Frequento la curva da quando avevo 17 anni (quest'anno "festeggerò" i 25 anni di immensa fede viola...), per cui ogni volta che vedo o leggo di incidenti tra Ultrà, cerco di capirne i motivi.
Premetto che, almeno qui a Firenze, la Curva è cambiata tantissimo da circa 15 anni. Sono spariti i veri "ultrà" (restano alcuni dei vecchi, asserragliati dietro lo striscione "gruppo storico UV 73", ma non fanno testo....anzi, prtroppo ultimamente ne sono morti tanti.. in ultimo un mese fa ci ha lasciato il "gufo".....).
Il gruppo dominante, dopo lo scioglimento degli Ultras, avvenuto nel 1984 a seguitop degli agguati e degli accoltellamenti a danni dei Romani, è il Collettivo Autonomo Viola, attorniato da vari gruppuscoli che ogni tanto cambiano nome.
Anche l'orientamento politico della Curva Fiesole è in parte cambiato. Prima la tifoseria Fiorentina era tradizionalmente di sinistra, poi il cambio di tendenza che è avvenuto negli ultimi anni, con alcuni gruppetti di destra (in ultimi i "daspati del Firenze Ultras") che fanno il bello ed il cattivo tempo, avallati dal Collettivo (che nel corso degli anni è diventato quasi una società per azioni......).
Insomma, per chi frequenta le curve, sa che esiste un codice ultras, non scritto, ma che potrebbe essere il motivo degli incidenti di domenica.
Vi riporto questo articolo, tratto dal "mattino" di Napoli di oggi.
Il suo nuovo romanzo noir, «La città perfetta» (Garzanti), si apre con un episodio di guerriglia allo stadio, ripreso da alcuni resoconti e filmati degli anni 1989-90 al San Paolo, con protagonisti le Teste Matte dei Quartieri Spagnoli. E del resto lo scrittore napoletano Angelo Petrella, classe 1978, ha sviluppato negli anni, come ammette lui stesso, una sorta di «ossessione» per l’universo ultrà: per raccontarlo fino in fondo, nel suo romanzo precedente, «Nazi Paradise» (Meridiano zero) si è infiltrato per lungo tempo tra le tifoserie del Napoli e della Lazio, immergendosi completamente nel loro mondo di rabbia e violenza. L'assalto al treno degli ultrà napoletani e la guerriglia in stazione: solita domenica di follia? «Mi ha colpito molto la motivazione che ha fatto scoppiare la violenza, perché rimanda al codice non scritto degli ultrà. I napoletani, infatti, aspettavano da mesi lo scontro con la tifoseria romanista, che ai loro occhi si era macchiata di una grave infrazione al loro codice di comportamento, perché a Montepulciano, l’anno scorso, durante un inseguimento sull’autostrada i tifosi giallorossi avevano chiamato gli “sbirri”. Per questo erano talmente pieni di rabbia, che non sono riusciti a contenere la violenza, sfogandola già sul treno. Farsi aiutare dalla polizia, che è il nemico principale, è infatti il crimine più grave, perché gli ultrà non vogliono interferenze esterne e preferiscono vedersela tra di loro. Il vero senso della trasferta era dimostrare a dei “traditori” che cosa significa essere un ultrà». Che cosa prevede il codice ultrà? «È qualcosa che affonda le radici nella cultura skin-head della strada. La prima regola è: nessun contatto con la polizia. Ma poi è anche vietato ricorrere al saccheggio e non sono consentite le armi. Tutte regole che appartengono alla cultura originaria degli ultrà, nata tra fine anni Sessanta e inizio Settanta, intrisa di violenza, sì, ma di una violenza anche leale, che seguiva una sorta di codice cavalleresco del combattimento, come un’epica ai tempi degli stadi. Oggi naturalmente la situazione è molto più ambigua, perché i cani sciolti infiltrati nell’universo ultrà tendono a distorcere queste regole di comportamento». Da che cosa dipende questo cambiamento secondo lei? «Dal fatto che è venuto a mancare quel rapporto tra ideali e vita da stadio, che prima era legato anche al concetto di politica come aggregazione. Oggi l’ultrà, anche nel calendario che scandisce la sua vita, conserva tutte le caratteristiche di un militante politico: le sottoscrizioni, gli striscioni, le organizzazioni delle trasferte. C’è la stessa progettualità, lo stesso entusiasmo, ma non c’è più la politica. Ci si muove in un vuoto desolante, e se prima la rabbia era finalizzata a modificare l’esistente, oggi che l’esistente non è più modificabile, la rabbia è diventata cieca e generalizzata».
FABRIZIO COSCIA
FONTE IL MATTINO
Continuo a vedere e rivedere le immagini dei tifosi partenopei in quel della Stazione Termini.. cosa mi significa accendere fumogeni, andare camminando con passamontagna o bandane sul volto, avere in mano cinte, spranghe (da dove sono uscite???) e correre in stazione creando disservizio e panico tra i presenti ?
Codice d'onore ? Non si può andare a vedere la partita e tifare per la proprio squadra ? O è per forza necessario lo scontro con la tifoseria avversari ?![]()
dai dai su nn esageriamo per piacere, dove le vedi ste spranghe, l'unica cosa ci sono dei portabandiere...e basta e poi qualche delinquente che sicuramente c'era( nn dico che nn c'erano i soliti ignoti) ha preso quel martello che c'è nel treno vicino all'uscita d'emergenza per rompere i finestrini...poi guarda se vuoi parlare dei fatti di roma...meglio informarsi
ti dico solo una cosa: i cani sciolti le hanno prese dai capi ultras, e te lo dico per certo
poi ti dico, se vuoi apporfondisci
è STATA UNA TRAPPOLONA STUDIATA A TAVOLINO
...ma noi ci siamo cascati in pieno![]()
il mio sito web:...memento audere semper...
|| ¢υяνα A ||
Eh si.. sai tutto tu.. ho visto le immagini.. non ho avuto la "fortuna" di essere sul posto, per cui mi regolo con le immagini e i racconti di vari giornali.. dimmi tu se è normale andare conciati a quella maniera per una trasferta.. che vai in guerra o a vedere una partita ?
Io continuo e continuerò a non capire cosa c'entri la politica con una partita di calcio: ma le curve devono essere, per forza, schierate a destra (o a sinistra)? Allora ha ragione chi dice che questa gentaglia della partita, e della propria squadra, non gliene può fregare di meno e sono lì solo per secondi fini...
La mia umile stazione meteo
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/IREGGI57
Io penso che una foto del genere non meriti nessuna giustificazione, anzi.. proprio non ne ammette!
Cosa serve accendere fiaccole in una stazione?
Cosa serve coprirsi totalmente il volto?
Cosa serve brandire ed agitare bastoni? (potranno anche essere porta bandiere, ma usati così restano sempre dei bastoni.. E poi se sono porta bandiere, la bandiera che fine ha fatto?)
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