L'AGGIUNTA - In serata è giunta l'ulteriore precisazione di Rossi: «Non l'ho assegnato io lo scudetto del 2006, lo ha assegnato Moggi con i suoi comportamenti. E adesso aggiungo anche Carraro che era presidente della federazione quando questa è stata colpita dal più grande scandalo di sempre nella storia dello sport mondiale». Dopo quanto detto nel pomeriggio, Guido Rossi è voluto tornare così sulla questione del titolo del 2006 all'Inter, con un'ulteriore dichiarazione all'ANSA. E poi aggiunge: «Oggi tutto sembra dimenticato ma allora anche Carraro si era assunto le sue responsabilità - ha spiegato l'ex commissario della Figc, che guidò la federazione nei mesi della bufera di Calcipoli - Rifarei tutto quello che ho fatto, si dimentica troppo in fretta e si capovolge facilmente la realtà, ma quando si opera correttamente non bisogna preoccuparsi» ha concluso Rossi.
tuttosport
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"We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.
Ogni tanto mi piace risentirlo, ultimamente poi alla luce dei fatti che stanno emergendo e' ancora piu' interessante....
91 punti, teste di ca**o !
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Invece è molto, troppo autoreveole la Pravda Rosa che, si scopre dalle audizioni di Auricchio e Di Laroni, forniva le prove al prolovone e la sua gang
YouTube - il commissario Auricchio (Lino Banfi)
assumendo praticamente il ruolo di pubblica accusa nell'affaire Calciopoli, oltre che di fonte autorevolissima per i teoremi della accusa.
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Lo so, non ci vuole molto per essere più credibili di Libero, ma, tant'è, per dovere di cronaca....va ricordato che Galdi, il giornalista della Pravda Rosa, protagonista di questa vicenda, è l'inviato per il giornale del gruppo RCS al processo di Napoli da dove trasmette pezzi di giornalismo puro, cristallino, pieni di obiettività e onestà intellettuale.
Praticamente, la bibbia di Games...
A spulciare attentamente le carte non si perde mai tempo e così salta fuori che i carabinieri di Roma per portare avanti l'indagine su Calciopoli hanno chiesto aiuto a un giornalista della Gazzetta dello Sport. Incredibile? Neanche un po', tutto vero, tutto scritto nelle carte della Procura della Repubblica. Il giornalista in questione è Michele Galdi: segue sin dall'inizio l'indagine su Calciopoli perconto della Rosea e va a deporre a Roma il 22 maggio 2007 per spiegare
che rapporti avesse con il maggiore Auricchio, responsabile delle celebri intercettazioni del 2004-2005.
Leggendo si scopre che i due si sentivano spesso e che all'indagine in questione il giornalista ha contribuito in maniera attiva. Così almeno risulta leggendo il "verbale di assunzione di informazioni", uno dei tanti prodotti a suo tempo per capire chi fosse la "talpa", il responsabile della fuga di notizie che portò alla pubblicazione da parte de "L'Espresso" di due libri che contenevano pari pari i faldoni dell'inchiesta, compresi (ricordate?) i numeri di telefono di tutti gli indagati…
Il 22 maggio, quindi, i pm Giuseppe De Falco e Giancarlo Amato sentono per primo il maresciallo dei carabinieri Michele Di Laroni (nel pool di Auricchio), che chiarisce di aver conosciuto Galdi ai tempi dell'inchiesta della Procura di Roma sulle fideiussioni. Così Di Laroni: «Durante le indagini per la Procura di Napoli abbiamo utilizzato Galdi per chiedere informazioni sul calcio, soprattutto per cercare siti web che fossero utili per le indagini ma anche per informazioni in genere. Aveva contatti con il maggiore Auricchio e con me; i contatti erano sporadici, a volte a voce, a volte al telefono. I contatti sono avvenuti soprattutto all'inizio delle indagini, negli ultimimesi del 2004. Mi chiamava frequentemente per chiedermi notizie sulle indagini; io lo chiamavo per avere le notizie che mi interessavano». Ancora Di Laroni: "Cercavamo di comprendere le modalità del sorteggio arbitrale e io chiesi notizie al Galdi ed egli sulla casella istituzionale di posta del reparto mi inviò una mail che conteneva le norme in base alle quali i designatori avevano stabilito di fare i sorteggi. Io gli ho fatto per cortesia un ricorso avverso una sanzione per violazione del codice della strada». Cioè, lo ha aiutato per risolvere un problema relativo a una multa.
Di Galdi parla anche il maggiore Auricchio nel "verbale di assunzione di informazioni" che lo riguarda, riferito allo stesso 22 maggio 2007, dicendo che «era una fonte utile per le indagini sul mondo del calcio». Ancora Auriccchio:
«I contatti con Galdi sono iniziati dalla fine 2003. Siamo amici e io l'ho anche utilizzato per apprendere notizie investigative nell'ambito delle indagini sul calcio. Mi chiamava frequentemente per tenermi informato su tutti i fatti che conosceva. Lo faceva perché era gratificato dal collaborare con gli investigatori». Auricchio nel verbale parla anche di altri giornalisti, nessuno dei quali però "fonte utile per le indagini". En passant, registriamo il suo parere sulla
pubblicazione del libro nero de L'Espresso, «opera – dice – della direzione del giornale che deve avere comperato
le informative da altro giornale».
Nello stesso giorno la Procura di Roma sente lo stesso Galdi, che riferisce di aver «fornito, durante le indagini per la Procura di Napoli, informazioni su rapporti fra giocatori, dirigenti ecc…». Galdi descrive così il suo apporto: «Ho avuto numerosi contatti telefonici con Di Laroni nell'epoca conclusiva dell'inchiesta (in verità il sottufficiale fa riferimento «all'inizio delle indagini» ndr), ciò perché cercavo di conoscere qualche notizia, anche sulle "fughe di notizie". I contatti con Auricchio erano dello stesso tipo». Dopo aver sostenuto che «nella medesima ottica collaborativa » aveva mandato sulla casella istituzionale di posta del reparto una mail sui sorteggi arbitrali, perché gli erano state chieste notizie al riguardo, riferisce sul punto del ricorso che «Di Laroni per cortesia l'aveva aiutato a fare avverso una sanzione per violazione al codice della strada». Sostiene infine che al gruppo Rcs era arrivato in forma anonima il verbale delle dichiarazioni di Paparesta, «mi pare la domenica successiva all'atto, comunque il giorno prima dell'uscita dell'articolo al riguardo». E poi: «Tempo dopo Auricchio e Di Laroni mi chiesero come avevo avuto il verbale e io glielo dissi e dopo ne diedi una copia a Di Laroni. Prima dell'avviso ex art. 415 bis non ho avuto altri atti d'indagine».
Così andavano le cose ai tempi del primo Calciopoli…
Fonte: Libero.it
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Cioè Moratti è talmente pi..a che in quella lettera, che lui è convinto essere un fulgido esempio della sua filosofia "pane e onestà", praticamente chiede al povero Facchetti (in fin di vita) di tentare con gli arbitri, visto che con Vampeta e Centofanti non avevano raccolto granchè.
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Ultima modifica di Pisky; 14/05/2010 alle 12:56
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L'ex presidente della Figc risponde a Rossi: "Io sono sempre stato corretto"
Franco Carraro replica alle accuse di Guido Rossi. L'ex commissario della Federcalcio aveva detto che lo scudetto 2006 era stato assegnato da Moggi e Carraro con i loro comportamenti: “Il GUP di Napoli, la Corte di Cassazione, il Tar del Lazio, la Procura della Corte dei Conti, la Camera di Conciliazione e Arbitrato per lo Sport presso il Coni - ha detto l'ex presidente della Figc - hanno riconosciuto la correttezza del mio comportamento sul piano penale, amministrativo, contabile e sportivo”.
“L'8 maggio 2006, senza che nessuno me lo chiedesse, ho dato le mie dimissioni per la responsabilità oggettiva che compete al Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio - ha detto - Ritengo che, Giacinto Facchetti sia stata una splendida persona nella vita e nello sport e che Moratti sia un uomo perbene”. Poi il tema caldo, quel titolo all'Inter a tavolino: “Penso che il Prof. Rossi, anche grazie alla qualità e alla quantità delle sue relazioni, nel 2006 abbia dato un importante contributo al calcio italiano in un momento delicato ma ritengo anche che abbia commesso, come tutti, qualche errore, tra cui l'assegnazione dello scudetto all'Inter”.
datasport
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YouTube - Intercettazioni inedite: Facchetti e De Santis 25/02/05
Ma a che pro?
A che pro un presidente di club chiama l'arbitro De Santis?
"Volevo salutarti..".
Ma non avevate detto nell'ordine:
- non c'erano intercettazioni
- si c'erano, ma "Qualcosina di innocente con i designatori..e comunque chiamavano loro..." (famosa intervista Moratti al magazine del Corriere http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA...87325050.shtml)
- le nuove intercettazioni sono diverse nel contenuto da quelle di Moggi
- le nuove intercettazioni sono diverse nel tono da quelle di Moggi
E adesso? Facchetti che chiama un arbitro, anzi l'arbitro per eccellenza, il cupolaro al giunzaglio di Moggi: a che pro?
Amici intreristi, ma veramente avete ancora il coraggio di negare, minimizzare, cavillare?
A che pro?
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