Anche quest'anno è andata.
Difficile come sempre descrivere le emozioni provate ieri sera a questa corsa tra le più suggestive del calendario podistico nazionale.
Si parte dall'Arengario di Monza e si arriva alla Capanna Monzesi a 1200 m di quota sulle pendici del Resegone dopo quasi 43 km di fatica con un dislivello complessivo di 1200 m circa.
La corsa è stata condizionata da questo maledetto caldo, il primo della stagione dopo che tutte le squadre si sono allenate con temperature fresche e gradevoli.
La prima partenza è avvenuta alle 21.30. Ogni 30 secondi è partita una squadra, prima le femminili, poi le miste e infine le maschili per un totale di ben 180 terzetti. Noi siamo stati sorteggiati tra i primi delle squadre maschili e quindi siam partiti alle 21.53.
I primi chilometri di corsa si svolgono tra 2 ali di folla che incitano i vari atleti con tifo anche folcloristico (assomiglia molto ad una corsa di ciclismo). Si attraversano Monza, Villasanta, Arcore, Usmate, Carnate, Osnago. Poi finalmente si inizia ad attraversare un po di campi che ieri non hanno comunque allentato la calura.
La nostra andatura è stata accorta come sempre. Ci avranno superato una ventina di squadre, i leuni li chiamiamo che probabilmente non sanno cosa li aspetta dopo o piu semplicemente cercano di avvantaggiarsi sul piano perchè hanno il passo delle maratone. Sarà un caso che ad un certo punto ci ha sorpassato una squadra vestita tutta leopardata con tanto di argh nel momento in cui ci han superato (li beccheremo poi dopo Erve).
A Merate la strada scende fino alle rive dell'Adda, nei pressi di Olginate dove vi è anche il muro dei 30 km, famoso per essere il limite per molti podisti.
Mentre molte squadre si fermano per crampi, noi stiamo bene e proseguiamo regolari, bevendo moltissimo. Al 32° km si inizia a far sul serio. Dopo il ristoro di Calolziocorte, il piano lascia il posto alla salita e qui non ci sono piu santi che tengono. Chi si è allenato in salita riesce a fare la differenza correndo in quasi tutti i tratti (tranne in alcune scorciatoie con gradini). E' il momento piu esaltante, è un continuo superare le squadre che magari ci avevano passato in precedenza e comunque c'è un incitamento tra le varie squadre davvero emozionante. Non vi sono insulti, non c'è la forza per mandare a quel paese un "avversario". Qui si è tutti amici, si è tutti sulla stessa barca, quella della fatica e della sofferenza. La strada che sale ad Erve, ultimo centro abitato prima dell'arrivo, non finisce mai. Prima una serie di tornanti poi un lungo tratto scavato nella roccia in leggera salita. Qui riusciamo ad imprimere un gran ritmo e arriviamo ad Erve in tempo per restare entro le 4 ore e mezza finali.
Dopo il passaggio del rilevamento cronometrico, ecco il ristoro dove probabilmente commetto l'errore decisivo. Mi bagno ripetutamente con la spugna senza pensare che c'è aria e lo sbalzo termico rispetto alla pianura è notevole. Sono momenti in cui la lucidità viene un po meno e quindi è facile commettere queste sciocchezze....
Ripartiamo e fino alla fine della strada asfaltata è ancora gran ritmo. Anche nel primo tratto di sentiero a dir la verità, è un continuo superare squadre molto affaticate. Poi aimè, ecco che inizia per me il calvario...un terribile mal di pancia dovuto probabilmente al colpo di freddo preso dopo essermi bagnato al ristoro. Cerco di stringere i denti ma purtroppo son costretto a fermarmi per bisogni fisiologici impellenti
Proseguire con il mal di pancia mi infastidisce, mi rallenta e a un certo punto ecco un altro attacco. Questa volta cerco di resistere con i miei compagni che mi aspettano e mi incitano. Vado davanti io a fare il passo, salire su dal Prà di Ratt è bestiale, è un sentiero che si inerpica tra roccette e boschi con una lunga fila di lampade frontali accese. E' un susseguirsi di dai, forza, bravi ragazzi, dai che è finita, in certi punti ci si da la mano per superare le balze rocciose più impegnative.Superato l'ultimo ristoro, mi riprendo leggermente e dò tutto ciò che ho dentro. L'unico pensiero è quello di arrivare anche se il mal di pancia mi debilita.
Gli ultimi cento metri riesco a farli persino leggermente di corsa e giungiamo al traguardo mano nella mano abbassando addirittura il tempo dell'anno scorso di 4 minuti. Gli obiettivi eran ben altri ma è già stato un successo arrivar su....
Dopo aver abbracciato i "compagni di viaggio" ci cambiamo in fretta, siamo completamente lavati.
Si vedono scene che l'anno scorso non ricordo di aver visto. Gente che vomita, gente sdraiata quasi stremata (tra i quali io) con i dottori di gara che corrono avanti e indietro per cercare di dar conforto a tutti.
Dopo esserci ripresi, si torna a valle. Quasi altre 2 ore di cammino, sta volta in discesa per fortuna fino all'auto preventivamente lasciata ad Erve durante il pomeriggio di ieri.
Una prova di resistenza notevole, penso di aver perso almeno 3 kg, sono asciuttissimo e mi sento completamente vuoto di energie. Ci vorrà qualche giorno a riprendermi bene ma la grande soddisfazione resta.
La partenza: noi siamo il n° 46
http://www.podisti.it/foto/102007/di...um=817&pos=240
Bene, spero di avervi trasmesso anche solo in minima parte ciò che ho provato io a fare questa corsa. Se vi ho annoiato mi scuso già in anticipo