no i produttori dicono che ci sarà sempre più petrolio che non dobbiamo preoccuparci e che sopratutto non serve investire in energie alternative che tanto il prezzo del petrolio tornerà basso entro un anno al massimo (cosa detta nel 2004, nel 2005, nel 2006, nel 2007 ed anche quest'anno)
quasi tutti gli studi sul peak oil sono o di università indipendenti o di geologi precedentemente a capo della varie società petrolifere che una volta usciti e non avendo una carriera da difendere hanno raccontato come stanno le cose
le considerazioni sulle scoperte di pozzi petroliferi nuovi e consumo annuo, invece, derivano da dati pubblici ottenibili ovunque
ci sono anche decine di libri di geologi a riguardo
l'anno del sorpasso fra petrolio nuovo scoperto e consumato è stato il 1980, da allora siamo in crescente deficit
nel 2002 2003 2004 ne è stato scoperto pochissimo, a seguito dell'aumento del prezzo di petrolio le compagnie hanno speso moltissimo in ricerca portando il rapporto fra petrolio consumato/petrolio scoperto da 1/5 a 1/3, mi di nuovo si riamplierà la forbice
comuqnue qui sono intervistati alcuni ex geologi ed alcuni ex ministri
http://it.youtube.com/watch?v=qgqGdxkWNwg
ci sono sei parti
Ultima modifica di paolo zamparutti; 29/06/2008 alle 12:26
whatever it takes
si certo, x questo ho sottolineato di fare attenzione ai biocombustibili.
il ripristino delle vecchie e prestigiose piantagioni di canapa svierebbero una quantità enorme di problemi: crescono ad ogni latitudine (dall'Africa alla Siberia), non richiedono terreni particolarmente fertili (ragion per cui le si coltiverebbe su aree attualmente infruttuose), sono di una duttilità senza eguali in natura e non richiedono cure particolramente esose.
Il problema è che sono il rivale numero uno del petrolio, soppiantato in passato e sconfitto con un gioco decisamente sporco e ingannevole. Anzi, più che rivale direi proprio che sono uno o più gradini al di sopra di esso![]()
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