Ufficialmente, bentornato
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Contratto che prevede un ingaggio di 7 milioni e non 9 come si diceva...![]()
Non è bello ciò che è bello, figurati ciò che è brutto
Allora...io qui faccio una previsione....se ce la fanno giocare...il prossimo anno si arriva in finale di champions.....lo scrivo ora......
Preferisco la finale di Superleague, e alzargliela in faccia a Ceferin e compari![]()
Non è bello ciò che è bello, figurati ciò che è brutto
La campagna social della società riguardo "l'AllegriIN" è IMBARAZZANTE.
Buona per il gregge di pecore che acclama il livornese, IMBARAZZANTE per una società che proclama di guardare al mondo e al futuro.
Bah.
Mi permetto di copiare da chat AA un commento che condivido pienamente.
Staff vedo che non avete ancora commentato in alcun modo la campagna social e l'annuncio di ieri, non avete provato nulla? Non vi ha suscitato nessuna emozione, nessun pensiero? Io ho fatto passare una nottata per decantare i pensieri ma mi sono svegliato provando la stessa rabbia e la stessa vergogna di ieri. Non entro nel merito della scelta tecnica, ma credo che la campagna e ancor di più il comunicato con cui é stata annunciata siano un fatto storico importantissimo e che gronda sangue da qualunque parti lo si guardi (sportivo, valoriale, marketing, rispetto dei tifosi, ecc..)a) Si é voluto hypare Allegri. Anzi, nemmeno l'allenatore, il personaggio Allegri, esaltando alcuni dei suoi meme più famosi e nazionalpopolari: la sceneggiata a Carpi, l'aneddoto da bar su Minnesota. Anzi, nemmeno i suoi meme più famosi, ma quelli più amati dalle sue groupies. Un allenatore che nessun tifoso del mondo conosce o ambisce a veder sedersi sulla propria panchina, che nessuna squadra di rango (o quasi) ha cercato. Ora mi chiedo: il tifoso indonesiano, lo scandinavo, il ragazzino che segue il calcio (virtuale) su Twitch, o il semplice appassionato di calcio tifoso di Chelsea, Barcellona o Mydtilland come dovrebbe reagire a questa campagna? Dovrebbe esaltarsi per il “colpo” della Juve? Saltare sulla sedia e gridare “WTF! Mister Allegri is back again!”? A me ha suscitato la stessa sensazione di out context di vedere Orietta Berti sul palco dell'ultimo Sanremo, in un parterre composto soltanto da artisti giovani e freschi. Naturalmente introdotta con tutta la ridicola enfasi del caso. Oppure la voce fuori sincrono di Enrico Ghezzi, che in blob arrivava lontana, lontana, anni dopo le immagini. Una campagna di un imbarazzo unico, che esalta la scelta di tornare indietro. Alla faccia del Live ahead.b) Si potrebbe obiettare che la campagna era destinata ai tifosi juventini, e non al pubblico esterno. E questo é ancora peggio perché una parte considerevole del tifo juventino (devo dire con mio grande stupore, ma per fortuna i boomer invecchiano e i giovani hanno tutti gli strumenti per guardarsi intorno) era stanca morta di Allegri, non voleva tornare indietro ed é certamente infastidita dal suo ritorno. La campagna sputa letteralmente in faccia a questo nutrito gruppo di tifosi: in primis prendendo a modello due delle gag più idolatrate dalle groupies di Allegri, come si é detto, ma anche nel titolo del comunicato. AllegriIN di contro all'AllegriOUT di due anni fa, con il quale si vuole evidentemente sottolineare che questi tifosi hanno sbagliato, le loro opinioni vanno denigrate, magari non sono più neppure graditi. Un po di manganello farò loro bene. Anzi voglio rincarare la dose: la mia impressione é che sia proprio il presidente a prendersi questa “rivincita” (dopo Pirlo? Lol), é lui che ci dice: “il giocattolo é mio, ora la pagherete”. E si riesce quasi ad empatizzare con Ceferin. C'era bisogno di un messaggio così divisivo per ripartire?c) Tutta la campagna é un manifesto ideologico. La giacca di allegri lanciata a Carpi fu un gesto importante per portare a casa due punti contro una neopromossa e futura retrocessa, ma se lo si elegge a simbolo significa anche molto altro, significa che quei “punticini contro le piccole” sono la nostra essenza, perché “fanno vincere i campionati” e questa “costanza di rendimento” e ciò con cui ci identifichiamo. A scapito dei picchi. Noi abbiamo l'unica ricetta per vincere (la giacca, appunto), tutti gli altri so *******. La battuta su Minnesota invece é il tentativo più riuscito di Allegri di buttarla in caciara mentre gli altri, gli sfigati (noi?) leggono quelle robe piene di pagine e senza figure, i libri. Il calcio é semplice, non serve complicarlo. Chissà poi se quei tentativi di capire come potesse essere utilizzata l'intelligenza artificiale, di cui parlava Agnelli, hanno dato buoni frutti. Più in generale poi, mitizzando le boutade di allegri ne fai l'apologia del personaggio, e con questo dai forza al suo messaggio complessivo, che é proprio quello degli ultimi due anni: chi attacca
perde (ed é stupido), chi gioca bene perde (ed é stupido), chi mette i terzini al posto delle ali o i centrocampisti di qualità arriva secondo (o terzo, ed é stupido), chi vuole lo spettacolo vada al circo. Chissà perché i ricavi commerciali non decollano. Ma questo é niente rispetto al comunicato e ad un post successivo, in cui viene inserita in bella vista la parola DNA. La società ci sta dicendo: “Allegri aveva ragione, il DNA esiste e corrisponde a tutto quanto ha professato lui”. Last but not least, la ciliegina. Nel comunicato, nel bel mezzo dell'elenco di successi di Allegri, fanno capolino le "due finali di champions in tre (?!) stagioni". Curioso che in una società che ha fatto della vittoria la propria ossessione, che riguardo il vincere/perdere ha costruito una narrazione binaria per cui se tu perdi di un punto, o meglio di "corto muso" (fatturando la metà, con una rosa che vale un terzo) tutto ciò che rappresenti viene invalidato (il bel gioco, il gioco offensivo, Sarri in sé, ecc), che divide il mondo in modo classista tra vincenti/perdenti per nascita, finisca per utilizzare questo argomento (due finali PERSE, male) per nobilitare il percorso di Allegri. Improvvisamente ridotto a tre stagioni poi (gli altri due cancellati per editto?). Generalmente questi lapsus sono proprio le spie di un approccio ideologico alla realtà.Tutto sommato però, questo é forse un bene: meglio che il messaggio appaia chiaro sui manifesti piuttosto che rimanere sommerso nella pancia dello stato maggiore, facendo capolino ogni tanto nelle parole di un Chiellini, di un Buffon, o di Allegri stesso.d) L'ultimo trafiletto sul valore umano di Allegri, sul suo sorriso. D'accordo che chiunque ama circondarsi sul lavoro di persone gradevoli, con cui stare bene in quel 7-8-9 ore al giorno che sei costretto a trascorrere assieme. Ma qui mi pare che il comfort della dirigenza prevalga sul discomfort di buona parte del resto. Un circondarsi di amici di cui già si erano viste le premesse.Perdonate la lunghezza, e lo sfogo. Ma credo ci siano anche argomenti."
Ecco cosa è la Juventus oggi.
Orgoglioso della scelta della società.
Ha solo forse scelto il migliore allenatore della storia di questa società. Non esattamente la peggior colpa.
Le soluzioni esotiche sarebbero state un ulteriore passo nel baratro.
Non consentito in questa fase storica.
Per cui l'indonesiano e lo scandinavo se ne facciano una ragione.
O scelgano un'altra squadra da tifare.
Ce ne stanno tante: belle, forti e ricche.
La Juventus non è per tutti.
Così come accettare la sua storia (nella buona e cattiva sorte) e i suoi valori (nella buona e cattiva sorte) non è per tutti.
Aggiungo una sola cosa: chiedete a un non tifoso della Juventus se teme di più una squadra con Allegri o senza.
La risposta mi sembra, come dicono quelli bravi, pleonastica.
Ultima modifica di Cris1981; 29/05/2021 alle 17:38
Non è bello ciò che è bello, figurati ciò che è brutto
Addo' arrivamo, mettemo glio' pezzùco
Luccicantella calla calla, mitti fuoco alla cavalla, la cavalla dé glio' ré, luccicantella mmàni a mmé!!
E comunque c'è una parte della narrazione del ritorno di Allegri INCOMPRENSIBILE.
O molto più probabilmente comprensibilissima.
Ci hanno raccontato che era fatta al Real.
Con tutta la buona volontà qualcuno ha una motivazione ragionevole per cui Allegri ha scelto la Juventus? Sei un allenatore e ti propongono la panchina più prestigiosa sulla faccia della terra, a stipendi sicuramente non inferiori a quelli della Juventus, e scegli di ritornare a Torino?
Io non ci ho mai creduto ma proviamo a crederci: l'unica conclusione si chiama comfort zone.
Non ci sono altre spiegazioni. A Torino può applicare il suo credo senza necessità di aggiornarsi o provare qualcosa di nuovo. Al Real se gli andava bene faceva la fine di Capello, vincendo ma non convincendo. A Torino non deve convincere nessuno.
E se non vincerà ha gia vinto, o la colpa sarà sempre di qualcun altro.
Ma quale miglior allenatore bla bla bla...
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