"We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.
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Comunque 'sto 3D penso entrerà nella top ten delle lunghezze..... 224 pagine ed ancora siamo alle schermaglie della difesa......![]()
" Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
- In avatar, il mio mondo : Omar, Sarah, il cantiere e .... la neve!
And, questa la indirizzo a te visto che a più riprese hai espresso la volontà di un repulisti generale, lo stesso che Beha auspica proprio alla fine del suo articolo (delle notizie su Vieri, invece, non c'è certezza alcuna della loro veridicità, anzi... quindi super-molle)
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"....Come è a rischio tutta la vicenda di Calciopoli. Per non ripetermi, non
passare per difensore né di Moggi né di nessuno e ribadire che ne vorrei
semplicemente sapere di più dalla magistratura giudicante in azione a Napoli
batto su un altro tasto, dopo aver pensato, detto e scritto montagne di
critiche e sospetti sulla giustizia sportiva "naturaliter" deformata. Come
sapete, il baricentro che si sta spostando dalle accuse al solo Moggi come
capocosca all'intiero potere dei club italiani e quindi al collegamento con i
vertici istituzionali del pallone, suscita proteste. Del tipo "ora si stanno
trasformando i colpevoli in vittime". Precisiamo: non è così, basta provare le
accuse e la giustizia sportiva – attraverso le intercettazioni parziali di
allora – non lo ha fatto o lo ha fatto solo di risulta. Mentre quella penale
ha cominciato ad assolvere una prima tornata di arbitri, ossia la materia
prima addebitata a Moggi. Ma c'è anche chi dice che "si stanno trasformando le
vittime in colpevoli". E questo è interessante: torniamo al tasto, quello di
Bobo Vieri. Battiamolo insieme. Nel novembre 2009 Vieri, che ha fatto causa a
Moratti perché lo aveva fatto spiare telefonicamente dalla security di
Tavaroli & C., lasciando il calcio giocato ha detto testualmente: "A noi
giocatori l'Inter ha imposto un patto di riservatezza, un contratto con la
clausola che ci impegnava a non rivelare il piano Moratti-Telecom per far
fuori le altre società che in quel momento stavano vincendo tutto. Io venivo
pagato al 70% dall'Inter e al 30% dalla Telecom per la quale ho assunto un
impegno pubblicitario. Il fatto d'essere stato spiato mi ha convinto a violare
quel patto. Sono disponibile a mostrare il documento in questione". Ora, se
fosse una confidenza del Bobo scapestrato che conosciamo o conoscevamo,
sarebbe smentibile. Ma l'ha detto ai magistrati, in Procura. L'ha confermato
il suo avvocato, Danilo Buongiorno. Vieri e Tavaroli saranno presto in aula a
Napoli come testi. Quindi o è falsa testimonianza e Vieri si è inventato tutto,
documento compreso, o i guai per Moratti stanno per cominciare adesso
(Tronchetti Provera come è noto ha una specie di "legittimo impedimento" a
rispondere di tutto ciò, è soltanto un testimone della vicenda Telecom… un po'
come Carraro in Calciopoli…). Altro che scudetto di cartone del 2006, di cui
solo ieri la nuova Juventus di Andrea Agnelli, un po' scalcagnata e con gli
ultras di cui sopra, ha chiesto la revoca alla Federcalcio: non siamo alla
fine dei giochi, come ci han fatto credere per quattro anni, siamo ai giochi
della fine. Altro che Europei. Prima un bel po' di ramazza, dovunque ci sia
spazzatura".
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Ultima modifica di Pisky; 12/05/2010 alle 19:19
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fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
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Buongiorno cupolari.
Ecco il testo integrale del ricorso della società bianconera.
Molto interessante....
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All’Ill.mo Presidente del C.O.N.I.
All’Ill.mo Presidente della F.I.G.C.
Alla Ecc.ma Procura Federale presso la F.I.G.C.
Att.ne dell’Ill.mo Procuratore Federale Capo
ESPOSTO per JUVENTUS FOOTBALL CLUB S.p.A.
La Juventus F.C. S.p.A. con sede in Torino, Corso Galileo Ferraris n. 32, in persona del suo presidente e amministratore delegato Jean-Claude Blanc e rappresentata e assistita dall’Avvocato Michele Briamonte dello Studio Grande Stevens e dall’Avv. Luigi Chiappero espone quanto segue.
La Società esponente intende premettere che non è sua intenzione in alcun modo discostarsi dalla sua abituale attitudine al rigoroso rispetto e ossequio delle norme di giustizia sportiva (e alla loro applicazione concreta) che, in linea con la sua prestigiosa storia, ha dimostrato di osservare con rispetto e spirito di affiliazione non comuni.
La consapevolezza che il movimento sportivo si basi e si fondi sulla lealtà tra - e nei confronti de - gli affiliati, nonché sulla equità e parità di trattamento, induce la Società esponente a rassegnare le seguenti considerazioni alle Signorie Loro, quale rispettosa istanza di giustizia.
*
1. In data 26 luglio 2006 codesta Spett.le Federazione Italiana Giuoco Calcio, con atto del Commissario Straordinario Avv. Guido Rossi di Milano, diramava il seguente comunicato con il quale dava atto delle decisioni assunte:
«La Figc ha ricevuto in data 24 luglio 2006 il parere consultivo della Commissione composta da Gerhard Aigner, Massimo Coccia e Roberto Pardolesi sul quesito riguardante l'assegnazione del titolo di Campione d'Italia in caso di modifica della classifica finale del campionato. La Commissione ha concluso che, in caso di mera revoca del titolo di campione d'Italia senza modificazione della classifica, il titolo rimane necessariamente vacante. Diversamente, in caso di sanzioni che comportano modificazioni di classifica (come penalizzazioni di punti o retrocessione all'ultimo posto), l'art. 49 delle Noif prevede l'automatica acquisizione del titolo di campione d'Italia per la squadra che risulta prima classificata, tenuto conto delle sanzioni. Gli organi federali possono tuttavia intervenire con un apposito provvedimento di non assegnazione quando ricorrono motivi di ragionevolezza e di etica sportiva, ad esempio quando ci si renda conto che le irregolarità sono state di numero e portata tale da falsare l'intero campionato ovvero che anche squadre non sanzionate hanno tenuto comportamenti poco limpidi. Il Commissario straordinario ha ritenuto di attenersi alle conclusioni del parere e che non ricorrono motivi per l'adozione di provvedimenti di non assegnazione del titolo di Campione d'Italia per il campionato 2005-2006 alla squadra prima classificata all'esito dei giudizi disciplinari. Rimane vacante il titolo di campione d'Italia 2004-2005.
*
La FIGC ha trasmesso oggi alla UEFA la nuova classifica del Campionato italiano di Serie A 2005/2006 e l’elenco -completo della documentazione di supporto- delle squadre da iscrivere alla Champions League e alla Coppa UEFA. Per la Champions League Inter, Roma, Milan, Chievo. Per la Coppa UEFA Palermo, Livorno, Parma.»
2. Il presupposto per l'adozione della decisione de qua fu quindi quella della inesistenza di «comportamenti poco limpidi» addebitabili alla «squadra che risulta[ò] prima classificata» all'esito della penalizzazione inflitta con
decisione della Corte d’Appello Federale il 25 luglio 2006 (la Società Internazionale F.C.).
3. Al fine di meglio illustrare le ragioni alla base del presente esposto, la Società ritiene opportuno richiamare le violazioni contestate dal Signor Procuratore Federale, dott. Stefano Palazzi, con atti di deferimento notificati alla Juventus F.C. S.p.A. e ad altre tre affiliate (AC Milan, SS Lazio e AC Fiorentina); violazioni poi accertate dagli Organi di Giustizia Sportiva, con l’emissione di condanne di esemplare afflittività ai danni della Società esponente.
Le contestazioni di seguito riportate sono tratte dalla decisione della Commissione d’Appello Federale, riunitasi a deliberare sotto la presidenza del dott. Cesare Ruperto il 7 luglio 2006:
«L’atto di deferimento, come sopra riportato, del procuratore federale prende le mosse dalla relazione 19 giugno 2006 n. 62 2005 – 2006 dell’Ufficio indagini, integrata da documentazione relativa al procedimento penale n. 43915/02 R.G. iscritto nella Procura della Repubblica – D.D.A. presso il Tribunale di Napoli che, in ossequio all’art. 2, comma 3, L. n. 401 del 1989, aveva trasmesso, oltre ad informative del Nucleo operativo di Roma della Regione Carabinieri Lazio, numerose trascrizioni di intercettazioni telefoniche, interrogatori di indagati ed ulteriori atti di indagine, dei quali alcuni specificamente richiamati. Facendo generale espresso rinvio alla relazione redatta dall’Ufficio indagini, il procuratore federale osserva che dai colloqui intercettati e dall’attività di appostamento sono emersi assidui contatti ed incontri tra dirigenti di società sportive, dirigenti della F.I.G.C., designatori arbitrali, direttori di gara ed assistenti arbitrali,oltre a giornalisti, agenti di calciatori e dipendenti federali, a conferma del fatto che costoro avevano intrecciato una rete stabile e fitta di contatti.
A proposito delle condotte asseritamente finalizzate ad alterare i principi di terzietà, imparzialità ed indipendenza degli appartenenti al settore arbitrale, il Procuratore federale riferisce partitamente dell’esito degli accertamenti espletati in relazione a talune gare cui risultavano interessate le società sportive Juventus, Fiorentina, Lazio e Milan, così come di seguito. A) F.C. Juventus S.p.a.
Valenza disciplinare viene attribuita alla frequenza dei contatti e dei rapporti intessuti fra il Moggi, il Giraudo, i designatori arbitrali Pairetto e Bergamo, il presidente dell’A.I.A., Lanese, l’arbitro internazionale De Santis, oltre all’ex addetta alla segreteria CAN MGF, ed il vice presidente della FlGC Mazzini in quanto dall’indagine sarebbe emersa l’organizzazione di varie cene riservate, svoltesi nelle abitazioni private dei convitati, al riparo da occhi indiscreti e con modalità finalizzate a non pubblicizzare gli incontri stessi.
Emerge così complessivamente, dagli atti, secondo il procuratore federale, l’esistenza di una rete consolidata di rapporti, di natura non regolamentare, diretti ad alterare i principi di terzietà, imparzialità e indipendenza del settore arbitrale.
La suddetta finalità veniva perseguita attraverso varie condotte, che intervenivano in momenti e a livelli differenti, tra cui: rapporti di Moggi e di Giraudo con esponenti di rilievo del settore arbitrale, quali Bergamo, Pairetto e Lanese nonché con l’arbitro De Santis; piena sintonia fra i suddetti nelle condotte da porre in essere; intervento del vice presidente federale Mazzini; intervento di Moggi nella predisposizione delle ‘griglie’ utilizzate per la designazione degli arbitri; concorso da parte di Moggi nella scelta degli assistenti per le singole gare; condizionamento della facoltà attribuita ai designatori di sospendere l’impiego degli arbitri e degli assistenti in conseguenza di decisioni tecniche errate; […].
Dal punto di vista disciplinare, secondo la Procura federale, le condotte rispettivamente poste in essere dai signori Luciano Moggi, Antonio Giraudo, Innocenzo Mazzini, Paolo Bergamo, Pierluigi Pairetto, Tullio Lanese e Massimo De Santis, costituiscono violazione dei principi di lealtà, probità e correttezza sanciti dall’art. 1, comma 1, C.G.S. (capo n. 1) e, in quanto diretti a procurare un vantaggio in classifica a favore
della società Juventus mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale, anche violazione dell'art. 6, commi 1 e 2, C.G.S. cui si abbina la responsabilità diretta e presunta della società Juventus, ai sensi degli artt. 6, 9, comma 3, e 2, comma 4, C.G.S. (capo n 2), per quanto ascritto da un lato ai suoi dirigenti con legale rappresentanza e dall’altro a soggetti non tesserati per la essa società; con l’aggravante di cui al comma 6 dell'art. 6 C.G.S., in considerazione della pluralità di condotte poste in essere e del conseguimento del vantaggio in classifica ottenuto con le descritte modalità di condizionamento. […]
Al Moggi la Procura federale contesta anche l’illecito sportivo di cui all’art. 6 comma 1, prima parte, C.G.S. per aver conosciuto i nomi degli assistenti di gara prima ancora della loro ufficiale designazione quanto alla gara Juventus – Lazio del 5 dicembre 2004 e per essere intervenuto sull’arbitro De Santis rispetto alla gara Fiorentina – Bologna del 5 dicembre 2004, affinché ne uscisse indebolito l’organico del Bologna in vista della successiva partita con la Juventus (capi nn. 7 e 9). Nell’ambito del capo n. 7 al Moggi viene, altresì, formalmente addebitata la violazione dell’art. 1, comma 1, C.G.S., sotto il profilo che dettò telefonicamente al Bergamo la <griglia> degli arbitri designabili anche con riferimento alla partita Juventus – Udinese del 13 febbraio 2005. Di conseguenza, il Bergamo viene deferito dalla Procura federale per violazione dell’art. 6, comma 1, C.G.S. per aver tentato di alterare quest’ultima gara (capo n. 8). Sulla responsabilità diretta e presunta si fonda poi il deferimento della società Juventus (capo n. 10) per quanto ascritto ai capi 7, 8, e 9; con l’aggravante costituita dalla pluralità delle relative condotte, così come contestata anche al Moggi con riferimento al capo n. 7.3. Proprio nell’ambito del procedimento penale n. 43915/02 R.G. iscritto nella Procura della Repubblica – D.D.A. presso il Tribunale di Napoli posto dalla Procura Federale a base delle contestazioni mosse alla Società esponente è emersa l’esistenza di un ampio materiale probatorio, analogo sotto il profilo qualitativo e quantitativo a quello utilizzato ai danni della Società esponente (chiamata a rispondere per responsabilità oggettiva dell’agire dei suoi rappresentanti) idoneo a dimostrare l’inesistenza del presupposto della decisione assunta da codesta Spett.le Federazione Italiana Giuoco Calcio, con atto del Commissario Straordinario Avv. Guido Rossi di Milano, comunicata il 26 luglio 2006: l’inesistenza, cioè, della «assenza di comportamenti poco limpidi» addebitabili alla «squadra che risulta[ò] prima classificata» all’esito della penalizzazione delle altre.
4. In particolare, è emersa una fitta rete di contatti riportati nell’allegato 1 al presente esposto (tratto dalle produzioni documentali innanzi al citato Tribunale partenopeo) tra esponenti della Società beneficiata dell’assegnazione a tavolino dello Scudetto 2005-2006, non incolpata nei procedimenti del 2006, e i signori tesserati Bergamo, Pairetto, De Santis, Mazzei.
Mutuando quanto è scritto nel deferimento, si tratta di "rapporti [..] con esponenti di rilievo del settore arbitrale, quali Bergamo, Pairetto […] nonché con l’arbitro De Santis" che sono della medesima natura e qualità di quelli imputati illo tempore agli amministratori della Società esponente; così come, sotto il profilo giuridico, essi rappresentano esattamente, sempre mutuando i termini utilizzati nel deferimento della Società esponente "la violazione dei principi di lealtà, probità e correttezza sanciti dall’art. 1, comma 1, C.G.S. (capo n. 1) e, in quanto diretti a procurare un vantaggio in classifica a favore della società [..] mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale, anche violazione dell'art. 6, commi 1 e 2, C.G.S. cui si abbina la responsabilità diretta e presunta della società [..], ai sensi degli artt. 6, 9, comma 3, e 2, comma 4, C.G.S. (capo n 2), per quanto ascritto da un lato ai suoi dirigenti con legale rappresentanza e dall’altro a soggetti non tesserati per la essa società; con l’aggravante di cui al comma 6 dell'art. 6 C.G.S., in considerazione della pluralità di condotte poste in essere e del conseguimento del vantaggio in classifica ottenuto con le descritte modalità di condizionamento”.
5. È dunque evidente, ad avviso della società esponente, che non sussiste il presupposto della “assenza dei comportamenti poco limpidi” che ha (erroneamente) indotto all’assunzione della decisione di assegnazione del titolo di campione d’Italia 2005/2006 alla società prima classificata all’esito delle penalizzazioni delle altre.
*
La Società esponente ha dunque ragione di ritenere che risponda a Giustizia e Equità la revisione da parte di codesta Spett.le Federazione della citata decisione del 26 luglio 2006 alla luce del materiale probatorio recentemente emerso e già acquisito al tempo dell’indagine,
e pertanto rispettosamente si rivolge alle Eccellenze Loro affinché vogliano, ciascuna nell’ambito dei poteri assegnati dall’Ordinamento
revocare
la decisione assunta da codesta Spett.le Federazione Italiana Giuoco Calcio, con atto del Commissario Straordinario Avv. Guido Rossi di Milano, comunicata il 26 luglio 2006, con ogni consequenziale pronuncia ripristinatoria dello status quo ante
e
deferire
ai sensi dell’art. 32 comma 4 del Codice di Giustizia Sportiva (CGS) al giudizio della competente autorità disciplinare tutti i tesserati e le Società, al titolo di responsabilità che a ciascuna pertiene, coinvolti nei comportamenti antisportivi sopra esposti ed emersi in margine al procedimento penale n. 43915/02 R.G. iscritto nella Procura della Repubblica – D.D.A. presso il Tribunale di Napoli
disponendo
l’Ecc.ma Procura Federale le attività di indagine che riterrà del caso, con richiesta della Società esponente Juventus F.C. S.p.A. di essere notiziata dell’esito delle indagini presso il domicilio qui eletto presso l’Avvocato Michele Briamonte, Studio Legale Grande Stevens di Torino, Via del Carmine, n. 2,
con salvezza di ogni ulteriore azione e diritto, nonché di ulteriormente produrre e dedurre a supporto del presente esposto.
Torino, 10 maggio 2010
Con ossequio,
Jean-Claude Blanc
(Avvocato Michele Briamonte)
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- Dice di essere arrabbiato con gli ex arbitri «che vanno in tv a fare i commentatori». Anzi, «mi girano i marroni», e spiega di avercela, tanto per non far nomi, "con Paolo Casarin". Al telefono dopo la partita Parma- Sampdoria del 20 aprile 2005, finita 1-1 con un gol di Gilardino annullato tra le polemiche per un fuorigioco di Vignaroli, c'è l'ex arbitro Pierluigi Collina (ora designatore) e l'ex designatore Paolo Bergamo. La chiamata è una delle telefonate prodotte dalla difesa di Luciano Moggi al processo Calciopoli. L'ex designatore dice anche all'ex arbitro: «Noi non facciamo mica i risultati, noi cerchiamo di sbagliare il meno possibile». Ecco il testo integrale:
Bergamo: Pierluigi, allora abbiamo un altro gol in fuorigioco?
Collina: Devo essere io che non porto fortuna. Eho, Evidentemente porto sfiga agli assistenti che arbitrano con me.
B: E’ difficile perché quando tocca la palla, ma quando la palla parte sono allineati
C: Dal campo sembrava proprio di quelli belli.
B: Fanno il movimento contrario. Però, lì quando stacchi l’occhio è tutto cambiato.
C. : La partita è stata brutta, il Parma ha il gioco che cerca sempre Gilardino, è uno scomodo da marcare. Poi la Samp salivano in fretta in attacco (…) Non è stata una partita dura anche come provvedimenti disciplinari, tanti falli, tanti falletti perché giocano male. Alla fine quelli del Parma erano un po’ incazzati. Sono venuti negli spogliatoio Carmignani con Cinquini, Cinquini ha provato a fare l’arrogante, gli ho detto anche se abbiamo un buon rapporto, lui è di Viareggio, qui dentro te non ci stai e l’ho proprio preso e fatto uscire dalla porta. Non può venire dentro e fai l’arrogante. Gedeone mi ha detto: siamo messi male, abbiamo problemi, ci dobbiamo salvare. Noi più di finire così stanchi come ci vede. Vediamo di fare tutto e ci prepariamo per una settimana. Se lei ci vede finire stanchi come siamo, se poi le nostre prestazioni vanno valutate da 24 telecamere, mettevi d’accordo e dateci una telecamera anche a noi è finita. Mi hanno detto che in conferenza stampa Carmignani ha detto che si poteva alzare e non alzare, che era difficilissima… E’ Baraldi… E’ Baraldi che è così…
B: E’ quello dei 6 miliardi presi alla Lazio in quattro mesi, lasciamo perdere Baraldi…
C: Ho cercato di spiegargli. E Gedeone mi ha detto: Anche io ho smesso di arbitrare le partitelle, è difficilissimo… E’ venuto a sfogarsi, lo capisco, è una brava persona Carmignani.
B: Anche in tv ha detto le cose giuste in tv. E’ Baraldi, sempre lui: loro hanno il problema che se retrocedono non hanno acquirenti, ma questo non è mica un problema nostro. La Fiorentina ha pareggiato all’ultimo minuto, ha preso gol alla fine e fatto 1-1 in casa. Noi non facciamo mica i risultati, noi cerchiamo di sbagliare il meno possibile.
C: Se ti dico: ho detto a Carmignani, mi giravano i maroni, ce l’avevo in gola. Gli ex arbitri che oggi sono dietro le tv a fare i commenti, e le faccio anche il nome di Paolo Casarin quando arbitrava lui faceva cose che noi non facciamo. E la domenica era facile arbitrare. Lei giocava e lei sapeva come andava, stavano a centrocampo: facile con una telecamera sola. Facile stare dietro una telecamera: allora vedevi e non vedevi quel che succedeva. A me non frega un cazzo, glielo dico anche in faccia a Casarin, se non gli va bene. E’ facile sulla poltrona
B: E’ facile sulla poltrona, con sei- sette angolazioni. Poi alla Ds dicevano che non sapevano il regolamento, dicevano che era fuorigioco Vignaroli che fa gol: Agnolin ci ha difeso, lui sempre. L’altro cretino Zazzaroni non conosce il regolamento dicevano che Vignaroli era in fuorigioco. Quando riceve era dietro…
C: Niccolai (l’assistente di gara, ndr) è qua che dice che era fuorigioco netto… Giorgio. Sono io che porto sfiga ai guardalinee: mandatemi da solo, così prendo due guardalinee di parte (ridono)
B: Bene, l’importante è che non ti manchi lo spirito. Pensiamo ora che c’è Milan-Juve, che si annuncia come un bombardone. La Juve è sulle gambe, mamma mia, l’Inter ha fatto una buona partita, ma niente di che.
C: Episodi niente?
B: Non sono… No niente: reclama la Juve ma non sono niente. Semmai Ibra fa un altro gesto con la testa Ibrahimovic, una mezza manata (Ibra prenderà la prova tv per la cravatta a Cordoba, ndr). Massimo (De Santis, ndr) ha fatto una bella partita. Può recriminare la Juve, televisivamente parlando, non assolutamente vedendo la partita a velocità normale. Assolutamente. Il Milan ha giocato male anche il Milan, ha vinto 1-0 a fatica: è il momento che chi ha più gambe e testa vince. Sia Milan che Juve ce ne hanno poche di gambe e testa.
C: Farà una rimonta l’Inter, torna fuori l’Inter (ridono)…
B: Ho sentito dire che l’Inter al girone di ritorno è a pari punti del Milan.
C: Non sembrerebbe… Pensa te.
B. Va bou’ Per il resto un rigorino forse al Lecce, ma niente La Roma in caduta libera, proprio.
C: Totti espulso, ho sentito.
B: Totti espulso: sono nervosi, meno male che la Roma ha 39 punti, se no la Roma si faceva coinvolgere in zona retrocessione. La Fiorentina è malmessa, il Siena ha fatto 6 punti d’oro, c’è il Parma lì davanti.
C: Male male la fiorentina. Messa male. C’era il pubblico che assediava i giocatori all’uscita, mi dicono.
B: Mi ha chiamato Luci: col Messina tranquillo e non vinci la gara e…
C: Roba da matti. Domani sei, a Coverciano? A me ha chiamato Manfredi, vado il pomeriggio, rifaccio la lezione nel pomeriggio, lo rifaccio in italiano tanto non penso parlino inglese. Manfredi lo sa, te lo ricordo solo: io il 1 maggio ho chiesto di stare fermo, Milan-Juve è l’8. Ti ricordi: ho la comunione della bimba più piccola. Torna bene per la copertura, vedete voi se per non stare fermo due domeniche.
B: Sì, meglio…
C: Meglio?
B: Meglio uscire!
C: Non il contrario!
B: No, no: e che stai fermo due giornate, dopo questo gol di Parma? Poi viene fuori sui giornali e ci uccidono.
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era max era una volta...., adesso basta!!!.... l'ho boicottata insieme a sky,mediaset,la 7(paura con le sue fiction) e tutte le aziende che fanno pubblicità su queste emittenti.
.....per un periodo ho boicottato anche la fiat che in cambio degli incentivi,non ho più guardato la ferrari,e infine tim ovviamente.....
ciao![]()
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