Il thread sull'autostima mi ha ispirato l'apertura di un altro affine, quella sul "siete timidi o sfrontati?".

Già, la timidezza è anche mancanza di autostima, un meccanismo di difesa che scatta a livello fisico e psicologico quando si ha un'intima convinzione di non essere all'altezza del prossimo e delle situazioni. Credo tuttavia che la timidezza sia per una buona percentuale un fattore innato ereditario, caratteriale insomma, che si può migliorare, ma ci contraddistinguerà beno o male per tutta la vita.
C'è però anche una timidezza più "acquisita", che può maturare nell'infanzia, a scuola, in famiglia, nella vita sociale oppure dopo cocenti sconfitte (scolastiche, amorose, di carriera...).

Per quanto mi riguarda penso di essere caratterialmente timido, ma come tutti i timidi ho dei momenti di imbarazzante (per gli altri) sfacciataggine . E poi sono molto cambiato grazie al lavoro che faccio: indubbiamente l'età dei 30-32 anni (età in cui sono entrato in redazione) si pone per me come uno spartiacque fra una fase della vita all'insegna dell'imbarazzo e della timidezza ed un'altra molto più sfacciata. Insomma, l'attività lavorativa per me è stata una terapia molto più di quanto non siano servite la scuola, la parrocchia, la vita sociale con gli amici.