
Originariamente Scritto da
il buon Neofita

Sebbene a guardare bene siano molto differenti.
Il tempio di Augusto a Vienne è quasi interamente circondato dalle colonne, apparte il retro e l'inizio delle facciate laterali.
Mentre il tempio di Augusto (fantasia) a Pola è prostilo cioè ha il colonnato solo davanti alla cella.
E' anzi un classico esempio di edificio religioso classico della romanità.
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Il modello di Vienne è più una rarità mentre il tempio di Nimes, dedicato a non so più chi, è assolutamente classico nelle forme e nelle proporzioni.
In Italia non abbiamo esempi completi di templi romani citabili, ed è questo paradossale giacchè Roma è qui. Eppure pare proprio che qui la storia sia stata particolarmente più accanita e violenta che altrove ed abbia cancellato più che altrove.
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Un esempio piuttosto integro è questo, il tempio di Ercole a Cori, ma come si vede si tratta di colonne doriche sebbene la struttura sia prostila tipicamente romana.
Essendo del II sec. a.Cr. appartiene a quella Mischung di stili che era l'età repubblicana che stava individuando un nuovo modello architettonico propriamente romano e meno grecizzante, sebbene ancora qui gli influssi si vedono. Anche definibile stile italico questo, o latino.
Un bell'esempio di facciata integra, sebbene il piedistallo rialzato non sia conservato, ce lo offre Assisi col tempio di Minerva: fu il primo vero tempio antico visto da Goethe nel suo viaggio in Italia.
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Infatti il tempio della triade capitolina a Brescia non era ancora stato restaurato (1881)
Una delle poche ricostruzioni sensate in Italia ma fatte malissimo.
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Naturalmente il discorso cambia se noi volessimo spostarci ad Est.
Il vecchio Mediterraneo ellenico e orientale ha conservato meglio gioielli antichi della romanità che Roma stessa.
Il deserto nordafricano cela pure tesori notevoli.
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Ma come anche i teatri o gli anfiteatri o gli acquedotti.
Diciamo che l'Italia immaginata a colline toscane e colonne distese non è propriamente corretta.
Ciò che c'è di antico è stato quasi del tutto distrutto - riutilizzato.
Altrove no.
Se volessimo invece "primeggiare" nelle architetture antiche integre allora ci basta spostarci di epoca: scivolare circa 400 anni prima dei Romani ed arrivare ai Greci: abbiamo svariati templi greci in ottimo stato di conservazione e tralaltro in un ambiente invidiabile. (Agrigento - Segesta - Paestum - Metaponto - Selinunte..).
Roma, che io sappia, ha tre templi romani integri.
Il Pantheon, non a caso IL tempio.
Il tempio della Fortuna virile nella stessa piazza in cui si trovano la bocca della verità ed il tempio di Ercole vincitore, che fanno di lei una delle piazze più antiche ed importanti del mondo.
Altri tempi perfettamente conservati a Roma non ce n'è. Ed è strano a dirsi, cioè è Roma.
Se Pola fosse in Italia potremmo annoverare il suo tempio fra i conservati nel territorio nazionale ma così non è.
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Eccolo qui uno, e l'altro:
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Altre opere monumentali ci mancano e se ci sono sono poco curate e se sono bene curate non sono così appariscenti e grandiose.
Un esempio chiaro su tutti:
Segovia, Spagna:
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Dotata di uno dei più bei acquedotti mai costruiti, leggero e altissimo insieme, tutt'oggi lì a dividere la città.
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Che a confronto questo:
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Che è a Roma, sembra un tozzo di pane raffermo.
Insomma, le opere più grandi erano qui, ma ora non lo sono più.
La monumentalità archeologica l'avremmo potuta avere anche noi, ma abbiamo avuto una storia troppo fitta ed un'agenda storica troppo piena di impegni per conservare quel passato.
Perciò il monumentale è altrove, in Asia Minore, in Africa, in Terrasanta.
(Palmira - Jerash - Sabratha - Leptis Magna - Cartagine - in Provenza - Spagna ecc).
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