Davvero una grave notizia qua in regione ed in provincia.
All'inizio, stamane, pensavo che la speranza fosse l'ultima a morire.
Ma temo che ormai non ci sia più molto da sperare.
"Il 16 luglio 2008, durante la scalata alla vetta himalayana del Nanga Parbat , cade in un crepaccio: le speranze di recuperare vivo l'alpinista trentottenne sembrano essere nulle." da Wikipedia
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Oggi ho letto un brutto titolo in una locandina: "abbandonato nel crepaccio a morire". Io credo che in montagna ci siano situazioni che impongono scelte drammatiche, chi sale a 6000 lo sa di potersi trovare da una parte o dall'altra, dover prendere decisioni o dover subire decisioni che mettono in gioco la vita stessa.
Villar Perosa, B.ta Casavecchia (TO) 630 m
Villanova C.se (TO) 376 m slm
Non credo si solleveranno polemiche o altro..cadere in un crepaccio a quelle quote ed essere coperti dalla neve lascia comunque pochissime speranze...a chiunque,gli altri compagni sono Obbligati ad avanzare perchè la via è nuova e non ci sono vie di fuga...anzi, sembra che si stiano mobilitando alcuni alpinisti italiani tra i quali Silvio Mondinelli per una spedizione di soccorso ai due sopravissuti in quanto si spera ( si prega... piuttosto...) che possano mettersi in salvo..Se si solleveranno polemiche saranno del tutto sterili e gratuite nonche imbecilli!!!![]()
Quando si va in montagna a quei livelli, è d'obbligo pensare ognun per se.
In ogni istante la tua vita è appesa ad un filo e cercare di salvare quella degli altri a 6000 metri vuol dire rimetterci SICURAMENTE anche la propria.
Purtroppo è cosi.
Stazione meteo Sacrofano (Roma)http://nuovosalario.altervista.org/C...antage_Pro.htm
Paolo, www.centrometeoitaliano.it
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