L'uomo e la violenza

**nucleo** · 29/09/2008, 21:13

Konrad Lorenz fu il primo a studiare la relazione fra violenza e razionalità nell'uomo. Non è violenza quella che osserviamo in certi animali, ma è solo istinto di sopravvivenza, mentre l'uomo è violento perchè razionale, usando questa anche e soprattutto in assenza di condizioni di pericolo. Ora mi chiedo: perchè la natura, nei millenni di affinamenti con l'evoluzione, o Dio (questo dovete sceglierlo voi), non ha saputo correggere questa che io chiamerei tara? Questa anomalia che è capace di far scomparire milioni di soggetti per i più disparati motivi, se non addirittuta mettere a rischio con le nostre stesse mani, e non per cause esterne, la nostra specie?

**C.R.** · 29/09/2008, 21:16

uno degli argomenti della mia tesi di Laurea, guarda un po'... ho confutato
Lorenz sulla base degli assunti di Eric Fromm, che lo detestava... Lorenz
pensa che l'odio sia innata facoltà umana, Fromm ( e io sono d'accordo con
Fromm ) sostiene che l'odio è un prodotto secondario umano dovuto a
frustrazioni subite, spesso ahimè inevitabili.

C.

**Fabio Volcano** · 29/09/2008, 21:21

Originariamente Scritto da nucleo

Konrad Lorenz fu il primo a studiare la relazione fra violenza e razionalità nell'uomo. Non è violenza quella che osserviamo in certi animali, ma è solo istinto di sopravvivenza, mentre l'uomo è violento perchè razionale, usando questa anche e soprattutto in assenza di condizioni di pericolo. Ora mi chiedo: perchè la natura, nei millenni di affinamenti con l'evoluzione, o Dio (questo dovete sceglierlo voi), non ha saputo correggere questa che io chiamerei tara? Questa anomalia che è capace di far scomparire milioni di soggetti per i più disparati motivi, se non addirittuta mettere a rischio con le nostre stesse mani, e non per cause esterne, la nostra specie?

Tempo al tempo...

**Konrad66** · 29/09/2008, 21:39

l'Entità

**Gdr** · 29/09/2008, 21:42

Originariamente Scritto da C.R.

... Fromm ( e io sono d'accordo con
Fromm ) sostiene che l'odio è un prodotto secondario umano dovuto a
frustrazioni subite, spesso ahimè inevitabili.

Secondo me l'odio se ed in quanto inutile nel coprire un ruolo attivo nella conservazione della specie è un difetto di evoluzione, Gli esseri umani sono gli unici esseri viventi che possono annoverare difetti di evoluzione, tutti gli altri esseri viventi con difetti muoiono altrimenti la razza si estingue. Dunque secondo me la violenza laddove non espressamente necessaria per autodifesa o difesa della specie è un output comportamentale che palesa un difetto di programmazione.

**nucleo** · 29/09/2008, 21:51

Originariamente Scritto da Gdr

Secondo me l'odio se ed in quanto inutile nel coprire un ruolo attivo nella conservazione della specie è un difetto di evoluzione, Gli esseri umani sono gli unici esseri viventi che possono annoverare difetti di evoluzione, tutti gli altri esseri viventi con difetti muoiono altrimenti la razza si estingue. Dunque secondo me la violenza laddove non espressamente necessaria per autodifesa o difesa della specie è un output comportamentale che palesa un difetto di programmazione.

Quel che penso io. E non capisco come mai la natura ancora non abbia corretto questa cosa, capace di eliminare altri individui della stessa specie. La violenza e tutte le sue varie conseguenze, fino alla scomparsa di migliaia o milioni di individui per volere di uno o pochi, va contro il concetto di benefici per l'intera specie, ci si allontana dall'automiglioramento a cui dovrebbe tendere la natura, no?

**C.R.** · 29/09/2008, 21:58

Secondo me, bisognerebbe chiamare Batman... lui sa cosa fare contro la violenza...

(l'idea è mutuata da "I Simpson")

C.

**Gdr** · 29/09/2008, 22:02

Originariamente Scritto da nucleo

Quel che penso io. E non capisco come mai la natura ancora non abbia corretto questa cosa...

Io credo che la nostra intelligenza sia una anomalia rispetto al modello biologico planetario, in altri termini un errore, una variabile impazzita. Ad esser gentili e tremendamente ottimisti noi siamo una malattia, ovvero un fattore apparentemente distruttivo che si sviluppa, raggiunge un picco di diffusione e poi decresce lasciando l'organismo planetario provato ma vivo e vitale, benchè diverso da prima.