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  1. #3911
    Bava di vento L'avatar di Matteo (breganzese)
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    Predefinito Re: Intercettazioni telefoniche: 2 risate con il Sig. Moggi!

    E c'è ancora si ostina a difenderlo il Lucianone
    Dopo Briatore, Cannavaro e Somma (tra gli altri) ecco la voce del Pibe de Oro che conferma la sua stima per Moggi ... e te credo, se non c'era lui la squalifica per coca all'antidoping gli arrivava nell'86

    CALCIO, MARADONA SU MOGGI: UNA PERSONA SQUISITA
    Napoli, 19:53
    Ospite a Giugliano per una manifestazione di beneficenza, Diego Armando Maradona ha parlato di calciopoli: "Tante cose si sapevano da anni.Ricordate quando 20 anni fa dicevo che a volte la palla era 'calda' e a volte la palla era 'fredda'? Il problema è che ero l'unico stupido che parlava e adesso è successo tutto questo". Maradona poi ha ricordato i suoi rapporti con Luciano Moggi: "Quando parlavo con lui mi è sempre sembrato un signore. Ho un ottimo ricordo di Moggi; mi è sempre sembrata una persona squisita. Lo scandalo? Non c'è solo Moggi; è chiaro che i colpevoli sono tanti". (06/06/2006) (Spr)
    Per i meno attenti, ricordiamo che Big Luciano riusciva a far eludere i controlli antidoping a Maradona: come? Ecco qua: http://www.gazzetta.it/primi_piani/2...49501773.shtml

    Non c'è che dire, Moggi è proprio un grande uomo di sport
    Stazione MNW. Il mio animale preferito è il fenicottero ladro alpino.

  2. #3912
    Uragano L'avatar di Faina
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    Predefinito Re: Intercettazioni telefoniche: 2 risate con il Sig. Moggi!

    Citazione Originariamente Scritto da Scheva
    Faina tu che capisci qualcosa in più di me di diritto sportivo,che idea ti sei fatto di tutta questa vicenda ?
    non è che ci stia campendo gran che anche io


    vebbè!


    tralasciando il fatto se siano realmente colpevoli oppure no, questo forse lo sapranno solo loro, e si spera i giudici...


    continuo a sostenere le secondo me oggettive difficolta a provare l'illecito a meno di importanti novita...

    l'assenza pero di precedenti di questo tipo, da al giudice ampia facolta di interpretazione.

    pertanto è cmq concreta la possibilita di imputare l'illecito sportivo ed esser condannati, ma anche il contrario...

    fermo restando che invece per l'art1 non li salva manco il Padreterno da una condanna.




    sul piano delle possibili condanne: in giro si da troppo per scontato che del campionato appena concluso si possa disporne allegramente e riscriverlo come meglio si crede...io dico di no.


    la parte che ho evidenziato in grande nell'intervista dell'Avv.D'Alessio...te la spiego in PVT non appena ho tempo...magari ci allego anche la "mia" sentenza



  3. #3913
    Uragano L'avatar di Scheva
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    Predefinito Re: Intercettazioni telefoniche: 2 risate con il Sig. Moggi!

    Citazione Originariamente Scritto da Faina
    non è che ci stia campendo gran che anche io


    vebbè!


    tralasciando il fatto se siano realmente colpevoli oppure no, questo forse lo sapranno solo loro, e si spera i giudici...


    continuo a sostenere le secondo me oggettive difficolta a provare l'illecito a meno di importanti novita...

    l'assenza pero di precedenti di questo tipo, da al giudice ampia facolta di interpretazione.

    pertanto è cmq concreta la possibilita di imputare l'illecito sportivo ed esser condannati, ma anche il contrario...

    fermo restando che invece per l'art1 non li salva manco il Padreterno da una condanna.




    sul piano delle possibili condanne: in giro si da troppo per scontato che del campionato appena concluso si possa disporne allegramente e riscriverlo come meglio si crede...io dico di no.


    la parte che ho evidenziato in grande nell'intervista dell'Avv.D'Alessio...te la spiego in PVT non appena ho tempo...magari ci allego anche la "mia" sentenza


    Ok
    Stazione Meteo Vantage Pro 2
    Meteo Besozzo

  4. #3914
    Brezza tesa L'avatar di wallis
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    Predefinito Re: Intercettazioni telefoniche: 2 risate con il Sig. Moggi!

    Eccomi di nuovo tra voi!

    Innanzitutto alcuni giornali in questi giorni hanno letteramente perso la faccia:

    1°- 2 giorni fa annunciavano che Galliani sarebbe stato interrogato da Rossi quasi come se fosse chiamato davanti ad un giudice in un tribunale... la realtÃ*, come tutti hanno letto, era che si trattava di un semplice incontro tra Rossi e Galliani ma qualche "giornalista" , scrivendo il pezzo, ha confuso Rossi con un giudice o un magistrato!

    2°- stamattina titoloni con il fatto che a Galliani sarebbe stato affiancato un tutor per controllare ogni suo movimento, con pagine e pagine a commentare questo fatto.... fatto puntualmente smentito addirittura dalla stessa FIGC (Rossi stesso si irrita per questa assurditÃ*)!

    ROMA - La lettura dei quotidiani che parlano di "un commissariamento" di Galliani indispettisce Guido Rossi. "Non c'è alcun accordo su una nuova e diversa struttura gestionale e di vertice della Lega calcio" dice il commissario straordinario della Figc. Nessun cambiamento dunque, con Galliani ancora saldo alla guida della Lega: "Non è stata presa alcuna decisione, né da una parte né dall'altra, sui futuri assetti della Lega nazionale professionisti".

    Per caritÃ*... ormai alcuni giornalisti hanno PERSO LA FACCIA da tempo... però fa sempre sorridere (per non dire altro, ma stanno veramente esagerando oltre ogni limite del ridicolo) vedere inventare notizie e poi... addirttura commentarle!


    Invece c'è stata la PRIMA VERA CONFESSIONE di questa vicenda, con l'ammissione da parte di Manfredi Martino che i sorteggi erano PILOTATI e questo distrugge la tesi difensiva che qualcuno voleva adottare:

    Nella prima giornata di interrogatori di Borrelli, è arrivata subito un'importante ammissione da parte di Manfredi Martino, segretario della Can (la Commissione arbitrale): "Sì, i sorteggi erano taroccati". Nell'audizione c'è anche la spiegazione di come avveniva il trucco: "Le palline le preparavano in uno stanzino Bergamo, Grazia (Maria Grazia Fazi, ndr) e, qualche volta, Pairetto. Erano segnate".


    Calma e gesso.... se non si vuole insabbiare tutto... pian piano i fatti REALI, e non inventati dai giornalisti di parte, usciranno tutte... speriamo vogliano andare fino in fondo!

    Saluti, Wallis
    Ultima modifica di wallis; 06/06/2006 alle 20:03
    La meteorologia? Affascinante, intrigante, esaltante, coinvolgente e appassionante... vi basta? :-)

  5. #3915
    Moderatore "Al Bar dello sport" L'avatar di Tubular
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    Predefinito Re: Intercettazioni telefoniche: 2 risate con il Sig. Moggi!

    Juventini e milanisti.... non vi resta che tifare per gli azzurri:

    In caso di vittoria dell'Italia al mondiale, è prevista una amnistia
    generale per tutte le condanne sportive agli affiliati FIGC.
    Tutti i Moggi, De Santis, Carraro, Galliani, Mazzini , etc verrebbero
    graziati, e forse le pene inflitte alle squadre revocate...

    Nel 1982 dopo la vittoria dei mondiali, venne data una amnistia a tutti i
    condannati e squalificati per illecito sportivo (ricordiamoci che ci furono
    i fatti del calcioscommesse avvenuto poco prima, e che lo stesso Paolo Rossi
    era squalificato fino a pochi giorni prima del mondiale, per il calcio
    scommesse, e che la sua squalifica fu politicamente più breve delle altre
    proprio per permettergli di giocare il mundial) . La cosa è considerata
    prassi, quindi avverrebbe anche quest'anno (sempre che l'Italia vinca i
    mondiali).
    Come se fosse antani...


    always looking at the sky

    ''E' nei ritagli ormai del tempo che penso a quando tu eri qui''
    Vasco.

    come se uno facesse il Pesto con l'Edera...
    (Claudioricci, lunedi' 8 gennaio 2007)

  6. #3916
    Vento teso L'avatar di zi pacciano
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    Predefinito Re: Intercettazioni telefoniche: 2 risate con il Sig. Moggi!

    Citazione Originariamente Scritto da Faina
    In esclusiva per "Il Giorno" parla l’avvocato D’Alessio, presidente della Commissione disciplinare che si occupò del calcioscommesse negli anni ’80. «Se a quei tempi ci fossero state le intercettazioni...»



    «La Juve in serie B o addirittura in C? In base a cosa? Mancano le prove dirette». La voce, autorevole, è dell’avvocato anconetano Francesco D’Alessio, presidente della Commissione disciplinare ai tempi del calcio scommesse negli anni ’80. Un parallelo quanto mai stringente.
    Avvocato, quali le differenze tra i due scandali?
    «Allora potemmo appurare degli illeciti chiari, partite il cui risultato era stato alterato. I 20 milioni dati dal presidente del Milan Colombo alla Lazio erano un dato certo, così come il ruolo giocato da Paolo Rossi. Oggi i processi si fanno sui giornali e sui ‘libri neri del calcio’. Da queste letture attente non ho individuato fatti rilevanti per punire questa o quella squadra, parlo a livello sportivo».
    Ma allora Moggi ed il suo ‘sistema’?
    «La chiamerei piuttosto una combriccola del malaffare. Si parla di regali, di richieste, ma di fatti oggettivi non ne vedo. Che Moggi avesse un desiderio di potenza e per questo abbia calcato la mano creando la cosiddetta cupola questo è un altro discorso che investe la giustizia ordinaria. Purtroppo il suo lavoro sporco ricadrÃ* sulla Juventus».
    Quindi niente retrocessione o scudetto tolto per la ‘Vecchia Signora’?
    «Sono curioso di vedere il termine delle indagini e le imputazioni formulate dal procuratore federale Palazzi. E poi perché togliere lo scudetto di quest’anno se i fatti riguardano il campionato precedente?».
    Della Gea che cosa ci può dice?
    «Fa impressione il fatto che la costituzione della societÃ* fosse in mano a dei figli illustri, ma alla fine controllava poco più del 10% del mercato. Di spazio ce ne era per tutti».
    Nei panni di Lippi lei si sarebbe dimesso?
    «No, lo hanno accusato ingiustamente. Ogni dg telefona al tecnico della nazionale per spingere un proprio giocatore. Certo se uno dice ‘chiamami questo giocatore e ti do 10mila euro’ il discorso cambia. I 23 convocati a mio parere sono i migliori, mi sarei preoccupato se Lippi avesse convocato giocatori di C2».
    Perché questo scandalo è considerato il più grande della storia calcistica?
    «Perché coinvolge tutti i vertici e perché negli anni ’80 non esistevano i telefonini e quindi non c’erano le intercettazioni».




    la parte evidenziata in gigante....è un mio invito a leggervi TUTTE le righe del codice di giustizia sportiva.

    Michele e Stefano ne sanno gia qualcosa...




    D'Alessio salvo' sfacciatamente la gliuventus.Avrebbe dovuto indagare su gliuventus-bologna partita che tutto il mondo sa essere stata truccata.
    E ancora parla..Potere degli ovini!
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  7. #3917
    Vento teso L'avatar di zi pacciano
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    Predefinito Re: Intercettazioni telefoniche: 2 risate con il Sig. Moggi!

    Pensare che basta solo "il tentativo"
    Cioe' se chiedi "possibilmente" un arbitro,gia' stai in B
    Gliuventus ormai alle corde:

    Guida ai processi sportivi: ecco chi rischia la serie B


    09:44 del 05 giugno

    Le inchieste aperte nelle procure di mezza Italia coinvolgono praticamente tutti gli attori di uno spettacolo sottosopra: calciatori e arbitri, presidenti e vertici federali, direttori generali e procuratori. Se tra frode sportiva, scommesse, doping amministrativo e illecita concorrenza il calcio italiano puzza ormai dalla testa alla coda, la giustizia sportiva si prepara a dire la sua su questo mondo bacato sottoposto a «ricatti, violenze psicologiche e soprattutto connivenze di ogni genere», per dirla con gli inquirenti.
    Per capire perché gli equilibri del calcio sono vicini alla fine, e senza risalire allo scandalo delle scommesse degli anni '80 che spedì Milan e Lazio in serie B, basta dare un'occhiata a quanto è accaduto nelle ultime stagioni. Squadre blasonate e storiche come Torino, Fiorentina, Napoli, Genoa, Perugia, Salernitana, Palermo, Catania e Venezia, vittime illustri di una giustizia sportiva mai così severa, anche se non con tutti. La novitÃ* è che tra le squadre in ballo c'è la «Signora» del calcio italiano, la Juventus, come minimo predestinata alla serie B.
    JUVE, RETROCESSIONE O RIVOLUZIONE
    Intorno al club torinese girano praticamente tutte le inchieste di questa primavera nera. La Juve è al centro dell'illecito sportivo, con l'indubbio ruolo dominante che secondo gli inquirenti napoletani svolgeva il suo dg Luciano Moggi, insieme ad Antonio Giraudo, inquinando designazioni arbitrali italiane e internazionali oltre allo stesso esito del campionato. È sfiorata dal ciclone scommesse, a Parma e a Torino, con un giocatore di prestigio come il portiere Gianluigi Buffon e con alcuni ex bianconeri come Iuliano, Maresca e Chimenti. È interessata anche dal filone sul doping amministrativo, sempre all'ombra della Mole, con i pm che indagano per falso in bilancio dovuto a plusvalenze nelle compravendite di calciatori senza lustro. E anche l'inchiesta romana sulla Gea dei figli d'arte investe in pieno il ruolo di Moggi «re del calciomercato» con un occhio agli interessi juventini.
    Dal punto di vista della giustizia sportiva quella bianconera è ovviamente la squadra che rischia di più. Stando alle intercettazioni, tramite Lucianone e i gangli del «sistema moggiano», su tutti Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto, avrebbe pilotato le griglie e i sorteggi dei direttori di gara per ottenere arbitri e guardalinee Ã* la carte, oltre ad avvantaggiarsi di avversari indeboliti grazie alle ammonizioni ed espulsioni «guidate» nelle partite delle squadre che avrebbero successivamente incontrato il club torinese. Gli inquirenti ritengono poi di aver raggiunto «una valutazione di gravitÃ* indiziaria in relazione agli elementi probatori acquisiti in almeno 12 gare della Juventus». Insomma, se l'Ufficio indagini riconoscerÃ* l'illecito sportivo dovuto a una diretta responsabilitÃ* dei suoi dirigenti (e tali erano Moggi e Giraudo) il minimo che il club torinese può attendersi è il piazzamento all'ultimo posto del campionato appena concluso con la conseguente retrocessione in serie B. Quasi certa anche la revoca degli ultimi due scudetti: il comma 6 dell'articolo 6 del Codice di giustizia sportiva prevede infatti che le sanzioni debbano considerarsi «aggravate» sia in caso di «reiterazione» sia in caso di «riuscita» dell'illecito.
    Possibile anche un'ulteriore penalizzazione in punti da scontare nel prossimo campionato. Di serie B, o di C. Il comma 1, lettera h) dell'articolo 13 del Cgs prevede infatti l'«esclusione dal campionato di competenza o da qualsiasi altra competizione agonistica obbligatoria, con assegnazione da parte del Consiglio Federale a uno dei campionati di categoria inferiore». Insomma, la Figc commissariata potrebbe decidere di iscrivere la Juventus persino tra i dilettanti. Ma a fronte dei 12 milioni di tifosi su cui la «Vecchia signora» può contare, e sulla corrispondente fetta di potenziale pubblico televisivo che andrebbe perduta insieme ai guadagni, probabilmente non si arriverÃ* a tanto.
    PER LA FIORENTINA UN FUTURO CADETTO
    Fra le squadre a rischio-retrocessione c'è anche la Fiorentina. I fratelli Della Valle si dicono «vittime» della cupola moggiana, parlano di «pressioni strutturali» e ricordano i torti arbitrali subiti fino a metÃ* del girone di ritorno. E sin qui hanno probabilmente ragione. Il problema è che, nel finale del campionato scorso, con i viola a un passo dalla B dopo il pareggio interno con il Messina (gol dei siciliani al 95° e arbitraggio contestato da Della Valle) è documentato l'avvicinamento dei vertici societari al «sistema Moggi». Con l'obiettivo dichiarato, secondo i carabinieri, di salvare la squadra dalla B. Sono almeno tre le partite «sortite in risultati forzati corrispondenti agli interessi di campionato», e dalle intercettazioni emerge con evidenza il ruolo chiave del dirigente viola Sandro Mencucci e, in un paio di occasioni, anche di Andrea e Diego Della Valle, con quest'ultimo che incontra in un «pranzo riparatore» il designatore Paolo Bergamo. In particolare, per salvare la Fiorentina si sarebbe anche falsato l'esito di Lecce-Parma all'ultima giornata (arbitro Massimo De Santis) in modo da spedire allo spareggio per la salvezza Parma e Bologna, risparmiando i viola. C'è poi il giallo della combine tentata su Lazio-Fiorentina. Ne parla al telefono con Mazzini il presidente della Lazio, Lotito: «Della Valle mi ha fatto una proposta da bandito». La sorte del club sembra dunque segnata: retrocessione d'ufficio in serie B. Ma a favore dei gigliati potrebbe giocare il «principio di gradualitÃ*»: se la Juve ha fatto quello che ha fatto e finirÃ* «solo» in serie B, la stessa sanzione per i viola potrebbe risultare eccessiva. In questo caso la squadra toscana potrebbe cavarsela con una pesante penalizzazione nel prossimo campionato di A.
    LAZIO IN SERIE A MA CON L'HANDICAP
    Tre partite «incriminate», una sola ancora in dubbio: Chievo-Lazio 0-1. Il presidente Lotito si è difeso sostenendo che non c'è ombra di un illecito in quelle conversazioni sospette tra lui, Mazzini e il magistrato Cosimo Ferri. E proprio le intercettazioni, se da un lato tirano in ballo la Lazio, dall'altro sembrano un indizio della «buona fede» del presidente biancoceleste, che quasi mai è a conoscenza delle designazioni (che arrivano quando sono giÃ* state ufficializzate) e spesso cade dalle nuvole quando il vice di Carraro gli fornisce rassicurazioni sul fischietto di turno.
    A favore di Lotito contano le colossali fregature rifilate dalla «cupola» ai biancocelesti. Come l'affaire Giannichedda, uomo Gea in scadenza di contratto, soffiato dalla Juve a costo zero. Per i magistrati napoletani, in cambio di alcuni arbitraggi accomodati Lotito avrebbe accettato di svolgere un ruolo attivo nel mantenimento dello status quo in Federazione e in Lega in occasione delle elezioni, ma dal punto di vista dell'illecito sportivo la posizione del club romano è meno compromessa di quella della Fiorentina. A differenza di Della Valle, Lotito non parla mai direttamente con Bergamo o Pairetto, e anche se si parla molto di favori arbitrali e di «occhi di riguardo» i riscontri sugli episodi del campo sono scarsi e poco rilevanti. Quanto poi al presunto tentativo di combine proposto dalla Fiorentina e rifiutato dal presidente laziale, Lotito potrebbe rischiare per l'omessa denuncia prevista dall'articolo 6, comma 7 del Cgs. Stando così le cose, la Lazio se la potrebbe cavare con una penalizzazione da scontare nel futuro campionato di A.
    MILAN: PERICOLO DI PARTIRE COL MENO
    Il Milan è chiamato in causa per le «relazioni pericolose» intessute dall'addetto agli arbitri del club rossonero, Leonardo Meani. L'ipotesi d'accusa è che la societÃ* rossonera abbia tentato di costruire un «contropotere» per opporsi al dominio della «Cupola moggiana», una «rete alternativa» di arbitri e guardalinee «vicini» agli interessi del club di via Turati per non soccombere di fronte ai bianconeri. Ma dalle carte emerge soprattutto l'immagine di un club frustrato, condizionato come gli altri da scelte arbitrali orientate dal «sistema». E così i rossoneri in corsa con la Juve per lo scudetto perdono a Verona contro il Chievo per un gol regolare annullato a Shevchenko e alzano la voce. Meani reclama più attenzione, e per una volta viene ascoltato dai designatori. Nelle intercettazioni tra Bergamo e Pairetto i due danno l'impressione di voler «concedere» un apparente privilegio al Milan per placare le polemiche, ma gli stessi carabinieri osservano come la squadra rossonera non trarrÃ* alcun vantaggio da quelle designazioni. Per la giustizia sportiva c'è anche l'attenuante che Leonardo Meani non è un dirigente ma è un tesserato. Il codice parla chiaro: responsabilitÃ* oggettiva e non diretta. Galliani riceve informazioni solo dal suo tesserato, mai di prima mano tranne in un caso: quando in occasione della squalifica con la prova tv di Ibrahimovic, Bergamo si mostra «indipendente» al moggismo e chiede a Meani di parlare con l'Ad, forse proprio per «blindare» la decisione della Caf, ipotizzano i carabinieri. Ma la chiacchierata è presunta: non si sa nemmeno se poi i due abbiano parlato. L'ipotesi di un «classico» illecito sportivo è sorta solo recentemente, a proposito del pareggio per 1-1 a Udine nell'ultima giornata del campionato 2004/2005. Quel punto, che grazie al concomitante pareggio tra Samp e Bologna darÃ* la Champions League ai friuliani, secondo l'interpretazione che alcuni hanno dato alle chiacchiere tra Meani e il team manager udinese Lorenzo Toffolini, sarebbe frutto di un accordo. Un patto comprensivo tra l'altro del passaggio in rossonero del calciatore Marek Jankulovski.
    Trasferimento, a dirla tutta, che era stato giÃ* deciso in inverno, tra novembre (telefonata tra Alessandro Moggi e lo stesso calciatore ceko del 23 novembre 2004) e gennaio. Insomma, le tante parole di Meani con arbitri e assistenti potrebbero tutt'al più costare al Milan una penalizzazione per la prossima stagione.

    Non dimentichiamo l'inchiesta sulle scommesse,che potrebbe dare la mazzata conclusiva alla irreversibilmente "nobile" decaduta!
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  8. #3918
    Uragano L'avatar di Faina
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    Predefinito Re: Intercettazioni telefoniche: 2 risate con il Sig. Moggi!

    Citazione Originariamente Scritto da zi pacciano
    D'Alessio salvo' sfacciatamente la gliuventus.Avrebbe dovuto indagare su gliuventus-bologna partita che tutto il mondo sa essere stata truccata.
    E ancora parla..Potere degli ovini!

    l'ovino sei tu!


    i giudici NON INDAGANO ma emettono sentenze sulla base di quello che ALTRI gli portano.

  9. #3919
    Uragano L'avatar di Faina
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    Predefinito Re: Intercettazioni telefoniche: 2 risate con il Sig. Moggi!

    Citazione Originariamente Scritto da zi pacciano
    Pensare che basta solo "il tentativo"
    Cioe' se chiedi "possibilmente" un arbitro,gia' stai in B
    Gliuventus ormai alle corde:

    Guida ai processi sportivi: ecco chi rischia la serie B


    09:44 del 05 giugno

    Le inchieste aperte nelle procure di mezza Italia coinvolgono praticamente tutti gli attori di uno spettacolo sottosopra: calciatori e arbitri, presidenti e vertici federali, direttori generali e procuratori. Se tra frode sportiva, scommesse, doping amministrativo e illecita concorrenza il calcio italiano puzza ormai dalla testa alla coda, la giustizia sportiva si prepara a dire la sua su questo mondo bacato sottoposto a «ricatti, violenze psicologiche e soprattutto connivenze di ogni genere», per dirla con gli inquirenti.
    Per capire perché gli equilibri del calcio sono vicini alla fine, e senza risalire allo scandalo delle scommesse degli anni '80 che spedì Milan e Lazio in serie B, basta dare un'occhiata a quanto è accaduto nelle ultime stagioni. Squadre blasonate e storiche come Torino, Fiorentina, Napoli, Genoa, Perugia, Salernitana, Palermo, Catania e Venezia, vittime illustri di una giustizia sportiva mai così severa, anche se non con tutti. La novitÃ* è che tra le squadre in ballo c'è la «Signora» del calcio italiano, la Juventus, come minimo predestinata alla serie B.
    JUVE, RETROCESSIONE O RIVOLUZIONE
    Intorno al club torinese girano praticamente tutte le inchieste di questa primavera nera. La Juve è al centro dell'illecito sportivo, con l'indubbio ruolo dominante che secondo gli inquirenti napoletani svolgeva il suo dg Luciano Moggi, insieme ad Antonio Giraudo, inquinando designazioni arbitrali italiane e internazionali oltre allo stesso esito del campionato. È sfiorata dal ciclone scommesse, a Parma e a Torino, con un giocatore di prestigio come il portiere Gianluigi Buffon e con alcuni ex bianconeri come Iuliano, Maresca e Chimenti. È interessata anche dal filone sul doping amministrativo, sempre all'ombra della Mole, con i pm che indagano per falso in bilancio dovuto a plusvalenze nelle compravendite di calciatori senza lustro. E anche l'inchiesta romana sulla Gea dei figli d'arte investe in pieno il ruolo di Moggi «re del calciomercato» con un occhio agli interessi juventini.
    Dal punto di vista della giustizia sportiva quella bianconera è ovviamente la squadra che rischia di più. Stando alle intercettazioni, tramite Lucianone e i gangli del «sistema moggiano», su tutti Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto, avrebbe pilotato le griglie e i sorteggi dei direttori di gara per ottenere arbitri e guardalinee Ã* la carte, oltre ad avvantaggiarsi di avversari indeboliti grazie alle ammonizioni ed espulsioni «guidate» nelle partite delle squadre che avrebbero successivamente incontrato il club torinese. Gli inquirenti ritengono poi di aver raggiunto «una valutazione di gravitÃ* indiziaria in relazione agli elementi probatori acquisiti in almeno 12 gare della Juventus». Insomma, se l'Ufficio indagini riconoscerÃ* l'illecito sportivo dovuto a una diretta responsabilitÃ* dei suoi dirigenti (e tali erano Moggi e Giraudo) il minimo che il club torinese può attendersi è il piazzamento all'ultimo posto del campionato appena concluso con la conseguente retrocessione in serie B. Quasi certa anche la revoca degli ultimi due scudetti: il comma 6 dell'articolo 6 del Codice di giustizia sportiva prevede infatti che le sanzioni debbano considerarsi «aggravate» sia in caso di «reiterazione» sia in caso di «riuscita» dell'illecito.
    Possibile anche un'ulteriore penalizzazione in punti da scontare nel prossimo campionato. Di serie B, o di C. Il comma 1, lettera h) dell'articolo 13 del Cgs prevede infatti l'«esclusione dal campionato di competenza o da qualsiasi altra competizione agonistica obbligatoria, con assegnazione da parte del Consiglio Federale a uno dei campionati di categoria inferiore». Insomma, la Figc commissariata potrebbe decidere di iscrivere la Juventus persino tra i dilettanti. Ma a fronte dei 12 milioni di tifosi su cui la «Vecchia signora» può contare, e sulla corrispondente fetta di potenziale pubblico televisivo che andrebbe perduta insieme ai guadagni, probabilmente non si arriverÃ* a tanto.
    PER LA FIORENTINA UN FUTURO CADETTO
    Fra le squadre a rischio-retrocessione c'è anche la Fiorentina. I fratelli Della Valle si dicono «vittime» della cupola moggiana, parlano di «pressioni strutturali» e ricordano i torti arbitrali subiti fino a metÃ* del girone di ritorno. E sin qui hanno probabilmente ragione. Il problema è che, nel finale del campionato scorso, con i viola a un passo dalla B dopo il pareggio interno con il Messina (gol dei siciliani al 95° e arbitraggio contestato da Della Valle) è documentato l'avvicinamento dei vertici societari al «sistema Moggi». Con l'obiettivo dichiarato, secondo i carabinieri, di salvare la squadra dalla B. Sono almeno tre le partite «sortite in risultati forzati corrispondenti agli interessi di campionato», e dalle intercettazioni emerge con evidenza il ruolo chiave del dirigente viola Sandro Mencucci e, in un paio di occasioni, anche di Andrea e Diego Della Valle, con quest'ultimo che incontra in un «pranzo riparatore» il designatore Paolo Bergamo. In particolare, per salvare la Fiorentina si sarebbe anche falsato l'esito di Lecce-Parma all'ultima giornata (arbitro Massimo De Santis) in modo da spedire allo spareggio per la salvezza Parma e Bologna, risparmiando i viola. C'è poi il giallo della combine tentata su Lazio-Fiorentina. Ne parla al telefono con Mazzini il presidente della Lazio, Lotito: «Della Valle mi ha fatto una proposta da bandito». La sorte del club sembra dunque segnata: retrocessione d'ufficio in serie B. Ma a favore dei gigliati potrebbe giocare il «principio di gradualitÃ*»: se la Juve ha fatto quello che ha fatto e finirÃ* «solo» in serie B, la stessa sanzione per i viola potrebbe risultare eccessiva. In questo caso la squadra toscana potrebbe cavarsela con una pesante penalizzazione nel prossimo campionato di A.
    LAZIO IN SERIE A MA CON L'HANDICAP
    Tre partite «incriminate», una sola ancora in dubbio: Chievo-Lazio 0-1. Il presidente Lotito si è difeso sostenendo che non c'è ombra di un illecito in quelle conversazioni sospette tra lui, Mazzini e il magistrato Cosimo Ferri. E proprio le intercettazioni, se da un lato tirano in ballo la Lazio, dall'altro sembrano un indizio della «buona fede» del presidente biancoceleste, che quasi mai è a conoscenza delle designazioni (che arrivano quando sono giÃ* state ufficializzate) e spesso cade dalle nuvole quando il vice di Carraro gli fornisce rassicurazioni sul fischietto di turno.
    A favore di Lotito contano le colossali fregature rifilate dalla «cupola» ai biancocelesti. Come l'affaire Giannichedda, uomo Gea in scadenza di contratto, soffiato dalla Juve a costo zero. Per i magistrati napoletani, in cambio di alcuni arbitraggi accomodati Lotito avrebbe accettato di svolgere un ruolo attivo nel mantenimento dello status quo in Federazione e in Lega in occasione delle elezioni, ma dal punto di vista dell'illecito sportivo la posizione del club romano è meno compromessa di quella della Fiorentina. A differenza di Della Valle, Lotito non parla mai direttamente con Bergamo o Pairetto, e anche se si parla molto di favori arbitrali e di «occhi di riguardo» i riscontri sugli episodi del campo sono scarsi e poco rilevanti. Quanto poi al presunto tentativo di combine proposto dalla Fiorentina e rifiutato dal presidente laziale, Lotito potrebbe rischiare per l'omessa denuncia prevista dall'articolo 6, comma 7 del Cgs. Stando così le cose, la Lazio se la potrebbe cavare con una penalizzazione da scontare nel futuro campionato di A.
    MILAN: PERICOLO DI PARTIRE COL MENO
    Il Milan è chiamato in causa per le «relazioni pericolose» intessute dall'addetto agli arbitri del club rossonero, Leonardo Meani. L'ipotesi d'accusa è che la societÃ* rossonera abbia tentato di costruire un «contropotere» per opporsi al dominio della «Cupola moggiana», una «rete alternativa» di arbitri e guardalinee «vicini» agli interessi del club di via Turati per non soccombere di fronte ai bianconeri. Ma dalle carte emerge soprattutto l'immagine di un club frustrato, condizionato come gli altri da scelte arbitrali orientate dal «sistema». E così i rossoneri in corsa con la Juve per lo scudetto perdono a Verona contro il Chievo per un gol regolare annullato a Shevchenko e alzano la voce. Meani reclama più attenzione, e per una volta viene ascoltato dai designatori. Nelle intercettazioni tra Bergamo e Pairetto i due danno l'impressione di voler «concedere» un apparente privilegio al Milan per placare le polemiche, ma gli stessi carabinieri osservano come la squadra rossonera non trarrÃ* alcun vantaggio da quelle designazioni. Per la giustizia sportiva c'è anche l'attenuante che Leonardo Meani non è un dirigente ma è un tesserato. Il codice parla chiaro: responsabilitÃ* oggettiva e non diretta. Galliani riceve informazioni solo dal suo tesserato, mai di prima mano tranne in un caso: quando in occasione della squalifica con la prova tv di Ibrahimovic, Bergamo si mostra «indipendente» al moggismo e chiede a Meani di parlare con l'Ad, forse proprio per «blindare» la decisione della Caf, ipotizzano i carabinieri. Ma la chiacchierata è presunta: non si sa nemmeno se poi i due abbiano parlato. L'ipotesi di un «classico» illecito sportivo è sorta solo recentemente, a proposito del pareggio per 1-1 a Udine nell'ultima giornata del campionato 2004/2005. Quel punto, che grazie al concomitante pareggio tra Samp e Bologna darÃ* la Champions League ai friuliani, secondo l'interpretazione che alcuni hanno dato alle chiacchiere tra Meani e il team manager udinese Lorenzo Toffolini, sarebbe frutto di un accordo. Un patto comprensivo tra l'altro del passaggio in rossonero del calciatore Marek Jankulovski.
    Trasferimento, a dirla tutta, che era stato giÃ* deciso in inverno, tra novembre (telefonata tra Alessandro Moggi e lo stesso calciatore ceko del 23 novembre 2004) e gennaio. Insomma, le tante parole di Meani con arbitri e assistenti potrebbero tutt'al più costare al Milan una penalizzazione per la prossima stagione.

    Non dimentichiamo l'inchiesta sulle scommesse,che potrebbe dare la mazzata conclusiva alla irreversibilmente "nobile" decaduta!

    falsita


    applichi il codice a tuo piacimento, con pene improponibili.

    NON SI PUO COLPIRE 3 STAGIONI SE IL REATO è RELATIVO A SOLO 1 STAGIONE


    non si possono usare pene di ordine maggiore di un'altra come maggiorazione della stessa o se si escludono a vicenda.








  10. #3920
    Vento teso L'avatar di zi pacciano
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    Predefinito Re: Intercettazioni telefoniche: 2 risate con il Sig. Moggi!

    Citazione Originariamente Scritto da Faina
    l'ovino sei tu!


    i giudici NON INDAGANO ma emettono sentenze sulla base di quello che ALTRI gli portano.
    A proposito di quello che dicevamo recentemente
    05 Giugno 2006

    Archiviazione della squalifica di Agricola, ricorso del Coni alla Caf

    La Procura antidoping del Coni, presieduta da Giovanni Verde, ha deciso di ricorrere alla Caf della Federcalcio contro la decisione della Disciplinare di archiviare per avvenuta prescrizione la richiesta di squalifica di due anni del medico della Juventus Riccardo Agricola.
    Il medico della Juventus, accusato di aver somministrato ai giocatori della Juventus sostanze dopanti, si era autodenunciato alla Procura Antidoping quasi sei anni fa, esattamente il 26 giugno 2000. Voleva fosse fatta chiarezza. Un mese dopo, il 24 luglio 2000, la Procura Antidoping aveva archiviato il suo caso. Era però intervenuta la giustizia ordinaria e quattro anni dopo, il 26 novembre 2004, il Tribunale di Torino lo aveva condannato e nel dibattimento "erano emersi elementi - si legge nella motivazione della Disciplinare - tali da giustificare la riapertura del procedimento disciplinare".
    Dunque fascicoli riaperti nei confronti di Agricola, e la vicenda non solo si è riaperta sul fronte della Giustizia Sportiva, ma è proseguita per anni. Sentito il 25 aprile 2005 dalla Procura Antidoping, Agricola aveva contestato tutti gli addebiti, ma - si legge ancora nella motivazione - le "deduzioni non erano tali da giustificare l’archiviazione". Sono seguite via via alcune istanze di rinvio, anche per prendere visione delle decisioni che ha nel frattempo preso nell’ambito della giustizia ordinaria la Corte d’Appello di Torino. Una volta pubblicate le motivazioni della sentenza di Torino (9 marzo scorso), la Commissione Disciplinare ha fissato l’udienza del 29 e, esaminati gli atti, ha ritenuto che sul piano del diritto si configurava nella vicenda disciplinare di Agricola "il decorso del termine di prescrizione". Ora il ricorso del Coni alla Caf apre una nuova pagina della vicenda.



    La redazione
    (0) commentiPer gli ovini mi riferivo alla fam .agnelli
    Grazie,
    Bisogna a tutti i costi riaprire questo caso
    E sono sicuro che si riaprira',l'Italia onesta chiede giustizia!
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