paolo Ruffini si era dissociato: da Travaglio accuse «gratuite» alla seconda carica dello Stato, aveva detto, sottolineando come l’esercizio della libertà di opinione non possa mai sconfinare nell’offesa personale, tanto più se si tratta di chi rappresenta le istituzioni.
Il direttore di Rai Tre Paolo Ruffini si dissocia
Travaglio ha accusato il presidente del Senato rispondendo a una domanda di Fazio su chi decidesse la gerarchia delle notizie. «I politici», ha risposto Travaglio, spiegando che l’elezione di Schifani è stata applaudita e ha preso il sopravvento su altre notizie date da giornalisti elevati dalle istituzioni ad eroi. Già nella serata di ieri il direttore di Rai Tre Paolo Ruffini si è dissociato dalle affermazioni di Marco Travaglio «e bene ha fatto Fabio Fazio - ha detto - a dissociarsi anche lui immediatamente». «In un malinteso concetto di libertà - ha precisato Ruffini - Travaglio ha gratuitamente offeso la seconda carica dello Stato. L’esercizio della libertà di opinione non può mai sconfinare nell’offesa personale».
Finocchiaro: «Inaccettabile che possano essere lanciate accuse così gravi»
E anche dal Pd si levano pareri contrari al giornalista. Anna Finocchiaro critica la condotta di Travaglio: «Trovo inaccettabile che possano essere lanciate accuse così gravi, come quella di collusione mafiosa, nei confronti del presidente del Senato, in diretta tv su una rete pubblica, senza possibilità di contraddittorio». Antonio Di Pietro rilancia invece le accuse di Travaglio, pubblicando sul suo sito la "carta d'identità" di Schifani tratta dal libro del giornalista "Se
li conosci
li eviti". La scheda riporta le accuse di collusione con la mafia e Di Pietro ricorda che il presidente del Senato e l'onorevole Enrico La Loggia, citato nel testo, hanno sporto querela. Interviene anche Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo21: «Il presidente del Senato può chiedere e ottenere il diritto di replica, ma attenzione: niente processi a Travaglio».
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