Evitate tutto quello che pensate sia incontrollabile e che possa essere fonte di imbarazzo. Il vostro motto è "calma"... sempre e comunque. Controllati ed impassibili, ma soltanto esteriormente, dentro siete piuttosto ansiosi. Le sorprese vi spaventano, la casualità delle cose è un nemico da combattere. Per voi la vita deve essere matematica, certa e sicura. Entrate a far parte della categoria degli apparentemente calmi....
fatto il test.
Nemmeno io l'avevo fatto questo!
Tel chi:
Voi non conoscete la timidezza, siete granitici ed intraprendenti e, sapete convivere con il mondo che vi circonda, in modo sereno. Siete voi a determinare gli eventi, lo stile di vita e, spesso, influenzate gli altri senza farvi influenzare. Sapete ascoltare gli altri, chiedete consigli alle persone che stimate, ma alla fine siete sempre voi a decidere e ad avere l' ultima parola. Siete insomma fortemente sicuri....
Mah, direi fin troppo esagerato, ma più o meno ci siamo. Più che fortemente sicuro, direi sicuro e basta.
Cosa resta a quasi 50 anni dell'originaria timidezza dell'adolescenza e del periodo universitario?
Pigrizia, indolenza nell'affrontare le cose quando di mezzo ci sono altre persone da dover affrontare di petto. Segue il rimandare e, nei casi più gravi, il rinunciare alle cose stesse (tanto il più delle volte non è una gran perdita e il tutto si sistema lo stesso grazie al trascorrere inesorabile del tempo).
Qualche esempio concreto. Devo chiedere al capo dei giorni di ferie ma so già che la sua reazione sarà negativa e voglio evitare la sua risposta per me umiliante e seccante: aspetto l'ultimo momento e mi infilo nei giorni lasciati liberi dai colleghi, che nel frattempo hanno scelto tutti prima di me.
Oppure: prenoto alberghi, navi, aerei con largo anticipo e poi lo metto di fronte al fatto compiuto costringendolo a non poter dire di no.Questo però lo fanno anche i miei colleghi...
Qualche volta però prendo coraggio e gli chiedo le ferie semplicemente, la reazione è negativa ma poi me le dà perché in fondo il capo è nu bravo guaglione.
Sempre nel lavoro, sapersi relazionare con gli sconosciuti è fondamentale per ottenere le notizie e ingraziarsi le fonti (che poi ti chiamano loro per darti le notizie e non sei costretto sempre a cercarli). E' stata la cosa più difficile che ho dovuto imparare, perché per me scrivere non è mai stato un problema, a fare i titoli mi diverto e ancora oggi sono tra i pochi che disegna i menabò col pennarello anziché prendere quelli già pre-confezionati del master elettronico.La parte più difficile è dover affrontare persone con cui ho poco a che spartire o che per qualche motivo mi imbarazza: il presidente di una banca, un vescovo, un famoso imprenditore, il parente di un morto.
Come ci si rivolge a un vescovo? Eminenza? Eccellenza? (no, quello è il prefetto) Monsignore?
Lì viene fuori la classica faccia tosta del timido: mi butto, magari gli dò anche del "tu", altrimenti non ne cavo le gambe.
Con le donne di solito ho meno problemi, anche se rivestono ruoli importanti mi suscitano un che di familiare da farmi sentire a mio agio.![]()
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